Quanto mancherà Willie le Roux al Sudafrica

L’estremo, faro offensivo degli Springboks fin qui, non giocherà le ultime due partite. Ma chi potrebbe sostituirlo?

le roux sudafrica

ph. Reuters

Willie le Roux non giocherà le ultime due partite di Rugby Championship con il Sudafrica. Come da accordi, l’estremo dovrà tornare ai Wasps per iniziare la sua stagione con la squadra giallonera, che lo ha ‘concesso’ alla nazionale allenata da Rassie Erasmus per le prime quattro giornate.

le Roux aveva giocato anche i Test Match contro l’Inghilterra a giugno e, in sette partite, ha fatto capire a tutti quanta influenza potesse avere sugli Springboks e sul gioco impostato da Erasmus. Nel bene ma anche nel male. Negare l’importanza del 29enne negli schemi sudafricani però è semplicemente impossibile: le Roux è il faro creativo dei Boks, la fonte di gioco primaria a cui attingere nel gioco aperto oltre alle accelerate e all’imprevedibilità di de Klerk. Un giocatore dal peso specifico enorme, la cui assenza si farà inevitabilmente sentire contro Australia e All Blacks.

Il Championship di le Roux

Statisticamente parlando, è molto probabile che chi fa parte del triangolo allargato si ritrova ai primi posti delle classifiche per metri corsi palla in mano, clean break o difensori battuti. Nulla di tutto questo: le Roux non è nella Top 10 in nessuna di queste graduatorie, ed è già un primo indizio dell’utilizzo poco convenzionale che Erasmus ha fatto dell’estremo.

Sfruttando le sue eccezionali qualità nel passaggio e nel creare spazi per i compagni, il CT ha di fatto impiegato le Roux come un secondo playmaker, che molto spesso diventava però il regista principale anche al posto di un Pollard non sempre convincente. Il dato sui passaggi completati è esemplificativo: nelle tre partite in cui entrambi sono partiti titolari, le Roux ha effettuato 49 passaggi a fronte dei 41 di Pollard. Quando ha giocato Jantjies contro l’Australia, il trend non è cambiato: 9 passaggi per l’estremo, 5 per l’apertura.


Un esempio di come il primo ricevitore fosse spesso le Roux, e non il numero 10.

Partendo da estremo e da una posizione più arretrata rispetto all’apertura, le Roux ha più margini di manovra e quelle frazioni di secondo in più per prendere una decisione, che contro un giocatore di tale sensibilità spesso si rivelano fatali per le squadre avversarie. Lo hanno scoperto anche in Inghilterra: la scorsa stagione in Premiership le Roux ha fatto registrare il record di un assist in un singolo campionato, 21 in 21 partite. Quando è chiamato a rifinire l’azione, insomma, il 29enne nato a Stellenbosch ha pochi eguali.

Erasmus gli ha affidato le chiavi dell’attacco sudafricano senza troppi compromessi, forse consapevole anche dei problemi che possono derivare dall’assegnazione di tante responsabilità ad un unico giocatore. Soprattutto se quel giocatore è le Roux, uno che se non si esprime al livello richiesto condiziona a cascata tutta la manovra offensiva della squadra.

Della sua presenza in campo ti accorgi in qualunque caso, come successo nella sconfitta sudafricana in Argentina alla seconda giornata: abulico e dannoso sia in attacco sia in difesa, brillante e geniale nel momento ha ripreso vigore insieme a tutti gli Springboks, tanto da servire due assist nel giro di un quarto d’ora a Mapoe con due guizzi tipici del suo repertorio.


Quando è chiamato a gestire palloni delicati sui canali laterali, di solito le Roux sa sempre come uscirne.

Come si sostituisce

Non c’è un altro Willie le Roux nella rosa del Sudafrica, ovviamente. Gli altri estremi potenzialmente selezionabili da Erasmus sono giocatori con altre caratteristiche oppure elementi a cui difficilmente il CT potrebbe richiedere la stessa mole di lavoro in fase di costruzione dell’azione.

Allister Coetzee nella sua gestione aveva puntato spesso su Andries Coetzee dei Lions, ma fin qui Erasmus non l’ha mai chiamato nemmeno per i raduni allargati. Avrebbe potuto esserci Warrick Gelant, elettrico estremo dei Bulls, ma il 23enne si è infortunato a luglio tirandosi fuori dal Championship. Se Erasmus dovesse decidere di cambiare totalmente spartito, in rosa avrebbe già il furetto Cheslin Kolbe, estremo formato tascabile ma di grande talento ed esplosività.

Le altre opzioni riguardano due giovani emergenti nel panorama nazionale, ovvero Curwin Bosch e Damian Willemse. Entrambi hanno già debuttato con gli Springboks: il primo ha anche giocato da titolare come estremo contro il Galles nello strambo test match di Washington, Willemse è invece entrato dalla panchina nei due match contro l’Argentina.

Tutti e due nascono in teoria come mediani d’apertura, ma mentre Bosch ha giocato anche l’intera stagione da Super Rugby con gli Sharks, Willemse ha sempre agito da numero 10 con gli Stormers. Proprio in questo weekend, tuttavia, il classe ’98 giocherà estremo con Western Province proprio su richiesta di Rassie Erasmus, come ha ammesso il coach John Dobson. Un segnale?

Daniele Pansardi

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