La Roma del calcio volta le spalle all’Olimpico: il rugby pronto a prenderselo

La società giallorossa ormai prontissima a lasciare la struttura. Un vero e proprio assist per la FIR

Lo Stadio Olimpico di Roma

La notizia è di qualche giorno fa, ed è passata sotto silenzio. Certo era afferita al mondo del calcio, ma la ricaduta sull’Ovalia italiana sarebbe di quelle importanti. Vediamo un po’: il Secolo d’Italia titola “La Roma dice addio allo Stadio Olimpico: «È diventato dannoso»”. Eurosport, lo stesso giorno: “Baldissoni: Olimpico troppo grande, potremmo spostarci”. Il Messaggero, il quotidiano romano per antonomasia? Eccolo qui: “Roma, Baldissoni attacca: Vogliamo un Olimpico più accessibile altrimenti andremo via”. E poi una valanga di siti specializzati di calcio che riportano più o meno tutti la stessa notizia, e cioè che la Roma che potrebbe lasciare l’Olimpico dando un’accelerata importante al progetto di costruzione del suo stadio.
La notizia non è nuova, ma stavolta le parole del direttore generale della società giallorossa Mauro Baldissoni sono arrivate dalla radio ufficiale del club e non sono state “strappate” da qualche giornalista, ma evidentemente ben meditate. Non solo, perché l’ipotesi che viene avanzata è che la Roma potrebbe lasciare l’Olimpico ancora prima di avere uno stadio tutto suo: ” Forse dobbiamo cominciare a considerare stadi diversi e più piccoli che consentono di massimizzare l’effetto del pubblico”.

 

Questo accadeva tra il 10 e l’11 settembre scorso. Mercoledì 14 settembre il patron della Roma James Pallotta ha incontrato il sindaco della capitale Virginia Raggi proprio per parlare del nuovo stadio che dovrebbe sorgere a Tor di Valle. Il dirigente statunitense si è detto ottimista: “Non vedo nessun problema in particolare, è stato un buon incontro. La gente si inventa le cose, vede problemi dove non ci sono, ma i rapporti con l’amministrazione comunale sono sempre stati ottimi, cosi’ come quelli con il governo nazionale e con quello regionale. Non ci sono mai stati problemi, magari c’e’ stato un ritardo di qualche mese per alcune cose, ma l’amministrazione comunale e tutti gli altri finora hanno risposto alla grande”.
Da parte sua la Raggi – che era accompagnata dal vicesindaco Daniele Frongia e dagli assessori alla mobilità e all’urbanistica Linda Meleo e Paolo Berdini – ha ribadito che “l’incontro è andato bene. Se abbiamo discusso anche del tema della riduzione delle cubature? Non abbiamo parlato di dettagli tecnici, questi saranno rinviati a prossimi incontri”.
Fonti ben informate parlano però di un intesa di massima che prevede l’inizio dei lavori già questo inverno con l’inaugurazione della struttura nel 2019, anche se un passaggio fondamentale rimane l’approvazione da parte del consiglio comunale (ancora da ottenere) della variante urbanistica al PRG. Ieri, martedì 20 settembre, Pallotta è stato anche più preciso: “Abbiamo 40mila pagine di dossier, abbiamo parlato con le istituzioni competenti e speriamo di iniziare i lavori a marzo”.

 

Pare quindi ormai sempre più certo che nel volgere di qualche anno la Roma lascerà il catino del Foro Italico e che a quel punto anche la Lazio sarebbe spinta a seguire quella stessa strada, anche se con una tempistica più diluita.
E a sorridere a quel punto sarebbe la FIR, come già scrivevamo il 20 gennaio del 2013, dove in chiusura dell’articolo si diceva: “E chi sarà pronta a raccoglierne l’eredità? Già, la FIR, che si ritroverebbe in mano uno stadio moderno quasi senza colpo ferire e a costo praticamente zero. Una struttura che potrebbe essere prestata – come peraltro già avviene – ad altri eventi sportivi e non. Bisognerà aspettare, ma la strada sembra già tracciata”. FIR che comunque al momento non ha ancora nessun passo ufficiale. Aspetta, e fa bene.
Parole che erano vere allora come lo sono oggi. Si tratta di un percorso che necessita inevitabilmente di tempo, qualche anno almeno, ma la via pare ormai tracciata, con il rugby che potrebbe contare a quel punto su uno stadio tutto suo nei fatti : il CONI infatti rimarrebbe il titolare della struttura ma a novembre e a febbraio/marzo chi altro potrebbe usarlo e riempirlo?

Per essere sempre aggiornato sulle nostre news metti il tuo like alla pagina Facebook di OnRugby e/o iscriviti al nostro canale Telegram.
onrugby.it © riproduzione riservata

Cari Lettori,

OnRugby, da oltre 10 anni, Vi offre gratuitamente un’informazione puntuale e quotidiana sul mondo della palla ovale. Il nostro lavoro ha un costo che viene ripagato dalla pubblicità, in particolare quella personalizzata.

Quando Vi viene proposta l’informativa sul rilascio di cookie o tecnologie simili, Vi chiediamo di sostenerci dando il Vostro consenso.

item-thumbnail

Italia, Isabella Locatelli: “Contro la Scozia troppi errori. Vogliamo riscattarci col Galles”

La veterana azzurra analizza quanto successo e carica il gruppo per il prossimo match

24 Aprile 2024 Rugby Azzurro / Nazionale femminile
item-thumbnail

Le sedi dei Test Match delle Autumn Nations Series dell’Italia: in attesa degli All Blacks

Prima Argentina e poi Georgia, poi il gran finale contro la Nuova Zelanda

24 Aprile 2024 Rugby Azzurro / La Nazionale
item-thumbnail

Sei Nazioni Femminile 2024: Alyssa D’Incà è candidata per la “Try of the Round”

Ancora una volta la trequarti azzurra strabilia tutti con le sue corse vincenti

23 Aprile 2024 Rugby Azzurro / Nazionale femminile
item-thumbnail

Italia sul podio del Sei Nazioni Femminile? Situazione e classifica prima dell’ultimo turno

Andiamo a vedere quali condizioni devono avverarsi affinché le Azzurre acciuffino il terzo posto

22 Aprile 2024 Rugby Azzurro / Nazionale femminile
item-thumbnail

Sei Nazioni femminile: un rientro nel gruppo dell’Italia che prepara la sfida al Galles

Sono ventiquattro le atlete convocate per la gara di Cardiff di sabato 27 aprile

22 Aprile 2024 Rugby Azzurro / Nazionale femminile
item-thumbnail

Sei Nazioni femminile 2024: gli highlights di Italia-Scozia

La bella meta di Alyssa D'Inca non basta alle Azzurre per superare le highlanders

21 Aprile 2024 Rugby Azzurro / Nazionale femminile