Pro12: Warriors, missione compiuta. Blues battuti e quarto posto

Gli scozzesi si prendono il bonus in poco più di un’ora e tornano nella top-four

glasgow pro12

ph. Reuters

La vittoria degli Ospreys contro Connacht (e, ma sarà un pensiero da rinviare a settimana prossima) quella nettissima di Munster a Parigi mettono pressione sulle spalle dei Warriors, che scendono in campo stasera con un solo risultato a disposizione, la vittoria, prima di pensare all’Europa – con il big-match di sabato prossimo contro Munster che, inevitabilmente, è ormai nella testa di tutti.

 

Non fa freddo, e questa di per sé è già una notizia, ma c’è una forte umidità che renderà difficile il controllo dell’ovale ai trenta in campo.
I Warriors partono subito forte e si ha la chiara impressione che vogliano chiudere la pratica-Blues il prima possibile.
I gallesi, però, sono anch’essi alla ricerca di punti preziosi per il loro obiettivo stagionale – ovvero, la top-six e il ritorno in Champions Cup – e come aveva già detto capitan Warburton in settimana, non possono più permettersi di perdere punti per strada.
Le aspettative dei settemilatrecento spettatori che gremiscono anche stasera lo Scotstoun Stadium non vengono deluse, perché le due squadre scelgono di giocare una gara veloce e a viso aperto, essendo oltretutto entrambe abituate a giocare su un terreno di gioco sintetico.

 

La difesa dei Blues è messa subito sotto pressione e si salva come può per dodici minuti, prima di capitolare. È il tallonatore Pat MacArthur a concretizzare la pressione scozzese con lo sfondamento decisivo – aiutato da capitan Gray – andando di prepotenza oltre la linea gallese proprio sotto i pali. Russell trasforma per il 7-0, poco prima che dal cielo inizi a scendere una pioggia leggera ma costante e fastidiosa.
I Warriors pagano lo sforzo dei primi minuti (nel primo quarto gli scozzesi hanno il 94% del possesso) e concedono, per qualche fase, possesso e territorio ai Blues – che al 22’ entrano per la prima volta nei 22m scozzesi e per poco non festeggiano, ma Cuthbert perde l’ovale in-avanti ad un niente dalla linea di meta. I Warriors tornano ad attaccare, dominando le fasi statiche e portando una pressione costante sugli avversari, senza però esser presi dalla foga di mettere punti a referto.
La tranquillità messa in campo da Gray e compagni è un sintomo di grande convinzione, che permette ai Warriors di essere in controllo totale del match – al netto di qualche errore di handling forzato dalla pioggia. La strategia studiata da Townsend chiude i Blues nei propri 22m, ma non porta però alla seconda meta, tanto che i 34’ i Warriors decidono di piazzare l’ennesima punizione concessa dai Blues – stavolta in chiusa – con Russell. L’apertura scozzese, da sotto i pali, allunga il vantaggio sul 10-0, portando gli scozzesi oltre il break.
I Blues chiudono il primo tempo in attacco, sprecando una clamorosa occasione – tre contro uno gettato al vento per un in-avanti – prima di andare in meta con Scully. Finn Russell sbaglia il calcio di liberazione, Murchie il tackle decisivo e Seymour non riesce a fermare l’ala gallese che può andare in tuffo all’altezza della bandierina. Shingler, da posizione angolatissima, centra i pali e i Blues vanno a riposo sotto ‘solo’ di 3 punti, sul 10-7.

 

I Warriors, nella ripresa, devono tornare a macinare gioco ma, soprattutto, essere più concreti in fase offensiva. Sono però i Blues a completare la rimonta con un altro piazzato ad alto coefficiente di difficoltà di Shingler, che al 42’ pareggia i conti (10-10). I Cardiff Blues, però, si fermano qui.
Dopo qualche momento di difficoltà, i Warriors trovano la seconda meta del match al 48’ con Peter Murchie, bravo a seguire l’avanzata di Dunbar – che viene in qualche modo salvato dal compagno. Murchie, infatti, recupera l’ovale da un raggruppamento nato per un errore del centro che, anziché scaricare all’esterno, si fa placcare da un difensore gallese in disperato recupero. L’estremo scozzese è perfetto nel pick-and-go e Russell dalla piazzola, riportando i Warriors avanti (17-10).

 

Adesso gli scozzesi non mollano più e otto minuti dopo vanno ancora in meta, ancora con Murchie e ancora all’angolo, sfruttando stavolta il break di Seymour (votato Man of the Match) che spezza la difesa e crea la superiorità numerica al largo. Il passaggio finale di Bennett sembra in-avanti, ma il direttore di gara, l’irlandese Brace, convalida la marcatura che, trasformata da Russell, manda i Warriors sul 24-10.
I Blues, adesso, non si riprendono più e gli scozzesi continuano a spingere, trovando il bonus offensivo al 64’ con la quarta meta, che porta la firma del neo-entrato James Malcolm. Il tallonatore chiude al meglio una rolling maul nata da una penal’tocuhe vinta sui 5m avversari.

Russell manca il suo primo calcio, ma i Warriors hanno compiuto la loro missione: terza vittoria consecutiva in Pro 12, Scarlets scavalcati e ritorno nella top-four celtica. C’è ancora tempo per la seconda meta gallese, con Rhun Williams, che non riesce però a togliere il sorriso dalla facce dei 7251 spettatori presenti stasera allo Scotstoun.

 

 

Glasgow Warriors: 15. Peter Murchie 14. Tommy Seymour 13. Mark Bennett 12. Alex Dunbar 11. Lee Jones 10. Finn Russell 9. Ali Price 1. Gordon Reid 2. Pat MacArthur 3. D’arcy Rae 4. Tim Swinson 5. Jonny Gray (C) 6. Josh Strauss 7. Simone Favaro 8. Ryan Wilson
A disposizione: 16. James Malcolm 17. Alex Allan 18. Zander Fagerson 19. Rob Harley 20. Adam Ashe 21. Grayson Hart 22. Rory Clegg 23. Sean Lamont

Marcatori Glasgow Warriors
Mete: MacArthur (12’), Murchie (48’, 56’), Malcolm (64’)
Trasformazioni: Russell (13’, 49’, 57’)
Punizioni: Russell (34’)

 

Cardiff Blues: 15 Matthew Morgan 14 Alex Cuthbert 13 Rey Lee-Lo 12 Willis Halaholo 11 Blaine Scully 10 Steven Shingler 9 Lloyd Williams 1 Rhys Gill 2 Kristian Dacey 3 Anton Peikrishvili 4 Macauley Cook 5 James Down 6 Ellis Jenkins 7 Sam Warburton (C) 8 Josh Navidi
A disposizione: 16 Matthew Rees 17 Brad Thyer 18 Scott Andrews 19 Jarrad Hoeata 20 BJ Edwards 21 Tomos Williams 22 Nicky Robinson 23 Rhun Williams

Marcatori Cardiff Blues
Mete: Scully (39’), R. Williams (77’)
Trasformazioni: Shingler (40’)
Punizioni: Shingler (42’)

 

di Matteo Mangiarotti

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