Test Match: Townsend, “tante scelte e molte di queste difficili”

Abbiamo seguito la prima conferenza stampa nel neo allenatore della Scozia

Gregor Townsend

ph. Ian Smith/Action Images

EDIMBURGO – “Il tour estivo è qualcosa cui si guardava con ansia durante gli anni del rugby amatoriale, perché i convocati potevano essere professionisti per quattro settimane, ma anche nell’era moderna e professionistica ha un ruolo importante perché mette i giocatori di fronte a sfide di natura diversa rispetto a quelle cui sono abituati. Giocare a Singapore in uno stadio chiuso sarà un’esperienza unica, come sfidare l’Australia a Sydney nel pomeriggio o le Fiji a casa loro. Si passa tempo coi compagni, si costruiscono relazioni che poi durano; negli ultimi anni, forse, non sono stati fatti tour ‘veri’, due anni fa c’era la coppa del mondo poi, ma questo lo sento come un vero tour, con tutti i connotati. Tre avversarie di qualità che ci costringeranno a giocare molto bene se vorremo vincere le partite; saranno anche fondamentali le tre settimane che avremo per prepararci al tour.”

 

Gregor Townsend, nuovo head coach della Scozia, ha lasciato solo sabato il ruolo di guida tecnica dei Glasgow Warriors ma si è già calato nella parte, cercando di guardare indietro a quanto fatto coi Glaswegians ma soprattutto pensando al futuro che lo attende. I primi tre impegni della Scozia saranno contro Italia, Australia e Fiji ed è innegabile che, nonostante nella conferenza stampa tenutasi al BT Murrayfield il clima fosse disteso, Toony verrà subito giudicato per i risultati – e le sue decisioni, inevitabilmente, elogiate o criticate.

 

Townsend si è subito trovato di fronte a “scelte difficili e sono state molte quelle che ho dovuto fare“, perché nonostante tre titolari come Stuart Hogg, Tommy Seymour e Greig Laidlaw saranno indisponibili perché impegnati con i B&I Lions – e la lista di infortunati – che comprende “Dickinson, Sutherland, McInally, Bennett, Huw Jones” – il nuovo head coach non ha potuto includere più di 34 giocatori, “un numero molto alto se consideriamo che il tour sarà composto solo da tre partite e non tutti i convocati avranno occasione di giocare”.

“Dobbiamo però considerare che ci potrebbero essere infortuni e imprevisti, quindi tutti dovranno essere pronti. Giocatori come Josh (Strauss), WP (Nel), Magnus (Bradbury) – tornato ad allenarsi full-contact questa settimana – e anche Matt Scott che sono rientrati da poco dai loro infortuni avranno occasione di poter mettere minuti nelle gambe e allenarsi con buona intensità per tornare a disposizione.”

 

“Anche nei trequarti la selezione non è stata facile, perché per esempio come mediani di mischia avevamo diverse opzioni ma sono convinto che Sam (Hidalgo-Clyne), che ha già giocato a questi livelli e deve solo perfezionare qualche dettaglio, sarà in grado di dimostrare il suo valore. Jackson non ha giocato molto nelle ultime settimane con gli Harlequins ma è un giocatore che conosco bene e che è funzionale al mio piano di gioco; l’abbiamo inserito nel gruppo come estremo ma sappiamo tutti che può giocare apertura, così come Peter Horne è stato convocato apertura ma può giocare al centro come ha fatto a Glasgow nelle ultime partite.”

Townsend commenta anche l’esclusione di Weir (“Mi è spiaciuto non poter inserire Duncan Weir, perchè purtroppo (ride) sabato ha giocato molto bene allo Scotstoun con la maglia di Edinburgh ma ci sono altri giocatori che hanno fatto bene e non sono entrati nel gruppo, come David Denton per esempio”) precisando anche che John Barclay – giocatore che conosco bene e che rispetto molto – è capitano della squadra ma quando tornerà in gruppo, però, il ruolo tornerà a Greig Laidlaw.”

 

Gregor ha anche dedicato parole ai tre uncapped, soffermandosi su D’Arcy Rae, pilone che ha giocato qualche mese in prestito al Benetton Rugby due stagioni fa: “D’Arcy Rae è stato molto costante quest’anno, dandoci grande fiducia sul fatto che potesse giocare bene ad alto livello. Abbiamo scelto di portare sei piloni, ci sono state discussioni su questo particolare perché non è detto che tutti e sei giocheranno ma potremo avere infortuni e abbiamo anche giocatori che sono appena rientrati da un lungo infortunio.”

 

Townsend ammette poi che “guarderemo con grande attenzione il mondiale U20 dove ci sono giocatori interessanti, come Blair Kinghorn che è ancora eligibile per la nazionale under 20 ma che ha avuto una buona stagione con Edinburgh, come Matt Fagerson che ha giocato qualche gara con Glasgow” prima di chiudere dicendo che “il nostro compito, come staff tecnico, sarà conoscere meglio tutti i giocatori, anche quelli che non giocano in Scozia, e spiegare loro i nostri metodi di allenamento che possono essere diversi da quelli cui sono abituati al loro club. Queste tre settimane di preparazione, che abbiamo come ‘bonus’ perché i due club non sono impegnati nella post season, ci daranno la possibilità di portarci avanti e arrivare pronti agli impegni; in questi anni sono stato head coach di Glasgow ma anche grande fan della Scozia e ho visto come la nazionale gioca e come i ragazzi giocano, li conosco bene come giocatori ma adesso devo conoscerli meglio come persone.”

 

di Matteo Mangiarotti

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