Sei Nazioni 2013, le parole di tutti gli altri

Dichiarazioni, frasi, pronostici e battute dei ct di Galles, Inghilterra, Francia, Scozia e Irlanda in vista del torneo

ph. Paul Harding/Action Images

L’Hurlingham Club di Londra è stato il palcoscenico su cui ieri si è svolta la presentazione del Sei Nazioni 2013. Delle parole di Jacques Brunel e di Sergio Parisse abbiamo detto altrove.
Abbiamo raccolto un po’ di spunti degli altri ct che saranno protagonisti del torneo che inizierà tra una decina di giorni. Frasi, pronostici, qualche battuta… in attesa che inizia a parlare il campo.

 

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Stuart Lancaster, Inghilterra
Dobbiamo essere competitivi in tutte le partite che giochiamo. Tutte le gare del Sei Nazioni sono durissime, abbiamo poco tempo per preparale, ma per fortuna questo è un problema che hanno tutti. Chi sono i favoriti? I francesi, sono forti e l’anno scorso li abbiamo anche battuti, avranno mille motivazioni contro di noi. Contro la Nuova Zelanda abbiamo fatto benissimo, ma non dobbiamo e non voglio dimenticare gli errori commessi prima. E difendo la scelta di Robshaw capitano: le responsabilità non hanno diminuito le sue prestazioni.

 

Scott Johnson, Scozia
Dimenticare il recente passato, dobbiamo cercare di essere noi i costruttori della nostra storia, a iniziare da questo Sei Nazioni. Favorita è la Francia, in autunno sono stati superbi, speriamo siano usciti stanchissimi da quel mese. In tanti parlano di Sean Maitland (neozelandese di nascita, con nonni scozzesi, ndr), sulla sua decisione di giocare con noi e cose così: beh, quando l’ho incontrato era con il padre e il suo vecchio portava il kilt. Credo che Sean si arrabbierebbe moltissimo se qualcuno gli dicesse che non è scozzese.

 

Rob Howley, Galles
Tanti, tanti infortuni, ma dobbiamo essere positivi, sarà una buona opportunità per giocatori che magari negli ultimi tempi hanno giocato meno. E comunque i ritorni di Adam Jones e Craig Mitchell sono una grande notizia. Poi c’è anche Dan Lydiate che potrebbe farcela per la seconda e ultima parte del torneo. Dobbiamo partire bene con l’Irlanda, metterci alle spalle quello che è successo in autunno e cercare di imparare qualcosa da quelle sconfitte.

 

Philippe Saint-André, Francia
Inghilterra, senza ombra di dubbio sono loro i favoriti. Per la prestazione contro gli All Blacks, perché hanno tre gare in casa. Noi siamo outsider, ma a noi piace stare in quella posizione. Nelle nostre migliori giornate possiamo battere chiunque, in quelle peggiori invece possiamo perdere con chicchessia. Iniziare con l’Italia non sarà affatto facile, sono molto organizzati e dobbiamo stare attenti. In più abbiamo un problema Top 14: questo fine settimana i club giocano ancora, i giocatori arriveranno tardi, è come dover gareggiare sui 100 metri ma trovarsi a doverne fare almeno dieci in più. La scelta del capitano? Dusautoir è semplicemente fantastico ma Papé ha fatto un grande lavoro sia in Argentina a giugno che a novembre e ha un carisma enorme, i compagni lo seguono.

 

Declan Kidney, Irlanda
Tutti mi chiedono del mio contratto, del mio rinnovo o meno, ma ancora non ho avuto nessun colloquio in tal senso con la IRFU e poi sapete cosa si dice dalle mie parti: se vuoi far ridere Dio digli che cosa farai domani. Io so solo che per me è un grande onore essere un irlandese che ha la possibilità di allenare la nazionale del suo paese. Heaslip è e sarà un grande capitano, diverso da Brian O’Driscoll, ma un grande capitano. Noi siamo capaci di giocare bene, molto bene, ma sappiamo anche che possiamo essere i nostri peggiori nemici.

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