Francia, Fabien Galthié: “Almeno l’80% della rosa attuale andrà alla RWC in Australia”

Per il tecnico transalpino la sconfitta nel mondiale casalingo può essere solo una tappa di un percorso ulteriore

Fabien Galthié – ph. IPP/Sebastiano Pessina

Fabien Galthié è uno dei pochi allenatori del panorama internazionale ad essere rimasto in sella dopo la Rugby World Cup 2023, malgrado buona parte dello staff alla guida della Francia intorno a lui sia cambiato.

Il capo allenatore dei transalpini si è detto fiducioso che la sconfitta ai quarti di finale contro il Sudafrica nel mondiale casalingo possa rappresentare una tappa nel percorso di una generazione di giocatori che può ambire al successo alla Rugby World Cup 2027 in Australia.

In un’intervista a L’Equipe, il tecnico ha dichiarato: “Questa generazione con la quale lavoriamo da quattro anni è sulla buona strada. L’ultima partita del primo ciclo contro il Sudafrica, persa di un punto, è un elemento costitutivo del suo sviluppo e un vissuto collettivo supplementare che la aiuterà ad essere migliore.”

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“Mi auguro di guidare questo gruppo nel 2027. L’80 o il 90% della rosa andrà [in Australia]. Considero ideale per un giocatore internazionale uno sviluppo di otto anni, associato ad una esperienza collettiva solida.”

Certo, sostiene Galthié, per raggiungere certi obiettivi bisogna lavorare per conservare il più possibile i giocatori fondamentali della squadra: “Abbiamo tagliato la loro stagione internazionale di un terzo e vogliamo dar loro l’opportunità di recuperare per davvero durante giugno, luglio e agosto.”

È già noto, infatti, che la Francia porterà una formazione senza i nomi più importanti nella prossima tournée estiva in Sudamerica, che la vedrà affrontare l’Argentina e una tra Cile e Uruguay.

“Vogliamo andare ancora più lontano: può essere che qualche giocatore chiave sia lasciato fuori per una stagione intera, per lasciarlo rigenerare, può essere che gli chiederemo di prendersi delle pause in funzione delle loro prestazioni. Non inventiamo nulla, gli All Blacks lo hanno fatto tra il 2011 e il 2015. Il tutto per un solo obiettivo: rimetterli al massimo delle capacità sul palcoscenico internazionale nella stagione successiva, sempre con l’obiettivo all’orizzonte del 2027.”

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