Le 10 mete più belle del 2021 secondo OnRugby

Dal Super Rugby Aotearoa al Sei Nazioni under 20, dalle Bleues agli All Blacks: un elenco, non una classifica

Vaccari Italia under 20

Flavio Vaccari, Italia under 20: sua una delle mete più belle del 2021 – ph. FIR

Quando l’anno volge alla fine, è tempo di bilanci. Soppesando quanto accaduto, non si può dire che il 2021 non abbia portato spettacolo sui palcoscenici più importanti del mondo del rugby, come dimostrano le 10 mete più belle dell’anno scelte da OnRugby.

Un elenco, e non un classifica, per tutti i palati: c’è a chi piace la meta corale, chi preferisce l’impresa individuale, chi mischia l’uno e l’altro, chi apprezza il dettaglio tecnico e chi invece si lascia trasportare dall’emozione indotta dall’estetica di una segnatura.

Matthis Lebel in Tolosa-Castres, Top 14 2020/2021

Tolosa è la squadra di club grande protagonista dell’anno: vittoria del campionato francese, doppietta con la Champions Cup e attualmente capolista del Top 14. Il tutto condito da un rugby bellissimo, come dimostra questa marcatura.

La partita è una gara di fine stagione contro Castres, con in campo una formazione infarcita di giovani di belle speranze, mentre i fenomeni riposano in vista delle fasi finali. Le età dei protagonisti della meta: Marty, 23 anni; Germain, 20 anni; Riguet, 20 anni; Lebel : 22 anni.

Pierre-Louis Barassi in Australia-Francia, luglio 2021

La serie di tre partite giocata a fine giugno fra Australia e Francia è stato forse uno dei momenti più divertenti dell’anno, con due squadre che propongono un bel gioco offensivo e con ottimi motivi per darsele di santa ragione. La Francia si era presentata con le terze, quarte e quinte scelte causa concomitanza con la fine del campionato nazionale, l’Australia aveva voglia di riscatto e bisogno di dimostrare di essere competitiva.

Nella terza partita, la Francia approfitta del cartellino rosso a Marika Koroibete per inventarsi questa meta dalla fine del mondo grazie alla strepitosa classe della sua linea arretrata.

Brad Weber in Chiefs-Hurricanes, Super Rugby Aotearoa

Il Super Rugby Aotearoa è una specie di laboratorio dove si sperimenta un rugby d’avanguardia, puntando tanto sullo spettacolo e sull’essere propositivi in chiave offensiva. In una stagione che ha visto protagonisti i numeri 15 delle franchigie (Jordie Barrett, Will Jordan) non poteva mancare l’acuto di Damian McKenzie, che ha vissuto una prima parte di stagione magica.

Qui avvia un contrattacco che i compagni finalizzano in maniera strepitosa grazie alle skills di Chase Tiatia e alla rapidità di Brad Weber.

Cyrielle Banet in Francia-Nuova Zelanda, novembre 2021

Se le Red Roses, la nazionale femminile inglese, si sono giustamente prese applausi e allori in questa stagione, assurgendo al ruolo di leader incontrastate del panorama internazionale, le Bleues hanno raggiunto notevoli risultati, battendo due volte le Black Ferns neozelandesi a novembre, mostrando anche un gioco frizzante e spettacolare.

Nel primo test, con il punteggio ancora in bilico, la Francia appare imprendibile, ispirata e inarrestabile. Prima la serie di continuità dirette sul lato sinistro del campo, poi l’eccezionale apertura al piede per l’ala Banet. Applausi a scena aperta.

Sevu Reece in Galles-Nuova Zelanda, novembre 2021

Nella gara di fine ottobre, fuori dalla finestra internazionale, un Galles tartassato dagli infortuni e depauperato dalle assenze dei giocatori all’estero non ha potuto niente contro gli All Blacks, rimediando un risultato durissimo davanti ai propri tifosi.

Cionondimeno, la meta di Sevu Reece è un piccolo capolavoro proprio per ciò che il giocatore dei Crusaders riesce a fare: recupera il calcio, ricicla da terra, si rialza, gioca su Savea, riceve da questi il passaggio di ritorno e segna. Bellissima la serie di passaggi assolutamente non ortodossi fra i giocatori.

Waisea Nayacalevu in Galles-Fiji, novembre 2021

Chissà come sarebbe finita la gara del Millenium Stadium se le Fiji fossero riuscite a restare in 15 per tutta la gara: nel recente incontro di novembre la squadra isolana appariva assai ispirata, come dimostra la meta in questione.

Setareki Tuicuvu è il folle visionario che si accorge della pigrizia degli avversari nel disporsi dopo il mark: batte rapidamente e va all’avventura. È come schiacciare il bottone del pilota automatico. I figiani inseriscono la modalità sevens e in un battito di ciglia è meta alla bandierina.

Damian Penaud in Inghilterra-Francia, Sei Nazioni 2021

Per gli estimatori del sempreverde filone delle mete in prima fase, c’è poco di meglio della bellissima meta della Francia a Twickenham durante il Sei Nazioni 2021.

Un’azione studiata a tavolino, ma rifinita ed eseguita alla perfezione in ogni minimo dettaglio, a partire dal movimento che stringe la difesa intorno a George Ford per poi andare al largo e compreso il momento in cui Matthieu Jalibert va fuori dalla sceneggiatura, tirando la corsa fino all’ultimo prima di tirar fuori un morbido lob per Damian Penaud.

Thomas Gallo in Scarlets-Benetton, URC 2021/2022

Nell’ambito delle mete individuali, a nessuno spiace mai quando la classe operaia va in paradiso, come nel caso di Thomas Gallo, uno che di marcature da urlo se ne intende.

Raccolta dalla base della ruck e sprint clamoroso fino alla linea, resistendo al ritorno prepotente di più di un difensore su di lui: una grande marcatura per un giocatore che, nonostante il ruolo, ha il vizio della meta. Quattro mete in 7 presenze per lui in questa stagione fra Benetton e Argentina, con cui ha debuttato nel Rugby Championship.

Damian De Allende in Sudafrica-All Blacks, The Rugby Championship 2021

Forse non una delle azioni complessivamente più abbaglianti dell’anno, ma la meta di Damian De Allende è sicuramente un simbolo di questo 2021 che vede il Sudafrica squadra numero 1 al mondo.

È un simbolo, anche, della qualità e della classe di un giocatore come Lukhanyo Am, capace di improvvisare un colpo del genere su un palcoscenico di quel tipo per conquistare la vittoria contro il rivale di sempre, gli All Blacks. Plauso anche a Sbu Nkosi, perfetto nel riuscito tentativo di non scalpellare il capolavoro del compagno.

Flavio Pio Vaccari in Scozia-Italia, Sei Nazioni under 20 2021

Fiducia e talento, gli ingredienti della formazione che forse più di ogni altra ha strappato gli applausi dei tifosi azzurri nel 2021, la nazionale under 20.

Nonostante i risultati del Sei Nazioni di categoria siano stati leggermente al di sotto delle potenzialità, lo stile sfrontato di questa squadra, capace qui di segnare dai propri 22 metri tentando la giocata più difficile dopo appena 5 minuti di partita, ha conquistato istantanea ammirazione e trepidazione per la crescita di questo gruppo di giovani speranze.

Lorenzo Calamai

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