Dubbi, paure e un’apertura “europea” per l’Australia in tour?

Deans per i test-match di novembre potrebbe convocare Matt Giteau o Luke Burgess

ph. Henry Browne/Action Images

La cronaca ci dice che il problema più imminente per la nazionale wallabies si chiama Nuova Zelanda, attesa sabato sera (di quel fuso orario, in mattinata dalle nostre parti) a Brisbane per la terza sfida di Bledisloe Cup. Una partita che non può evitare che il trofeo soggiorni per un anno a Wellington, gli All Blacks hanno vinto le prime due gare, ma battere i campioni del mondo e avversari per antonomasia sarebbe una bella iniezione di fiducia dopo un Rugby Championship molto deludente. E poi fermare i tuttineri a un passo dal record di vittorie consecutive non sarebbe davvero male per il XV in maglia gialla.
Problemi meno contingenti ma molto stringenti per il ct Robbie Deans sono invece altri: da un lato il coach si dice preoccupato per le voci sempre più concrete di un possibile semestre sabbatico di Will Genia in Giappone. E poi c’è il problema-apertura per il tour europeo: tra ko, malanni vari e gente che Deans non può e non vuole convocare (leggasi Quade Cooper: dopo le parole del numero 10 dei Reds sarebbe davvero strano vederlo così presto in nazionale, anche se recuperasse dall’infortunio che provvidenzialmente lo sta tenendo lontano dai campi), la coperta per quel ruolo è parecchio corta. In Australia si sta quindi pensando di richiamare vecchie conoscenze fuori dal giro della nazionale da un po’ e che giocano già in Europa: come Matt Giteau (Tolone) e Luke Burgess (Tolosa). Tappabuchi? Forse, ma avercene.
E a proposito di Quade Cooper: l’ex ct John “Knuckles” Connolly ha detto che la federazione dovrebbe sospendere il giocatore per dieci mesi. Chissà che farà la ARU…

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