Fangatapu’ Apikotoa, un tongano di Sardegna contro l’Italrugby

Gioca ad Alghero, ha riconquistato la maglia da titolare della sua nazionale: OnRugby lo ha intervistato

ph. Nigel Marple/Action Images

La nazionale l’aveva persa qualche anno fa a fine settembre 2010 (un 29 settembre, come la canzone), quando aveva raggiunto il suo cap numero 21 – ma alcune fonti si “spingono” sino a 26 presenze, altre si fermano a 18 – in occasione di un Cile-Tonga vinto dai pacifici con un faticoso 32 a 30. Dopo di allora Fangatapu’ Apikotoa non aveva più messo la maglia rossa delle Ikale Tahi, le Aquile di mare, perdendo anche il Mondiale neozelandese.
Al termine di quella stessa stagione aveva anche lasciato l’Inghilterra, dove militava nel Championship con la maglia del Coventry, per fare ritorno in patria nei Tautahi Gold. Quindi un  nuovo cambio di continente con un nuovo viaggio verso l’Europa e l’arrivo nella nostra Serie A, all’Alghero.
Ora non solo Fangatapu’ – apertura, centro, estremo: un vero utility back – ha riconquistato la convocazione per indossare nuovamente la maglia di Tonga, ma sabato a Brescia per il test-match contro l’Italia sarà titolare con il numero 10 sulle spalle. OnRugby lo ha intervistato e lui non prova nemmeno a mascherare il suo stato d’animo: “sono felicissimo, ho cercato a lungo di ottrenere questo risultato e ora ci sono riuscito, sono felicissimo. In Italia sto bene, mi piace la squadra, i compagni e il luogo in cui vivo. Forse se giocassi in un campionato più importante sarei tornato prima a vestire la maglia della nazionale, ma non importa, ora sono qui”.

 

Che partita sarà Italia-Tonga? Come l’affronterete?
“Dovremo giocare chiuso, aggressivi e determinati, fare pochi errori. Per noi non è semplice: stiamo poco assieme e siamo sparsi in tanti continenti, ma di certo ce la metteremo tutta”.

 

Pensate di poter battere gli azzurri?
“Domanda difficile. Noi ci stiamo allenando e ci stiamo preparando al meglio anche da un punto di vista tattico. Sarà durissima, ma ci proveremo e io penso che abbiamo delle chance di battere l’Italia”.

 

Viste le caratteristiche delle due squadre è una partita il cui esito dipenderà moltissimo dalla battaglia tra le prime linee. Cosa vera per tante gare, ma forse qui un po’ di più.
“Come dicevo prima stiamo poco assieme e questo è un limite, soprattutto per il pacchetto di mischia. Singolarmente siamo molto forti ma forse ci manca un po’ di coesione, però siamo uniti, lo spirito di squadra è molto forte. Dobbiamo rimanere vicni, muoverci assieme. Non abbiamo paura: la nostra mischia è  forte e anche nel gioco in touche non temiamo nessuno”.

 

Come vedi il mese di novembre di Tonga, dopo la sfida con l’Italia?
“Partire bene sarà determinante, la partita con l’italia è per noi importantissima, proprio perché non stiamo molto assieme. Se dovessimo vincere contro gli azzurri poi la strada sarebbe più semplice. Giocheremo contro i Newcastle Falcons, Stati Uniti e Scozia. Credo che dal tour potrebbe venire fuori qualcosa di davvero importante per noi”.

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