Joe Schmidt sarà la salvezza degli All Blacks?

La sua storia personale parla per lui: il nuovo assistente di Ian Foster potrebbe rappresentare una svolta per la Nuova Zelanda

ph. Sebastiano Pessina

La notizia della conferma di Ian Foster alla guida degli All Blacks probabilmente non è stata la più importante tra le due presenti nel comunicato della Federazione neozelandese di qualche giorno, visto che oltre alla rinnovata fiducia nell’attuale allenatore è arrivata anche la promozione di Joe Schmidt ad assistente dello stesso Foster.

Fino a pochi giorni fa, Schmidt era di fatto solo un’analista delle prestazioni della Nuova Zelanda e dei suoi avversari. Con l’ingresso ufficiale nello staff tecnico come allenatore dell’attacco, che lo vedrà ancor più vicino alla squadra sul campo da gioco, gli All Blacks si sono assicurati le idee, i metodi e le esperienze di uno degli allenatori più apprezzati e vincenti degli ultimi tempi nel mondo della palla ovale.

Da capo allenatore del Leinster e dell’Irlanda, tra il 2010 e il 2019, Schmidt ha vinto 2 Heineken Cup, 1 Challenge Cup, 1 Pro12, 3 Sei Nazioni con un Grande Slam e un titolo di Allenatore dell’anno nel 2018. Alla guida dell’Irlanda, ha portato la nazionale al primo posto nel ranking mondiale e ha battuto due volte gli All Blacks nel 2016 e nel 2018, oltre a sconfiggere per la prima volta il Sudafrica in trasferta.

Nel corso degli anni, inoltre, Schmidt ha saputo creare uno dei sistemi di gioco più riconoscibili e invidiati nel rugby internazionale, capace di toccare delle vette inarrivabili di qualità ed efficacia quando tutti gli interpreti erano al massimo della loro forma. Guardare ancora oggi il Leinster e l’Irlanda significa guardare il frutto del lavoro di Schmidt, visto che molti di quei princìpi sono rimasti perlopiù immutati.

– Leggi anche: l’analisi tattica del “loop” di Leinster e Irlanda

Non è un caso, insomma, che Ian Foster abbia detto che Schmidt “era sul suo radar da almeno un paio di anni probabilmente” vista la stima di cui gode il tecnico. Nemmeno fuori dall’Irlanda, del resto, Schmidt è sembrato aver perso il suo tocco magico. Da assistente allenatore dei Blues, nell’ultimo Super Rugby, Joe Schmidt ha aiutato l’head coach Leon MacDonald e la franchigia di Auckland a conquistare la sua prima finale nel torneo dal 2003 a questa parte, pur perdendo poi in finale contro i Crusaders.

E il contributo di Schmidt è stato riconosciuto come fondamentale per il raggiungimento di questo risultato. “Credo che quello che Joe abbia portato è stata soprattutto la cultura del duro lavoro sul campo – ha detto il mediano di mischia Finlay Christie dei Blues qualche tempo fa – Lavorare duro a prescindere che tu abbia la palla o no. È la cosa principale che ho notato e ci ha decisamente portato nella giusta direzione”.

C’è anche chi vede l’ingaggio di Joe Schmidt nello staff tecnico della Nuova Zelanda come la vera salvezza per gli All Blacks e per Ian Foster da qui ai prossimi mesi. Isa Nacewa, allenato da Schmidt al Leinster e uno dei leader tecnici di quella squadra per molti anni, non ha usato molti giri di parole per descrivere quello che sarà in grado di portare il nuovo allenatore.

“So quanto potrà dare Schmidt ora che sarà fisicamente sul campo. Il suo contributo sarà immenso – ha detto l’ex giocatore a Newstalk – La vittoria in Sudafrica ha ridato fiducia a Foster, ma per me il colpo da maestro è stata la nomina di Joe Schmidt […] Credo che porterà gli All Blacks a un altro livello”.

– Leggi anche: una meta dell’Irlanda per spiegare il metodo Schmidt

“Prima di questa notizia mi chiedevo se la Nuova Zelanda avesse i giocatori per vincere la prossima Coppa del Mondo – ha continuato Nacewa – Penso ancora che ci sia del lavoro da fare sullo sviluppo di alcuni giocatori, ma quando hai qualcuno come Joe Schmidt sul campo si può stare certi che lui farà la differenza”.

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