Champions Cup: i Saracens regolano i Glasgow Warriors 3-13

Gli inglesi restano sempre in controllo del match allo Scotstoun. Newcastle vince a Tolone, sempre più in crisi di risultati

ph. Matteo Mangiarotti

GLASGOW – Storm Callum è passato, lasciandosi alle spalle una giornata (quella di ieri) particolarmente piovosa ma non ostacolando in alcun modo lo svolgimento della gara di oggi, che si gioca nelle migliori condizioni atmosferiche possibili.

Glasgow Warriors e Saracens scendono in campo allo Scotstoun Stadium per aprire la loro stagione europea, una stagione in cui hanno “macro” obiettivi differenti (gli inglesi, infatti, sono una delle favorite al successo finale mentre i Warriors, dopo una campagna europea da dimenticare, devono quest’anno almeno centrare la qualificazione alla fase ad eliminazione diretta) ma che passano comunque dalla conquista del primo posto nella Pool 3.

Il successo dei Cardiff Blues a Lione rende i punti in palio oggi già importantissimi per non perdere terreno nei confronti dei gallesi che hanno subito rotto gli equilibri e, soprattutto per i Warriors, per cercare di tenere intatta la reputazione di fortress dello Scotstoun Stadium (in Champions Cup, infatti, è fondamentale non perdere punti in casa se si hanno ambizioni di classifica).

I Warriors partono bene, resistendo alle primissime pressioni dei Saracens, vincendo la prima chiusa (con Kebble che costringe Koch all’infrazione) ed entrando per primi nei 22m avversari; hanno anche una ghiotta occasione per muovere il tabellino al 6′ con un piazzato di Hastings, ma l’apertura spedisce l’ovale a lato da ottima posizione.

Scampato il pericolo, sono però i Saracens ad andare in meta per primi; dopo qualche fase Rhodes chiude in tuffo oltre la linea scozzese un’avanzata avviata dalla fuga di Maitland sulla fascia sinistra e impreziosita dal perfetto floating pass di Owen Farrell (che trasforma da posizione angolatissima) a tagliar fuori due avversari.

Farrell si ripete dalla piazzola due minuti più tardi (a punire un fuorigioco della difesa scozzese, decisione contestata dal pubblico che ha visto un fallo su Fraser Brown nel corso dell’azione non rilevato dall’arbitro) e porta i suoi oltre il break.

I Saracens entrano cosi nel secondo quarto avanti (0-10) ma senza Mako Vunipola, costretto a lasciare il campo per un infortunio (sostituito da Barrington); Hastings ha due minuti dopo occasione per farsi perdonare per il primo calcio sbagliato e dalla stessa posizione stavolta trova i pali, prima di avviare l’azione che, nata da una mischia chiusa a metà campo, si spegne oltre la linea laterale sui 5m inglesi sotto il North Stand.

I Warriors ci sono, ma i Saracens non si fanno impressionare: nasce cosi un secondo quarto interessantissimo e molto fisico, con gli assalti prepotenti degli avanti dei Sarries (orchestrati al meglio da Owen Farrell, oggi in versione “uno dei migliori 10 al mondo”) che testano duramente la difesa dei Glaswegians, che risponde però alla grande (epitome di quanto detto, l’ottimo lavoro al 28′ su una maul avanzante inglese, costretta al fallo ad un palmo dalla linea di meta.

Alex Goode al 35′ è perfetto nel leggere il tempo della tentata penal’touche di Hastings, sbucando da oltre la linea laterale per tenere l’ovale calciato dall’apertura scozzese in gioco (due minuti dopo che Peter Horne aveva preso il posto dell’infortunato Alex Dunbar). Al 38′ il direttore di gara manda Farrell ancora dalla piazzola (punendo una presunta irregolarità di Brown, decisione ancora contestata dal pubblico) ma sono i Warriors ad avere l’ultima occasione.

Arrivano tre punizioni consecutive (una assegnata dal TMO, due direttamente da Raynal) e gli scozzesi scelgono sempre la penal’touche sui 5m avversari; la difesa inglese resiste bene, nonostante la grande pressione, e i Sarries riescono ad andare a riposo oltre il break (3-13).

Dopo un primo tempo giocato con l’intensità degna di un test match internazionale, le squadre affrontano le prime fasi della ripresa a ritmi un po’ ridotti; la gara resta sempre comunque molto intensa e gli scontri fisici sono brutali (al 44′ Fraser Brown lascia il campo per un ifnortunio al polso, al 50′ e’ Billy Vunipola a lasciare il campo zoppiccante).

I Saracens sono i primi a farsi pericolosi al 5 ma la difesa scozzese reagisce bene e dopo qualche fase (e una punizione concessa) riesce a riconquistare il possesso (turnover in raggruppamento sotto i propri pali) e ad allontanare la minaccia con il piede di Hastings a liberare.

Al 53′ l’ex di giornata (con Maitland) Petrus du Plessis fa il suo debutto coi Warriors e nell’azione successiva Maro Itoje commette il primo errore di giornata, non intendendosi in touche con Wigglesworth. Ma quando la pressione inglese sembra ormai sul punto di concretizzarsi in punti pesanti, arriva la risposta dei Warriors che in tre mosse si portano nei 22m avversari: turnover, calcio di avanzamento di Hastings, pressione di Lee Jones su Rhodes che viene portato oltre la linea laterale.

I Warriors tengono il possesso in touche e anche se l’azione si spegne dopo qualche fase, arriva il segnale che il pubblico dello Scotstoun aspettava dai propri ragazzi; certo, i Sarries continuano (un po’ meno ordinati rispetto alla prima frazione) a giocare la loro partita e a tenere il loro vantaggio oltre il break, ma non possono abbassare la guardia.

Gli inglesi si accontentano di gestire l’ovale nei minuti finali, tenendo i Warriors il più lontano possibile dai loro 22m e mettendo al sicuro il successo al 75′, quando una chiamata un po’ dubbia di Reynal concede una punizione per tenuto contro i Warriors sui 10m inglesi, penultima occasione in cui gli scozzesi riescono a farsi pericolosi oltre la meta’ campo aversaria.

A un minuto dallo scadere, i Warriors tornano nei 22m inglesi con una penal’touche ma riescono a tenere il possesso dell’ovale per un paio di fasi, prima di perderlo per un passaggio in avanti; si riparte con una mischia e a tempo scaduto l’ovale viene spedito nel North Stand. Finisce 3-13, con un secondo tempo senza punti. Sarries vincono meritatamente, i Warriors meritavano almeno il bonus difensivo ma, nonostante le buone cose mostrate, la loro stagione europea è già appesa ad un filo.

Glasgow Warriors: 15. Ruaridh Jackson 14. Lee Jones 13. Huw Jones 12. Alex Dunbar 11. DTH van der Merwe  10 Adam Hastings 9 Ali Price 1. Oli Kebble 2. Fraser Brown 3. D’Arcy Rae 4. Rob Harley 5. Jonny Gray 6. Ryan Wilson 7. Callum Gibbins (CC) 8. Matt Fagerson
A disposizione: 16. George Turner 17. Alex Allan 18. Petrus du Plessis 19. Greg Peterson 20. Chris Fusaro 21. George Horne 22. Pete Horne 23. Rory Hughes

Marcatori Glasgow Warriors
Mete:
Trasformazioni:
Punizioni: Hastings (23′)

Saracens: 15. Alex Goode 14. David Strettle 13. Alex Lozowski 12. Brad Barritt (C) 11. Sean Maitland 10. Owen Farrell 9. Richard Wigglesworth 1. Mako Vunipola 2. Jamie George 3. Vincent Koch 4. Will Skelton 5. George Kruis 6. Maro Itoje 7. Michael Rhodes 8. Billy Vunipola
A disposizione: 16. Christopher Tolofua 17. Richard Barrington 18. Titi Lamositele 19. Nick Isiekwe 20. Jackson Wray 21. Ben Spencer 22. Nick Tompkins 23. Alex Lewington

Marcatori Saracens
Mete: Rhodes (12′)
Trasformazioni: Farrell (13′)
Punizioni: Farrell (15′, 38′)

di Matteo Mangiarotti

Nelle altre partite giocate nel pomeriggio, il risultato più eclatante è la vittoria dei Newcastle Falcons – ultimi in Premiership – contro il Tolone al Félix Mayol, che certifica una volta di più la crisi degli uomini di Patrice Collazo (25-26). Successo esterno anche per i Cardiff Blues a Lione (21-30), mentre il Gloucester ha la meglio sul Castres al Kingsholm (19-14).

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