Sei Nazioni, Italia: tanti problemi dall’infermeria dopo Dublino

Da valutare quattro Azzurri. Joe Schmidt fa i complimenti ai suoi e incoraggia Brunel

ph. Sebastiano Pessina

ph. Sebastiano Pessina

DUBLINO – Terminata la partita all’Aviva Stadium di Dublino fra Irlanda ed Italia, nella conferenza stampa post partita il manager della nazionale Luigi Troiani ha esposto la situazione infortunati della nazionale azzurra: per Padovani la situazione pare ancora in uno stato “da valutare”, ma lo stesso giocatore avrebbe dichiarato di sentirsi il legamento crociato del ginocchio in uno stato di rottura, mentre il resto dell’elenco comprende anche Fuser (distorsione al ginocchio sinistro), Biagi (distrazione alla spalla sinistra) e Garcia (ginocchio sinistro). Tutte situazioni che in settimana verranno approfondite e speriamo non confermate.

 

In sala stampa poi, è stato il turno di Joe Schmidt a fotografare la partita: “Quando si perdono partite con margini tanto ampi è molto dura. Tuttavia conosco Brunel, so che è un grande stratega e non dimentichiamo cosa aveva fatto l’Italia finora. Ai mondiali il confronto diretto con noi era stato molto equilibrato (16-9 per i verdi, ndr) e fin qui nel torneo gli azzurri hanno fatto bene. Hanno sfiorato la vittoria allo Stade de France, contro l’Inghilterra dopo un’ora erano sotto di 9 punti e anche con la Scozia hanno giocato molto bene. Sicuramente Brunel non sarà contento di molto aspetti della prestazione di oggi ma sono stati sfortunati nei primi minuti. Quando fai un game plan e delle scelte ma dopo pochi minuti perdi giocatori importanti come Fuser e Biagi il prosieguo della partita diventa difficile perché abbiamo avuto più tempo e spazio per giocare. Oltretutto aveva perso da poco Castrogiovanni e anche Ghiraldini, un giocatore del quale ho il massimo rispetto“.
Il tecnico dell’Irlanda poi sottolinea i meriti dei suoi giocatori: “Sono stati bravi a sfruttare all’inizio ogni singola opportunità. Nel primo tempo abbiamo conquistato punti ogni volta che siamo entrati nei loro 22 metri. In questo modo ci siamo tolti la pressione di dosso e abbiamo giocato liberi nel secondo tempo. Questo ha aiutato anche i giovani che sono entrati più tardi. Giocatori come Marmion, che ha giocato molto bene, hanno beneficiato del clima di fiducia generale che aveva tutta la squadra”.
Prima dell’inizio del torneo L’Irlanda Schmnidt aveva dichiarato che finire al terzo posto poteva essere soddisfacente, considerati i molti infortuni. “Difficile parlare di risultato soddisfacente – storce la bocca Schmidt -. Siamo l’Irlanda e vogliamo sempre di più, a questo punto lo scenario migliore è che la competizione per una maglia sia sempre più intensa per tutti i ruoli. Questo fa dare a tutti il meglio e permette di guardare con fiducia ai prossimi duri impegni (tour in Sud Africa a giugno, doppia sfida agli All Blacks e match con l’Australia a novembre, ndr). Adesso però chiudiamo al meglio il torneo, prepariamo bene la partita con la Scozia usando al massimo il fatto di avere un giorno in più di preparazione rispetto a loro”.
Anche il capitano Rory Best si gode la vittoria. “Il Sei Nazioni è un torneo molto duro e competitivo. Avevamo un pareggio e due sconfitte con poco margine prima di oggi – dice – Abbiamo giocato con molti giovani e dobbiamo essere contenti di aver vinto segnando 58 punti. Eravamo molto frustrati dopo la partita contro l’Inghilterra nella quale avevamo avuto molte possibilità. Oggi siamo stati molto migliori nello sfruttare le occasioni che abbiamo avuto fin dall’inizio e costruire fiducia intorno a quelle”.

 
di Damiano Vezzosi

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