Pro12: Seymour, che poker! I Warriors battono Leinster 33-25

Quattro mete dell’ala scozzese decidono l’incontro. Leinster in due minuti dilapida il vantaggio con cui va a riposo

ph. Matteo Mangiarotti

ph. Matteo Mangiarotti

GLASGOW – Si gioca con le perfette condizioni climatiche, 17°C, vento quasi assente, sole a tratti sul nuovo, perfetto terreno di gioco sintetico dello Scotstoun Stadium, finalmente al livello che i Glasgow Warriors meritano, inaugurato da Mark Bennett – con al collo la medaglia d’argento conquistata alle Olimpiadi di Rio col Team GB. Anche gli spalti presentano un nuovo colpo d’occhio, oltre al contrasto cromatico del nuovo terreno, con una tribuna coperta aggiunta nell’angolo tra il West e North stand che porta la capienza dello stadio oltre le settemila unità – oggi ci sono 7251 spettatori. Leinster si presenta in campo con le nuove, fiammeggianti divise away e Zane Kirchner nel XV titolare al posto di Fergus McFadden all’ala destra, con Rory O’Loughlin in panchina.

 

La gara comincia con un errore per parte in touche – lanci storti – e con il pack di Leinster che vince la prima mischia chiusa. Sono i Warriors ad avere la prima occasione di muovere il tabellino ma Henry Pyrgos non trova i pali da quaranta metri. Si gioca a ritmi molto alti, con entrambe le squadre intenzionate a produrre un rugby offensivo e, per questo, qualche errore va messo in conto.
Non ci sono errori, però, quando Tommy Seymour va in meta aprendo le ostilità sotto il Main Stand, chiudendo un’azione impreziosita da un grubber sul lato chiuso di Pyrgos su Sarto, sotto lo stand opposto, e sviluppatasi in orizzontale – ottimo il passaggio lungo di Sam Johnson, dopo qualche fase, a creare superiorità sul lato sinistro d’attacco. Pyrgos non trasforma, ma i Warriors adesso conducono 5-0.
Leinster ha un’ottima reazione e si porta, subito, nei 22m scozzesi, scegliendo la touche anche quando – ostruzione di Favaro al breakdown – potrebbe calciare tra i pali per dare, anche, un segnale di forza agli avversari. L’azione non produce risultati, anche dopo l’intervento del TMO, ma poco dopo una “dormita” di Pyrgos – poco reattivo finora – rischia di mandare in meta Murphy, che perde però l’ovale in avanti davvero ad un niente dalla linea bianca. Dopo la meta di Seymour, il tema tattico vede Leinster in attacco e i Warriors, di conseguenza, che si adattano in fase difensiva, non senza qualche problema. Non a caso arriva la meta di Rob Kearney, al 24′, con l’estremo che va a marcare in tuffo nell’angolo alla sinistra d’attacco – dopo che Kirchner aveva trovato il varco giusto ma era stato fermato sui 5m, creando comunque la piattaforma d’attacco ideale per la marcatura di Kearney.
Carbery trasforma, da posizione angolatissima, e Leinster passa a condurre (5-7), ma il vantaggio irlandese dura meno di tre minuti.
I Warriors, infatti, si riportano subito in attacco e vanno in meta con Tim Swinson, dopo un’azione multifase chiusa dal seconda linea scozzese sotto i pali avversari, rendendo facilissima la vita a Pyrgos per la trasformazione che poco prima della mezz’ora porta il punteggio sul 12-7.
La gara non ha un attimo di tregua, perchè adesso è Leinster a tornare in attacco – ma Favaro è superbo nel turnover a spegnere sul nascere una pericolosa iniziativa irlandese. I Dubliners continuano a spingere, costringendo la difesa dei Warriors all’indisciplina; alla seconda punizione consecutiva, John Lacey perde la pazienza e manda Leonardo Sarto nel sin-bin per dieci minuti, al 34′.
Due minuti dopo, Leinster trova la seconda meta del match con il flanker van der Flier, bravo a staccarsi da un raggruppamento cogliendo impreparata la difesa scozzese. Che, a tempo scaduto, si fa infilare ancora; splendido cross kick di Carbery che pesca Kirchner sulla destra d’attacco, con lo utility-back sudafricano che va in tuffo oltre la linea eludendo il disperato intervento di Dunbar. Carbery trasforma solo una meta, ma Leinster va a riposo avanti 12-19.

 

Nella ripresa ci si aspetta la reazione rabbiosa dei padroni di casa, ma è ancora Leinster ad andare a segno, con Carbery dalla piazzola ad allungare il vantaggio a dieci lunghezze, sul 12-22, poco prima che Sarto torni in campo. I Warriors hanno concesso quindici punti (a zero) durante i dieci minuti di inferiorità numerica – un aspetto su cui, sicuramente, Townsend si soffermerà in settimana – e non sembrano, almeno nelle prime fasi della ripresa, in grado di portare reali pericoli alla difesa irlandese.
Ci pensa Carbery, però, a rimettere in corsa i Glaswegians; l’apertura irlandese, finora praticamente perfetto, si fa intercettare un pessimo passaggio all’interno da Seymour che può schiacciare l’ovale sotto i pali. Pyrgos trasforma e chiude il gap a tre soli punti, 19-22.
Seymour non si ferma più e trova il personale “hat-trick” – che regala il bonus offensivo ai Warriors – due minuti dopo, recuperando l’ovale (lasciato inspiegabilmente libero) in un raggruppamento e bucando la difesa irlandese, vanificando anche il disperato tentativo di recupero di tre avversari, prima di andare in meta. Pyrgos trasforma ancora e, in due minuti di “follia”, i Warriors entrano nell’ultimo quarto avanti, 26-22.
Carbery (al 62′) accorcia il distacco ad un solo punto dalla piazzola e Hogg (67′) non riesce a rispondergli, da metà campo, lasciando la gara in assoluto equilibrio. Negli ultimi dieci minuti la cura dei dettagli deciderà le sorti dell’incontro. Al 72′ i Warriors guadagnano una punizione nei 22m avversari e scelgono la mischia, per far passare i minuti sul cronometro e mettere i Dubliners sotto pressione.
La scommessa paga, perchè dal riciclo di Pyrgos l’ovale arriva a Seymour che si infila come un direttissimo e va, di forza, sotto i pali irlandesi a marcare la sua quarta meta, trasformata da Pyrgos per il 33-25.
Leinster non ha più la forza di reagire e deve lasciare sul campo dello Scotstoun anche il punto di bonus difensivo, una punizione forse troppo pesante ma che servirà di lezione ai Dubliners per il prosieguo della stagione. I Warriors, invece, si prendono il secondo successo “pieno” e continuano a volare.

 

Glasgow Warriors: 15. Stuart Hogg 14. Leonardo Sarto 13. Alex Dunbar 12. Sam Johnson 11. Tommy Seymour 10. Peter Horne 9. Henry Pyrgos (Co-capitano) 1. Gordon Reid 2. Fraser Brown 3. Sila Puafisi 4. Tim Swinson 5. Jonny Gray (Co-capitano) 6. Rob Harley 7. Simone Favaro 8. Ryan Wilson
A disposizione: 16. Corey Flynn 17. Alex Allan 18. Zander Fagerson 19. Tjiuee Uanivi 20. Lewis Wynne 21. Ali Price 22. Rory Clegg 23. Lee Jones

Marcatori Glasgow Warriors
Mete: Seymour (14′, 52′, 54′, 73′), Swinson (28′)
Conversioni: Pyrgos (29′, 53′, 55′, 74′)
Punizioni:

 

Leinster Rugby: 15. Rob Kearney 14. Zane Kirchner 13. Garry Ringrose 12. Noel Reid 11. Dave Kearney 10. Joey Carbery 9. Luke McGrath (C) 1. Cian Healy 2. James Tracy 3. Michael Bent 4. Mike McCarthy 5. Ross Molony 6. Dan Leavy 7. Josh van der Flier 8. Jordi Murphy
A disposizione: 16. Bryan Byrne 17. Peter Dooley 18. Tadhg Furlong 19. Mick Kearney 20. Dominic Ryan 21. Jamison Gibson Park  22. Cathal Marsh 23. Rory O’Loughlin

Marcatori Leinster Rugby
Mete: R. Kearney (24′), van der Flier (36′), Kirchner (40′)
Conversioni: Carbery (25′, 37′)
Punizioni: Carbery (43′, 62′)

 

di Matteo Mangiarotti

Appassionato di rugby, ne scrive da sette anni. Da tre cura il blog Alba Ovale, mentre da quattro vive ad Edimburgo.

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