Sei Nazioni under 20: tre gialli per l’Italia che regge finché può, ma l’Irlanda vince 39-12

L’Italia regge 60 minuti (di cui 30 in 14), poi finisce la benzina e finisce per concedere un passivo troppo pesante rispetto a quello che si è visto in campo

Sei Nazioni under 20: tre gialli per l'Italia che regge finché può, ma l'Irlanda vince 39-12 (ph. Federugby)

Sei Nazioni under 20: tre gialli per l’Italia che regge finché può, ma l’Irlanda vince 39-12 (ph. Federugby)

A leggere il tabellino, il punteggio lascerebbe pensare a una partita a senso unico. Così non è stato, per niente: l’Italia, pur commettendo un numero di errori non accettabile per giocarsi partite di questo livello, ha disputato una partita coraggiosa e a tratti di qualità. Certo, tre cartellini gialli (per un totale di 30 minuti in inferiorità numerica) e una direzione di gara che lascia più di qualche perplessità ci hanno messo del loro. Dopo un’ora di gioco un’Italia sfinita ha ceduto il passo ad un’Irlanda più fresca e anche più forte, ma non così tanto come il punteggio lascerebbe pensare. Il 39-12 fa male, perché disegna (superficialmente) una sconfitta ben più larga di quanto abbia realmente detto il campo.

La cronaca

L’Italia parte bene, resiste ad una prima fiammata irlandese – che sfrutta la consueta forza nel drive per creare pericoli – e pianta le tende nella metà campo avversaria. I primi 15 minuti sono un monologo azzurrino, che quando difende resta sempre ben lontana dalla propria zona rossa, e quando attacca mette in difficoltà l’Irlanda, che però si salva a causa della troppa indisciplina italiana e per l’errore al piede di Teneggi, che manda fuori il primo penalty del match.

Alla prima vera fiammata, però, l’Irlanda colpisce: Mullins salta il diretto avversario e serve Campbell, che elude Teneggi con una veronica e dà continuità all’azione. Palla allargata su Gibbons (con un passaggio un po’ al limite) che vola alla bandierina: 7-0. Oltre al danno la beffa: l’arbitro consulta il TMO per un brutto intervento di Odiase al collo e sulla faccia di McCormick. Fortunatamente la terza linea azzurrina se la cava “solo” con un giallo.

Il problema è principalmente uno: la disciplina. Ogni volta che si entra nei 22 avversari gli azzurrini sprecano tutto con un fallo in attacco. Al 25′ arriva la seconda fiammata irlandese, che l’Italia riesce a spegnere con grande fatica e spendendo altri due falli. Nonostante il richiamo dell’arbitro e la superiorità numerica, l’Irlanda – anche memore di quello che ha combinato l’Inghilterra 2 settimane fa – opta per i pali e va sul 10-0.

La sequela di falli (9 calci concessi nella prima mezz’ora) ed errori azzurri rende tutto più facile a un’Irlanda che in realtà non appare tanto più forte: al 29′ Tector fa 13-0 dalla piazzola dopo un calcio di punizione concesso agli irlandesi in mischia ordinata, nonostante l’avanzamento azzurro. Al 35′ l’Italia ritorna davanti, Ferrari con una bella carica rompe un placcaggio, però si protegge con un braccio troppo alto finendo per colpire l’avversario all’altezza del mento. L’arbitro ammonisce il capitano azzurro. E subito dopo Cenedese sostituisce Vintcent per un colpo subito alla testa.

Nel momento più difficile, nel finale di primo tempo gli azzurri trovano una boccata d’ossigeno grazie alla mischia ordinata: irlandesi letteralmente arati (con Passarella a fare il flanker) e punizione conquistata. Nonostante l’inferiorità numerica si va in rimessa laterale: Teneggi trova una bella penaltouche ai 5 metri, la maul viene fermata ma l’azione continua. Garbisi innesca prima Odiase, poi Rizzoli, che buca il placcaggio di O’Tighearnaigh e vola in meta. Teneggi trasforma per il 13-7 con cui si conclude il primo tempo.

Ad inizio ripresa Vintcent, appena rientrato dopo il controllo concussion, è costretto nuovamente ad uscire per un infortunio. L’Italia ricomincia in attacco, trova un ottimo avanzamento combinando avanti e trequarti, poi l’azione si arena e a furia di insistere alla fine l’Irlanda recupera il pallone. Rientra Ferrari, che subito si fa perdonare conquistando un gran tenuto che riporta gli azzurrini davanti. L’Irlanda però difende bene, regge come può in mischia (aiutata anche da un’altra decisione discutibile del direttore di gara) e al 55′ ritorna in attacco. L’azione è furiosa, l’Italia difende e spende falli a ripetizione, ma alla fine Devine marca la meta: 20-7, e Frangini viene anche ammonito per falli ripetuti.

Dopo mezz’ora in 14 e una partita così dispendiosa, la benzina inevitabilmente finisce: al 61′ altra fiammata irlandese, solito multifase devastante e il neo entrato McLoughlin finalizza il tutto. Al 70′ arriva anche la meta del bonus con Culhane: 32-7. Il punteggio assume connotati assolutamente fuori portata, per quello che si è visto in campo, con Mullins che sfugge a 3 avversari ormai sfiniti e marca la quinta meta del match. Nel finale arriva anche lo scatto d’orgoglio degli azzurrini, che segnano con Scramoncin sugli sviluppi di una bella maul avanzante. Finisce 39-12: una sconfitta che fa male e un punteggio eccessivo per quanto si è visto in campo, ma adesso la prova di maturità sta nel mettersi alle spalle questa partita e porsi come obiettivo Scozia e Galles, due formazioni ben più alla portata degli azzurrini, per rincorrere quell’obiettivo storico che corrisponde alle 3 vittorie in un solo torneo.

Francesco Palma

Il tabellino di Irlanda Italia under 20:

Irlanda U20: 15 Patrick Campbell, 14 Chay Mullins, 13 Jude Postlethwaite, 12 Ben Brownlee, 11 Fionn Gibbons, 10 Charlie Tector, 9 Matthew Devine; 1 Jack Boyle, 2 James McCormick, 3 Rory Maguire, 4 Conor O’Tighearnaigh, 5 Mark Morrissey, 6 James McNabney, 7 Reuben Crothers, 8 James Culhane

A disposizione: 16 Josh Hanlon, 17 Oisin Michel, 18 Darragh McSweeney, 19 Adam McNamee, 20 Lorcan McLoughlin, 21 Ethan Coughlan, 22 Tony Butler, 23 Dylan O’Grady

Mete: Gibbons 18′, Devine 58′, McLoughlin 61′, Culhane 70′, Mulins 75′
Trasformazioni: Tector 19′, 59′, 71′, Butler 76′
Punizioni: Tector 25′, 29′

Italia U20: 15 Lorenzo Pani, 14 Federico Cuminetti, 13 Francois Carlo Mey, 12 Dewi Passarella, 11 Filippo Lazzarin, 10 Nicolò Teneggi, 9 Alessandro Garbisi; 1 Luca Rizzoli, 2 Lapo Frangini, 3 Riccardo Genovese, 4 Alessandro Ortombina, 5 Riccardo Andreoli, 6 David Odiase, 7 Ross Vintcent, 8 Giacomo Ferrari (C)

A disposizione: 16 Tommaso Scramoncin, 17 Valerio Bizzotto, 18 Riccardo Bartolini, 19 Lizardo Rodriguez Carlos Berlese, 20 Giovanni Cenedese, 21 Gianluca Tomaselli, 22 Giovanni Sante, 23 Arturo Fusari

Mete: Rizzoli 40’+2, Scramoncin 79′
Trasformazioni: Teneggi 40’+3
Punizioni:

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