Sei Nazioni Femminile: “Ripartiamo dalle più giovani, diamo il massimo in ogni partita”

Le parole di Andrea Di Giandomenico e Sara Barattin alla presentazione del Sei Nazioni di categoria

ph. INPHO/James Crombie

LONDRA – L’Italia Femminile si presenta ai nastri di partenza dell’edizione 2018 del Sei Nazioni con tanta voglia di fare bene e con l’obiettivo, dichiarato da Sara Barattin durante la cerimonia “istituzionale” del lancio del Torneo, di “migliorare le nostre prestazioni.”

Le Azzurre arrivano al Sei Nazioni dopo aver fatto bene in estate alla Coppa del Mondo giocatasi in Irlanda e chiusa con il nono posto – miglior risultato di sempre – grazie al successo raccolto nell’ultima giornata sul campo della Queen’s University di Belfast contro la Spagna, ma nel 2017 hanno chiuso il Sei Nazioni con cinque sconfitte consecutive.

Dobbiamo ripartire sfruttando l’onda positiva della Coppa del Mondo,” ci dice Andrea Di Giandomenico, head coach dell’ItalDonne. “A mio parere siamo riusciti ad esprimere un rugby interessante, ripartiamo con un gruppo dove ci sono molte ragazze nuove che si sono decisamente meritate la possibilità di giocarsi un posto in squadra e, come diceva Sara, dobbiamo prestare attenzione alla nostra prestazione fin dalla prima gara. La Coppa del Mondo può anche essere considerata come una parentesi ma il nostro lavoro è da sempre strutturato su un percorso a lungo termine per lo sviluppo delle giocatrici e del gioco.

“Certo, all’esordio affronteremo l’Inghilterra e sarà un ottimo test per capire dove siamo. Noi dobbiamo concentrarci sul mettere in campo la nostra miglior prestazione possibile, poi vedremo strada facendo quali saranno le aree di miglioramento su cui dovremo focalizzarci nel prosieguo del Torneo ma, ripeto, affrontiamo il Sei Nazioni in maniera positiva e coscienti di poter fare il nostro meglio.

Di Giandomenico ha annunciato nei giorni scorsi i nomi delle 23 convocate per le prime due sfide del Sei Nazioni, l’esordio contro le Red Roses (campionesse in carica e vice-campionesse del mondo) al Mirabello di Reggio Emilia e la sfida in trasferta contro l’Irlanda (al Donnybrook di Dublino).

Abbiamo convocato 23 giocatrici per queste prime gare ma sappiamo che possiamo contare su un numero più ampio di atlete. Il campionato si è allargato, abbiamo la possibilità di vedere più giocatrici all’opera e di capire che ci sono tante ragazze all’interno del nostro movimento che stanno crescendo e che hanno capito che la strada da seguire è quella della preparazione, del lavoro che poi porta ai risultati. Ci sono state delle esigenze specifiche di ruolo, ma ripeto il movimento è in crescita e ci spinge ad allargare il numero di ragazze coinvolte nell’ambito della Nazionale. È sicuramente qualcosa di stimolante.”

Anche quest’anno le gare del Sei Nazioni delle Azzurre saranno trasmesse in diretta televisiva, una notizia che non può che essere accolta positivamente da tutto l’ambiente e da tutto il movimento, perchè darà ulteriore visibilità ad una Nazionale che si sta conquistando l’affetto di tutto il pubblico italiano.

“Noi non possiamo che ringraziare il sostegno da parte di tutti i media in generale e sappiamo bene quanto la televisione sia importante per dare visibilità al nostro gioco. Noi siamo come sempre onorati di rappresentare il nostro Paese e di avere la possibilità di arrivare nelle case degli italiani, sia degli appassionati, sia di quelli che si affacciano magari per la prima volta al nostro sport. Le ragazze saranno capaci di trasmettere la loro forza e determinazione e il primo messaggio che sono sicuro verrà passato sarà più ‘emotivo’ che sportivo: abbiamo un gruppo unito che lotta sempre insieme per un obiettivo. Poi, come detto, il compito del nostro lavoro ‘dietro le quinte’ è di puntare alla ricerca della prestazione migliore.”

Sara Barattin sarà, ancora una volta, la capitana dell’Italia che cercherà di tornare alla vittoria dopo un’edizione, quella del 2017, piuttosto avara di soddisfazioni, ma solo dal punto di vista del risultato finale. Le Azzurre, infatti, hanno sempre lasciato tutto sul campo e sono andate davvero vicinissime al colpaccio allo Stoop contro l’Inghilterra, una gara che, come ricorda Sarah Hunter durante la conferenza stampa, le Red Roses hanno vinto ma “il risultato finale ci ha sorriso anche oltre i nostri meriti.”

“L’Inghilterra è una squadra molto forte e completa in ogni reparto e ci aspettiamo una partita durissima. Posso dire, però, che nonostante tutto noi proveremo a vincerla, quella gara, come sempre. Dobbiamo riuscire a contenerle il più possibile e noi dobbiamo essere capaci di marcare più mete rispetto allo scorso anno, poi vedremo cosa succederà.”

Quest’anno ripartiamo con tante ragazze giovani e noi ‘veterane’ dobbiamo trasmettere alle nuove arrivate l’importanza di questo torneo e dare loro la sicurezza per dimostrare, ogni volta che scendono in campo, il valore di questa maglia cercando di dare sempre il massimo in ogni partita.

“Giocare partite prima di una competizione così importante come il Sei Nazioni fa benissimo e ci dà occasione di provare nuovi schemi e nuove soluzioni, come successo nel test match giocato contro la Francia. Il nostro approccio, però, è sempre lo stesso.”

 

Matteo Mangiarotti

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