I British & Irish Lions dopo il Sei Nazioni: chi volerà in Nuova Zelanda? (1-8)

Quantità e qualità pazzesca in terza linea. In prima invece premono Owens e Furlong

irlanda inghilterra sei nazioni mischia

ph. Reuters

Mancano 10 giorni esatti all’annuncio dei convocati British&Irish Lions per il tour in Nuova Zelanda, in calendario il 19 aprile. Dopo i trequarti, vediamo quali avanti potrebbero avere un posto sull’aereo e pure in lista gara.

 

 

Terza linea

Uno dei reparti con il tasso di competitività più alto, anche per le diverse combinazioni a disposizione di Gatland. Partiamo dal ruolo del numero otto: il Sei Nazioni non ha offerto grandi indicazioni in questo senso, anche perché il probabile titolare risponde al nome di Billy Vunipola e l’inglese si è visto soltanto per poco più di una partita (ma per il gioco di Gatland è perfetto). Il nome di Jamie Heaslip è sempre uno dei più gettonati per leadership e presenza fisica, mentre Taulupe Faletau potrebbe pagare un torneo giocato da riserva e in generale una stagione condizionata dagli infortuni.

Il discorso diventa molto più ampio per quanto riguarda i flanker, per i quali Gatland potrebbe affidarsi al lancio della monetina e cadere praticamente in piedi ad ogni nome estratto. La rosa dei nomi da cui attingerà il neozelandese dovrebbe essere composta da Sam Warburton, CJ Stander, Sean O’Brien, Justin Tipuric e James Haskell, solo per citare i più quotati e i più brillanti dell’ultimo torneo.

Ad aver rubato l’occhio è stato soprattutto Warburton, autore di cinque prestazioni sontuose per rendimento difensivo e in fase di breakdown, dove ha quasi sempre fatto la voce grossa in collaborazione con Tipuric (da verificare però l’infortunio subito venerdì al ginocchio nel match contro Ulster). Sul taccuino di Stander spiccano invece le tre mete realizzate contro l’Italia, ma se il terza linea di Munster è considerato uno dei migliori d’Europa nel ruolo è anche per l’enorme quantità di lavoro oscuro compiuta in ogni partita. Al momento O’Brien, Tipuric e Haskell appaiono un passo indietro rispetto al capitano dei Lions 2013 e al nativo sudafricano, non tanto per demeriti propri quanto più per meriti dei colleghi/rivali. Gatland, inoltre, potrebbe puntare anche su mastini come Peter O’Mahony, Hamish Watson e Tom Wood e, anche se assente dal torneo per infortunio, Chris Robshaw.

Potenziali titolari: 8 Billy Vunipola, 7 Sam Warburton, 6 CJ Stander

 

 

Seconda linea

Insieme alle terze, il reparto che potrebbe creare i maggiori dubbi a coach Gatland. Il Sei Nazioni ha in parte confermato che la coppia titolare per la sfida agli All Blacks potrebbe essere composta da Alun-Wyn Jones e Maro Itoje, nonostante quest’ultimo abbia giocato sempre da flanker per tutte e cinque le partite. Le qualità del gallese (una seconda linea tradizionale, ruvido e che fa del lavoro oscuro la dote principale) si sposano con quelle della stella inglese, più estroso e molto più simile – per l’appunto – ad una terza aggiunta per la sua mobilità, per la capacità di cacciare i palloni a terra da grillotalpa e per un ball handling superiore alla media.

Il torneo però ha anche messo in luce un Joe Launchbury in condizioni fisiche ed atletiche straordinarie: il 25enne dei Wasps si è spesso caricato l’Inghilterra sulle spalle nei momenti di maggiore difficoltà (vedasi le partite con Galles e Italia, in cui non a caso è stato eletto Man of the Match) e avrebbe tutte le carte in regola per fronteggiare dal 1′ la coppia Whitelock-Retallick. Sul gradino inferiore troviamo Jonny Gray, giocatore dalle grandi potenzialità ma il cui rendimento è in parte scemato nelle partite conclusive del torneo, e un Courtney Lawes sempre in grado di dire la sua. Occhi puntati anche su Richie Gray, Iain Henderson e soprattutto su come e quando recupererà dall’infortunio George Kruis.

Potenziali titolari: 5 Alun-Wyn Jones, 4 Maro Itoje

 

 

Tallonatore

In un Sei Nazioni che non ha detto molto sulle gerarchie del ruolo, a scombinare i possibili piani di Warren Gatland ci ha pensato Ken Owens. Il tallonatore gallese era stato anche inserito nella lista dei 12 candidati al premio di miglior giocatore (unico tra i Dragoni insieme a Webb), dopo un torneo in cui si è distinto soprattutto per il grande lavoro svolto in campo aperto. Il 30enne potrebbe avere un impatto maggiore rispetto a Rory Best, che a quasi 35 anni ha comunque dimostrato di poter essere ancora un fattore grazie alla sua leadership, ma allo stesso tempo anche di non essere costante nelle touche.

E Dylan Hartley? Non è escluso che possa riproporsi lo stesso scenario di quattro anni fa, quando l’allora capitano dell’Inghilterra, Chris Robshaw, non trovò spazio sull’aereo per la Nuova Zelanda. Il tallonatore dei Saints è inferiore ad Owens per work rate, ma sembra avere una maggiore influenza in mischia e una maggiore precisione nelle rimesse laterali rispetto a Best. In Inghilterra, inoltre, continua ad essere molto quotato il nome di Jamie George, riserva di Hartley finora e quasi una terza linea aggiunta per mobilità e capacità di correre palla in mano. Sembra essere destinato a restare nell’ombra, invece, lo scozzese Fraser Brown.

Potenziale titolare: 2 Ken Owens

 

 

Prima linea

A sinistra il confronto potrebbe essere tutto inglese: Joe Marler e Mako Vunipola si contenderanno la maglia numero uno, con il secondo probabilmente favorito per le sue doti di ball carrier. Alle loro spalle si posiziona Jack McGrath, giocatore sempre prezioso nello scacchiere irlandese di Joe Schmidt. A destra, la sfida sarà essenzialmente tra Tadhg Furlong e Dan Cole: se entrambi dovessero presentarsi a giugno con l’attuale stato di forma, per Gatland la scelta del tighthead titolare potrebbe rivelarsi più dura del previsto. Con WP Nel ancora fuori per un infortunio al collo, dalla Scozia potrebbe spiccare il volo anche Zander Fagerson, classe 1996 ma autore di un Sei Nazioni sulla cresta dell’onda con i Dark Blues. Non è da escludere anche una chiamata per il 23enne Kyle Sinckler, ottimo rincalzo dalla panchina nell’Inghilterra di Eddie Jones.

Potenziali titolari: 3 Tadhg Furlong, 1 Mako Vunipola

 

 

La rosa dei British & Irish Lions (37)

Estremi: Stuart Hogg, Leigh Halfpenny

Ali: George North, Tommy Seymour, Liam Williams, Elliot Daly

Centri: Jonathan Joseph, Jared Payne, Jonathan Davies, Owen Farrell, Robbie Henshaw

Mediani: Jonathan Sexton, Finn Russell, George Ford, Conor Murray, Rhys Webb, Greig Laidlaw

Terze linee: Billy Vunipola, Jamie Heaslip, Sam Warburton, CJ Stander, Sean O’Brien, Justin Tipuric, James Haskell

Seconde linee: Alun-Wyn Jones, Maro Itoje, Joe Launchbury, Jonny Gray

Prime linee: Tadhg Furlong, Dan Cole, Zander Fagerson, Ken Owens, Rory Best, Dylan Hartley, Mako Vunipola, Joe Marler, Jack McGrath

 

 

British & Irish Lions: 15 Stuart Hogg, 14 George North, 13 Jonathan Joseph, 12 Owen Farrell, 11 Liam Williams, 10 Jonathan Sexton, 9 Conor Murray, 8 Billy Vunipola, 7 Sam Warburton, 6 CJ Stander, 5 Alun-Wyn Jones, 4 Maro Itoje, 3 Tadhg Furlong, 2 Ken Owens, 1 Mako Vunipola
A disposizione: 16 Rory Best, 17 Joe Marler, 18 Dan Cole, 19 Joe Launchbury, 20 Sean O’Brien, 21 Rhys Webb, 22 Elliot Daly, 23 Jared Payne

 

di Daniele Pansardi

Per essere sempre aggiornato sulle nostre news metti il tuo like alla pagina Facebook di OnRugby e/o iscriviti al nostro canale Telegram.
onrugby.it © riproduzione riservata

Cari Lettori,

OnRugby, da oltre 10 anni, Vi offre gratuitamente un’informazione puntuale e quotidiana sul mondo della palla ovale. Il nostro lavoro ha un costo che viene ripagato dalla pubblicità, in particolare quella personalizzata.

Quando Vi viene proposta l’informativa sul rilascio di cookie o tecnologie simili, Vi chiediamo di sostenerci dando il Vostro consenso.

item-thumbnail

British&Irish Lions: possibile un sorprendente test con i Pacific Islanders

La selezione isolana potrebbe ritornare in campo a 16 anni dalla sua ultima partita (contro l'Italia) e potrebbe farlo contro l'avversario più prestig...

item-thumbnail

Test match: la formazione della Scozia per la sfida all’Uruguay

Ultima gara del luglio internazionale: Duhan van der Merwe a caccia del record di mete

item-thumbnail

Il rugby africano rimescola le proprie gerarchie

La Rugby Africa Cup 2024 avrà una finale inedita, interrompendo il dominio della Namibia

item-thumbnail

Ben 3 italiani nel XV della settimana di Planet Rugby

La prestazione degli Azzurri ha avuto importanti riscontri anche all'estero: altri 3 Azzurri, inoltre, sono stati citati pur non essendo inseriti in f...

item-thumbnail

A Chicago sarà ancora All Blacks-Irlanda: la rivincita del 2016

Al Soldier Field dovrebbe andare in scena il remake della storica vittoria degli Irish sui Tuttineri

item-thumbnail

Eddie Jones fa i complimenti all’Italia e chiede tempo per il suo Giappone

Il tecnico elogia Lamaro e compagni "rimandando" i suoi giocatori alle prossime sfide internazionali