C’è a chi piace il cartellino rosso da 20 minuti?

World Rugby ha annunciato che la regola è vicina alla definitiva approvazione, assieme a diverse altre delle regole sperimentali

Squalifica record in Australia: 96 settimane per aver deliberatamente colpito l'arbitro

C’è a chi piace il cartellino rosso da 20 minuti?

Martedì 8 ottobre World Rugby ha annunciato attraverso un comunicato stampa che il Consiglio esecutivo della federazione internazionale ha raccomandato l’approvazione definitiva delle regole sperimentali in vigore in alcuni tornei.

Oltre ad aver modificato per tutti tre regole a partire dallo scorso luglio, infatti, negli ultimi mesi alcune competizioni come il WXV, il World Rugby U20 Championship, il Super Rugby e il Rugby Championship hanno sperimentato alcune norme come uno shot clock abbreviato per le trasformazioni, la possibilità di chiamare il mark direttamente da calcio d’invio e il cartellino rosso da 20 minuti, annoso nodo regolamentare su cui si è avvitato da qualche tempo un dibattito acceso.

La raccomandazione del Consiglio esecutivo è uno dei passaggi dell’iter burocratico necessario all’approvazione di questo gruppo di nuove regole, che erano state presentate lo scorso maggio. Se non ci saranno intoppi (e non se ne prevedono) dovrebbero definitivamente essere approvate il prossimo 14 novembre dal Consiglio di World Rugby (che è organo diverso dal Consiglio esecutivo) per entrare poi in vigore dal prossimo 1 gennaio 2025.

Già di per sé avere uno sport che per mesi ha giocato con regolamenti diversi a seconda del livello e della latitudine è qualcosa che ha mandato fuori strada più di uno spettatore, e magari anche qualche giocatore: basti pensare che gli Springboks che tornano a giocare nello URC cambiano regolamento rispetto al Rugby Championship.

Al di là di questo intoppo, la capacità di adattare il regolamento alle necessità nel corso del tempo è sempre stata un punto di forza del rugby, ma sembra oggi aver raggiunto un punto di saturazione dove si continuano a cambiare pezzi di un elenco di regole già abbastanza complesso di per sé, finendo per generare più contro che pro. Le nuove norme in sperimentazione vengono chiamate da World Rugby fan-focused rugby laws, regole concentrate sullo spettatore. E cioè: vi cambiamo le regole per rendere il rugby più spettacolare, più d’intrattenimento.

Leggi anche: Video: Arron Reed non molla mai. Rimonta e salva Sale con una difesa pazzesca

A dire la verità l’effetto per il momento è stato quello di generare soprattutto confusione. E poi diciamocela tutta: siamo appena usciti da una Rugby World Cup tra le più spettacolari ed entusiasmanti di sempre, siamo davvero sicuri che il gioco abbia bisogno di tutte queste modifiche orientate a un maggiore intrattenimento? O forse per inseguire dei profitti marginali basati su discutibili trend e ricerche di mercato si rischia di aggrovigliare le cose, finendo per renderle ancora più intricate di prima e snaturando il rugby?

La regola del cartellino rosso da 20 minuti è il perfetto esempio di una deriva che guarda in quella direzione.

L’espulsione definitiva esiste per un motivo: viene commesso un fallo grave, pertanto la squadra a cui appartiene il giocatore sanzionato è costretta a rimanere con un giocatore in meno per il resto della sfida.

In uno sport di contatto che ha come prerogativa anche un certo grado di pericolo riguardo l’incolumità fisica dei propri atleti, il cartellino rosso punisce quei comportamenti che la mettono a repentaglio. Serve, quindi, anche da deterrente: se non vuoi lasciare la tua squadra in difficoltà durante la partita, resta nelle regole.

Depotenziare la funzione deterrente equivale a depotenziare il cartellino rosso, a rendere meno gravi i falli gravi. Un provvedimento che evidentemente contrasta con lo slogan del player welfare first, del benessere e della salute dell’atleta prima di ogni altra cosa, costantemente enunciato dalla federazione internazionale.

Venti minuti di inferiorità numerica e poi di nuovo in 15 contro 15 ha la sola ratio di pensare che le partite siano rovinate in quanto spettacolo da un cartellino rosso. Ma invece di spingere i giocatori a giocare nelle regole, gli arbitri a farle osservare in maniera uniforme e puntuale, gli staff tecnici a lavorare con gli atleti per dare loro i mezzi necessari per essere disciplinati ed evitare i cartellini rossi, ci si arrende e si depotenzia la sanzione. Una vera sconfitta per tutto il movimento.

Per finire, viene da chiedersi chi sia a favore del cartellino rosso da 20 minuti. Non che non esistano pareri favorevoli tra i tifosi, ma le critiche arrivate dalla base tanto quanto da personaggi illustri del nostro sport sembrano ben più diffuse e rumorose. World Rugby, secondo il suo comunicato, “ha notato il diffuso apprezzamento di giocatori, allenatori, arbitri e tifosi”. Permane qualche dubbio.

Lorenzo Calamai

Per essere sempre aggiornato sulle nostre news metti il tuo like alla pagina Facebook di OnRugby e/o iscriviti al nostro canale Telegram.
onrugby.it © riproduzione riservata

Cari Lettori,

OnRugby, da oltre 10 anni, Vi offre gratuitamente un’informazione puntuale e quotidiana sul mondo della palla ovale. Il nostro lavoro ha un costo che viene ripagato dalla pubblicità, in particolare quella personalizzata.

Quando Vi viene proposta l’informativa sul rilascio di cookie o tecnologie simili, Vi chiediamo di sostenerci dando il Vostro consenso.

item-thumbnail

Buon Natale da OnRugby.it

I migliori auguri ai nostri lettori per un felice 25 dicembre. Le news torneranno a Santo Stefano

24 Dicembre 2025 Terzo tempo
item-thumbnail

European OnRugby Ranking: lo stato dell’arte a Natale

La classifica per club prima della pausa natalizia

24 Dicembre 2025 Terzo tempo
item-thumbnail

Le 10 mete più belle del 2025

Marcature corali, individuali e di ogni tipo in un anno ricchissimo di rugby

17 Dicembre 2025 Terzo tempo
item-thumbnail

Altezza dei placcaggi: test per il rugby professionistico ai Mondiali U20 del 2026

Il torneo planetario giovanile dell'anno prossimo sarà il "banco di prova" per un eventuale cambio di regole

15 Dicembre 2025 Terzo tempo
item-thumbnail

Joe Heyes: “Ho odiato il rugby, era diventato un lavoro”

Il pilone dei Leicester Tigers ha confessato di aver trascorso e superato un periodo molto difficile nel 2024

11 Dicembre 2025 Terzo tempo
item-thumbnail

Nigel Owens: “Dal caso Etzebeth emergono i due più grandi problemi del rugby”

L'ex arbitro gallese affronta non solo il caso in sé ("è stato fortunato a non prendere il doppio della squalifica") ma riflette su delle problematich...

7 Dicembre 2025 Terzo tempo