Zebre Rugby, probabili e possibili nella formazione ’20/’21: il pack

Gli avanti della franchigia emiliana sotto la lente di ingrandimento, in vista della prossima stagione

Zebre Rugby

Zebre Rugby Ph. Ettore Griffoni

Le Zebre Rugby torneranno in campo il prossimo 22 agosto giocando nel lasso di tempo di una settimana due partite contro il Benetton Rugby. Un modo probante per rivivere le care vecchie sensazioni legate all’agonismo e contestualmente capire a che punto sono i “lavori in corso” della franchigia emiliana in vista della stagione 2020/201 del Pro14, che dovrebbe ripartire poi il 3 ottobre.

Un campionato, il prossimo, dove la franchigia multicolor vorrà sicuramente migliorare ciò che è stato nel recentissimo passato, cercando di ridurre il gap con le squadre che l’hanno preceduta. Per farlo si è deciso di strutturare un roster mai così giovane e di matrice italiana, sopportando per contro anche l’addio di 8 giocatori, fra cui George Biagi che si è ritirato dall’attività agonistica.

Proprio il seconda linea era uno dei simboli più riconosciuti del reparto avanzato delle Zebre Rugby: un pacchetto di mischia capace di unire forza e velocità per andare verso un’evoluzione moderna del gioco sempre più richiesta a questo livello, autostrada verso gli standard del rugby internazionale.

Leggi anche: Come funziona con i Permit Player delle Zebre Rugby?

Creare, lanciare, rifinire

Questi tre verbi devono diventare un “must” del reparto avanzato delle Zebre di coach Bradley. E’ vero che nelle scorse stagioni si è stati spesso abituati a vedere azioni veloci chiudersi con le sgasate dei trequarti, ma non bisogna dimenticarsi da dove scaturivano queste situazioni di gioco.

Creare i presupposti anche e soprattutto nelle situazioni statiche – mischie, lineout e breakdown – diventa una base essenziale per lanciare azioni che, con un primo lavoro ottimale, forniscano benzina a un motore in grado di accelerare in modo piacevole e a volte anche spettacolare, in grado di coinvolgere – in più occasioni – anche i giocatori delle prime tre linee per andare a rifinire il lavoro.

Con una terza linea spesso e volentieri capace di dare avanzamento, dinamicità e qualità al gioco della franchigia ducale, è richiesto un ulteriore salto di qualità ai primi cinque uomini, sia in fase di conquista, in particolar modo la rimessa laterale, che nel workrate in attacco e in difesa.

Pilone sinistro

Andrea Lovotti
Daniele Rimpelli
Danilo Fischetti
Paolo Buonfiglio
Riccardo Brugnara – permit player

Per Danilo Fischetti questa potrebbe essere la stagione della consacrazione ottenendo la titolarità, a discapito – almeno inizialmente – di Lovotti, che però potrà fornire il suo apporto alla causa mettendo sul piatto una grande esperienza.

Rimpelli invece dovrà sicuramente consolidare il suo know how per cercare di ottenere più spazio, sfruttando anche i periodi relativi alle le parentesi internazionali durante i quali sarà verosimilmente la prima scelta, mentre Buonfiglio sarà chiamato ad acquisire minutaggio e conoscenze cercando di farsi trovare pronto ogni qualvolta verrà chiamato in causa. L’ex capitano della nazionale under 20 ha ottenuto poco spazio nei suoi primi mesi da giocatore delle Zebre, e un infortunio con la maglia del Mogliano ha chiuso la sua stagione ancor prima di quella degli altri. Il prossimo anno sarà cruciale per indirizzarne il futuro.

Discorso a parte infine per Riccardo Brugnara, che sarà un permit player un po’ atipico, vista l’età (classe 1993) e l’esperienza: nonostante le sole due presenze con le maglia delle Zebre, il vissuto sul campo non gli manca e questo sarà sicuramente un punto a suo favore.

Tallonatore

Luca Bigi
Marco Manfredi
Massimo Ceciliani
Oliviero Fabiani

Il comparto dei numeri 2 è lungo e solido, potendo contare sul capitano della nazionale Luca Bigi, la virtuale prima scelta nel momento in cui tutti i giocatori siano disponibili e al meglio. Il paradosso, però, è che non sarà lui l’ago della bilancia per le prestazioni nel ruolo. Marco Manfredi ha dimostrato grandi qualità nella parte di stagione 2019/2020 che ha giocato, e dovrà confermarsi. Se la nazionale busserà alla sua porta, cosa che sarebbe già successa se un infortunio non lo avesse fermato, toccherà all’esperienza di Oliviero Fabiani mantenere alto il livello. Massimo Ceciliani avrà sicuramente i suoi spazi e le sue possibilità, ma è chiamato a dimostrare di essere stato capace di salire di livello rispetto alle sue precedenti prestazioni.

Pilone destro 

Giosuè Zilocchi
Matteo Nocera
Eduardo Bello
Alexandru Tarus

Matteo Nocera scalpita, come ha detto in una recente intervista a Onrugby: vuole un posto in squadra e una chiamata in azzurro, ma è chiaro che per fare tutto questo dovrà procedere step by step, anche perché i suoi colleghi di certo metteranno in campo una sana concorrenza per la maglia da titolare. Zilocchi parte davanti a tutti, ma dati gli impegni prevedibili con l’Italia, non vanno sottovalutate le doti di Bello e Tarus, capaci di dare il loro apporto in più circostanze nelle stagioni precedenti.

Seconda linea

Mick Kearney
David Sisi
Ian Nagle
Leonard Krumov
Samuele Ortis
Cristian Stoian – permit player

Ci sono due irlandesi, tre italiani e un permit player. Sembra l’inizio di una barzelletta ma, fortunatamente, non è così. La piattaforma delle touche diventa fondamentale se si vuole offrire un gioco come quello di Bradley, basato sulla trasmissione rapida del pallone prendendosi qualche volta anche dei rischi.

Questo è uno dei reparti su cui porre le maggiori attenzioni fra gli avanti: la “sala macchine” da cui passano molte delle chiamate che possono diventare decisive nel corso di una partita. Kearney e Nagle si sono presi il palcoscenico più volte nella scorsa stagione: al gruppo italiano, che ricomprende anche l’azzurro Sisi, il compito di salire finalmente di colpi e di provare a sovvertire le gerarchie.

Terza linea

Giovanni Licata
Iacopo Bianchi
Jimmy Tuivaiti
Johan Meyer
Lorenzo Masselli
Maxime Mbandà
Renato Giammarioli

L’anello di congiunzione probabilmente più importante del gioco delle Zebre. In terza linea ce n’è per tutti i gusti, senza dimenticare però che vi saranno periodi internazionali nei quali più di qualcuno potrebbe essere impegnato con la maglia azzurra e il ventaglio di scelte potrebbe ridursi.

Tutti aspettano Giovanni Licata, come un faro: sarà lo stesso giocatore straordinario del pre-interruzione? In casa Zebre se lo augurano, così come si augurano di aver avuto un buon intuito nello scommettere su Iacopo Bianchi e Lorenzo Masselli, giocatori finalmente in pianta stabile nell’impianto multicolor che potrebbero crescere alle spalle  di elementi quali Renato Giammarioli, Maxime Mbandà, Johan Meyer e Jimmy Tuivaiti pronti a dare tutto in una nuova stagione con la maglia della franchigia emiliana.

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