Zebre e Benetton Treviso, l’Italia celtica a due velocità

Ritardi, regole e contributi: i bianconeri possono programmare e fare mercato, i veneti invece sono in alto mare

Comunque siamo arrivati al 26 di marzo e una parola davvero definitiva non è stata ancora messa: le Zebre ci saranno nel Pro12 (o come si chiamerà, visto che il main sponsor non sarà più RaboDirect e quello nuovo non è stato annunciato) che verrà, il Benetton Treviso invece… beh, diciamo che è assai probabile, ma sicuro al 100% ancora no. Si sta sempre discutendo di regole e modi di partecipazione e visti i precedenti della vicenda celtica finché non ci sono le firme nulla può esser dato come sicuro.
Dopo gli incontri delle scorse settimane le cose sembrano essersi rallentate e i giorni passano e le squadre hanno bisogno di essere fatte e i giocatori di essere messi sotto contratto. O meglio, bisognerebbe dire la squadra, perché questo è un problema che a oggi riguarda solo – o quasi esclusivamente – il Benetton Treviso. Che le Zebre avevano “solo” il problema della partecipazione sì/partecipazione no al torneo celtico, ma quella questione è stata risolta e ora i bianconeri stanno procedendo spediti (il Corriere del Veneto qualche giorno fa dava praticamente per fatti gli arrivi a Parma del terza linea Giacomo Bernini dal Prato, del centro Giulio Bisegni dalla Lazio e dell’utility back neozelandese – ma ormai quasi equiparato – Kelly Haimona).

 

Perché oggi il panorama dice questo: una franchigia che può muoversi per costruirsi e programmare la prossima stagione e una seconda che ancora non ha ancora certezze. In più prima di risolvere l’aspetto rosa con i giocatori da contrattualizzare deve ancora capire su quale staff tecnico potrà contare. In più l’addio di Vittorio Munari la priva del braccio operativo che l’ha guidato negli ultimi 12 anni. Insomma, per il Benetton Treviso la stagione 2014/2015 non sarà forse l’anno zero che in tanti indicano (anche se…) ma di sicuro sarà un’annata da navigazione in alto mare.  
Tanti saranno i giocatori che lasceranno la Ghirada, alcuni lo hanno già annunciato e altri lo faranno. Tra loro molti big e molti azzurri. Qualcuno probabilmente si sarebbe potuto anche trattenere se i famosi 4 milioni di finanziamento FIR fossero stati messi prima a disposizione anche dei biancoverdi, ma la storia la conosciamo: il presidente Gavazzi non aveva la certezza dell’abolizione della tassa d’ingresso celtica e ancora a inizio febbraio diceva che la federazione non poteva andare oltre i 2,6 milioni. Poi, dopo l’annuncio del proseguimento dell’avventura celtica quei soldi sono subito lievitati a 4 milioni, anche se come abbiamo scritto fino al 12 di maggio non sapremo che cosa sarà della tassa d’ingresso e non è affatto escluso che rimanga nella sua interezza.

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