Sei Nazioni 2017: grinta e classe, la Scozia stende il Galles

Finisce 29-13. Russell e Hogg ispirano i Dark Blues ad una vittoria sui Dragoni che mancava dal 2007

galles scozia sei nazioni

ph. Reuters / Russell Cheyne Livepic

EDIMBURGO – Quando le squadre scendono in campo, si intravede il sole tra le nuvole e John Barclay diventa il 116esimo giocatore a guidare la Scozia come capitano.
Anche oggi, vediamo come si comportano in avvio le due squadre: il Galles ottiene la prima punizione – fuorigioco scozzese – e mantiene il possesso in touche, ma la Scozia costringe i Dragoni all’in-avanti nel raggruppamento che si forma e il pack in Dark Blue vince la prima mischia – concessa per l’in-avanti – che Russell calcia in touche sui 22m gallesi.
Ali Price non fa ‘il Laidlaw’ e attacca subito, alla prima occasione, la difesa avversaria ma si scontra con Ken Owens, prima che la Scozia passi in vantaggio con un piazzato di Russell a punire una scorrettezza gallese davanti ai propri pali al 6′ (3-0).
Il Galles risponde subito, ma dopo qualche fase Gordon Reid è bravissimo nel turnover in ruck; la pressione gallese non si placa e la difesa scozzese deve rifugiarsi nell’indisciplina: Halfpenny ringrazia e all’11’ pareggia (3-3).
Rhys Webb, col suo dinamismo, continua a creare problemi alla retroguardia scozzese che però, al momento, tiene molto bene, nonostante un paio di incertezze di Visser (che manca un placcaggio su Halfpenny che poteva essere potenzialmente letale).
E, non a caso, la meta del vantaggio gallese arriva proprio al termine di un’azione nata da una punizione battuta veloce dal mediano degli Ospreys che, dopo qualche passaggio in velocità, manda Liam Williams oltre la linea sotto il Main Stand. Halfpenny è perfetto e i Dragoni, al 24′, conducono 3-10.
Webb, però, è protagonista in negativo al 26′, quando si fa pescare da Matthew Carley – assistente di Lacey – ad ostruire l’intervento dei difensori scozzesi su una ripartenza di Liam Williams; il TMO conferma quanto visto dall’inglese e Lacey assegna una punizione alla Scozia. Nell’azione successiva Warburton placca alto Price (con Russell che, dalla piazzola, non sbaglia – 6-10) ma poco dopo lo stesso mediano scozzese non rilascia l’ovale – e Halfpenny ringrazia, per il 6-13 al 33′, prima di sbagliare un altro piazzato al 38′.
Nell’ultimo minuto del primo tempo la Scozia va vicinissima alla meta ma trova ‘solo’ un calcio di punizione che Russell, due minuti oltre i canonici quaranta, calcia tra i pali per il 9-13 con cui si chiude il primo tempo.

 

Le squadre tornano in campo senza cambi – la Scozia, nel primo tempo, aveva inserito Hamish Watson per l’infortunato John Hardie, spostando Barclay openside – e la Scozia passa in vantaggio al 43′, quando prima Russell, poi Hogg sono splendidi nel ritardare il passaggio di un attimo, quello decisivo che manda fuorigiri il diretto avversario – e bravo anche Huw Jones nella dummy-run. L’ovale arriva a Visser, che fa qualche metro prima di offrire a Seymour l’assist decisivo. Russell trasforma con l’aiuto del palo e la Scozia conduce 16-13.
Poco prima, Halfpenny regala l’ovale agli avversari perdendolo in-avanti e creando le condizioni per la meta scozzese.
Il Galles torna in attacco, dopo qualche attimo di sbandamento, ma spreca un’ottima occasione quando Jonathan Davies, che avanza nei 22m scozzesi, non riesce a servire Halfpenny perdendo l’ovale in-avanti. I Dragoni sprecano un’altra occasione, commettendo un’irregolarità in touche dopo che la Scozia aveva regalato una punizione per un velo in fase di ripartenza.
Nel ribaltamento di fronte, Ali Price (poco prima di lasciare spazio a Pyrgos) si mette in mostra con un bello spunto personale, prima che Russell, dalla piazzola, allunghi a sei i punti di vantaggio della Scozia (19-13 al 55′).
Webb si stacca benissimo da una scrum nei 22m scozzesi e va quasi in meta, ma un intervento di Visser – che riesce a trascinare il mediano oltre la linea – fa svanire l’occasione.
Si continua con la Scozia in vantaggio, il Galles che ci prova, a rimettere in piedi la gara, e Tipuric che al 61′ rischia molto grosso – quando sceglie di ‘ribaltare’ Russell in un raggruppamento, salvandosi perchè l’apertura scozzese cade sulla schiena.
La gara resta in equilibrio fino al 66′, quando Russell (man of the match) e Hogg decidono di dare ancora spettacolo e mandare in meta Tim Visser sotto il Main Stand, con due passaggi chirurgici che fanno correre l’ovale fino all’ala degli Harlequins che fa quello che gli riesce meglio, ovvero finalizzare le azioni. Russell è perfetto dalla piazzola e al 67′ la Scozia vola oltre il break (26-13).
Russell al 72′ allunga ancora il vantaggio scozzese (29-13), togliendo al Galles le ultime speranze di uscire con almeno un punto dalla Highland Cathedral.
Finisce 29-13, con tutto il pubblico che intona ‘Loch Lomond’ e la Scozia che si prende il secondo successo del suo Sei Nazioni, restando potenzialmente in corsa sia per il Titolo, sia per la Triple Crown.

 

Scozia: 15. Stuart Hogg 14. Tommy Seymour 13. Huw Jones 12. Alex Dunbar 11. Tim Visser 10. Finn Russell 9. Ali Price 1. Gordon Reid 2. Fraser Brown 3. Zander Fagerson 4. Richie Gray 5. Jonny Gray 6. John Barclay (C) 7. John Hardie 8. Ryan Wilson
A disposizione: 16. Ross Ford 17. Allan Dell 18. Simon Berghan 19. Tim Swinson 20. Hamish Watson 21. Henry Pyrgos 22. Duncan Weir 23. Mark Bennett

Marcatori Scozia
Mete: Seymour (43′), Visser (66′)
Conversioni: Russell (44′, 67′)
Punizioni: Russell (6′, 29′, 40+2′, 54′, 72′)

 

Galles: 15. Leigh Halfpenny 14. George North 13. Jonathan Davies 12. Scott Williams 11. Liam Williams 10. Dan Biggar 9. Rhys Webb 1. Rob Evans 2. Ken Owens 3. Tomas Francis 4. Jake Ball 5. Alun Wyn Jones (C) 6. Sam Warburton 7. Justin Tipuric 8. Ross Moriarty
A disposizione: 16. Scott Baldwin 17. Nicky Smith 18. Samson Lee 19. Luke Charteris 20. Taulupe Faletau 21. Gareth Davies 22. Sam Davies 23. Jamie Roberts

Marcatori Galles
Mete: L. Williams (23′)
Conversioni: Halfpenny (24′)
Punizioni: Halfpenny (11′, 33′)

 

di Matteo Mangiarotti

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