Eccellenza: Calvisano-Rovigo, verso il ciak si gira numero 4

ph. Fir

Sabato 27 maggio, alle ore 18, Marius Mitrea darà il via alla finale tra Calvisano e Rovigo, che mette in palio il titolo di Campione d’Italia numero 86. Ancora loro, verrebbe da dire, considerando che sarà la quarta finale consecutiva tra bresciani e Bersaglieri. L’albo d’oro dice vittorie giallonere nelle stagioni 2013/14 e 2014/15, e successo rossoblu lo scorso anno quando al Battaglini finì 20-13 per Momberg e compagni davanti a oltre 6000 spettatori. Le due squadre arrivano all’importante appuntamento nel miglior modo possibile, dopo successi convincenti nelle rispettive semifinali. Gli ingredienti per un grande match ci sono tutti.

Calvisano: contro Viadana una carica che ci ha sorpreso

“E’ stata la settimana in cui ho parlato meno alla squadra”. Risponde così capitan Morelli alla domanda su come sia andato il post sconfitta dello Zaffanella nella semifinale di andata contro Viadana. La sensazione che si fosse trattato di un incidente di percorso c’era e la partita di ritorno, disputata sabato in terra bresciana, lo ha confermato. Aggressività e ferocia su ogni breakdown e cinismo in fase realizzativa l’hanno fatta da padrone, scavando il gap in modo importante. Del resto c’è un motivo se Calvisano ha chiuso la stagione regolare con 17 punti e 4 vittorie in più della seconda classificata, Petrarca. E carta alla mano, i ragazzi di coach Brunello partono forse da favoriti e non solo per il vantaggio casalingo. Quando le cose girano bene, quando Tuivaiti & Co. riescono a dare palloni avanzanti a Novillo, l’apertura argentina – tornata ai livelli di inizio stagione – può mettere in moto una linea veloce dove qualità e skills non mancano, con Minozzi e Paz pericoli numero uno.

Rovigo e quel click che tutti aspettavano

Deve essere per forza scattato qualcosa nella testa dei giocatori di Rovigo, se è vero che i Bersaglieri hanno chiuso la stagione regolare con le brutte sconfitte contro Fiamme Oro e Viadana, ma si presentano alla finale dopo aver battuto due volte Padova. Due successi, quelli del Bettaglini e del Plebiscito, netti ed evidenti: Rovigo ha tenuto testa ai neri in ogni settore del gioco – conquista, gioco tattico e alla mano – dimostrando una solidità e una concentrazione che in stagione regolare si era vista solo a sprazzi, e con prestazioni dei singoli di alto livello. Ne abbiamo parlato con Edoardo Ruffolo, capitano dei Bersaglieri.

Quelli che…sarà l’ultima in Eccellenza

Quarta finale consecutiva, dicevamo. Per alcuni sarà l’ultima della carriera – Salvatore Costanzo – per altri l’ultima (almeno per ora) con la maglia del proprio club e in questa categoria. Del resto anche in passato non sono mancati in campo per questo “classico” giocatori che avrebbero poi proseguito la carriera nelle franchigie e in alcuni casi in Nazionale. Il 31 maggio 2014, al San Michele, erano in campo Castello, Violi, Haimona, Steyn, Lovotti, Ragusi, Roan e Quaglio, un anno più tardi – questa volta al Battaglini – Bronzini, Di Giulio e Mbandà. Mancano ancora le ufficialità, ma questa potrebbe essere l’ultima tra gli altri di Riccioni e Panico e altri ancora. Un motivo in più per lasciarsi con un sorriso.