British & Irish Lions, parla O’Driscoll: pochi scozzesi? Non sono stupito

La leggenda irlandese commenta le scelte di Gatland per il tour in Nuova Zelanda

ph. David Gray/Action Images

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“Soltanto due scozzesi? Per me non è uno shock” – a dirlo è Brian O’Driscoll, leggenda della nazionale irlandese e dei British & Irish Lions che, intervistato da Radio Five Live, ha voluto dire la sua in merito alle convocazioni di Warren Gatland per il prossimo tour dei britannici in Nuova Zelanda: “Così va il mondo. Posso dire che in Irlanda abbiamo un po’ vissuto la stessa cosa qualche anno fa: Joe Schmidt si affidava moltissimo al blocco del Leinster e Gatland ha fatto così con i gallesi. Quando ci sono da fare delle chiamate borderline (definite 50-50 dallo stesso O’Driscoll), è normale che un allenatore si affidi di più agli uomini che conosce. Poi nelle riunioni di selezione, non essendoci alcun tecnico scozzese presente è chiaro che le candidature dei Braveheart abbiano avuto meno peso…”.

 

Una fotografia a tutto tondo quella dell’irlandese che entra anche negli aspetti tecnici e psicologici che i Lions dovranno affrontare: “La serie è di tre partite contro gli All Blacks, ma il tour è composto da dieci sfide: questo non va mai dimenticato. Sarà faticoso, anche se vivere un esperienza come questa è una cosa straordinaria che capita una volta nella vita. Sfidare i campioni del mondo non sarà facile – continua O’Driscoll -, serviranno ogni volta ottanta minuti di qualità ad un ritmo altissimo. Nella rosa scelta vedo molti leader. Rory Best mi sembra uno di questi. Itoje è nato per farlo”.

 

A distanza di anni dunque, quando nel 2013 i Lions vinsero 2-1 la serie contro l’Australia, O’Driscoll sembra far capire al pubblico di ‘comprendere’ la scelta dello stesso Gatland nella partita decisiva contro i Wallabies, quando il ct neozelandese lo escluse dalla lista dei 23 scatenando le proteste di tifosi ed appassionati.

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