Fra i francesi serpeggia la frustrazione di non saper più vincere, cosa che invece Gatland ammira dei suoi
Non dev’essere stata una notte facile per i giocatori del Xv de France dopo aver gettato fondamentalmente nel cestino una partita quasi vinta davanti ai propri spettatori. Gli errori individuali sono stati alla base della sconfitta, ma dopo un primo tempo quasi perfetto la Francia ha peccato anche a livello collettivo nella ripresa.
Se nel primo tempo Morgan Parra ha mancato di realizzare 7 punti al piede, nella ripresa la Francia ha cercato di chiudere la partita rallentando al massimo il gioco e cercando di gestire il vantaggio che superava il doppio break: ha così concesso al Galles di provare a rientrare in partita, e con un po’ di fortuna e l’aiuto di un paio di brutti inciampi dei francesi ci sono riusciti, fino a portarla a casa.
“Non me lo so spiegare, è quasi irreale – ha detto nel dopopartita Jefferson Poirot, il pilone sinistro dei padroni di casa – Mi fa rabbia parlare di sfortuna, ma è incredibile. Ci diciamo ‘non può accaderci di nuovo’, e poi accade ancora: se guardiamo alle ultime cinque partite, sono sempre gli stessi scenari. Siamo capaci di rivaleggiare fisicamente ma ogni volta c’è questo granello di sabbia che rovina tutto l’ingranaggio.”
Brunel è di parere simile: “Sono deluso perché credo che ci abbiamo messo grande impegno in tutta la partita. La squadra ha fatto delle cose interessanti, specie nel primo tempo. Non abbiamo fatto bene tutto ma eravamo riusciti a mettere in difficoltà la difesa gallese.”
“Dopo che il secondo tempo era cominciato male, ci attendevamo un sussulto gallese. Ed è arrivato insieme a due colpi sfortunati che ci hanno messo KO. Abbiamo favorito la loro vittoria.”
Questa Francia sembra non saper più vincere, come ha dimostrato la fase centrale della ripresa, dove ai padroni di casa sono mancate soluzioni per riprendere il controllo della partita. Un’abitudine, quella di vincere, che invece i Dragoni hanno saputo interiorizzare.
“Siamo stati terribili nel primo tempo, soprattutto nel mantenimento del pallone. Il messaggio a fine primo tempo è stato quello di alzare il ritmo e che se riuscivamo a tenere il pallone per quattro o cinque fasi, avremmo creato delle opportunità. Ed è quello che abbiamo fatto” ha detto Warren Gatland.
“E’ bello riuscire a scappare di prigione – ha aggiunto il coach neozelandese del Galles – sotto 16 a 0 e poi vincere la partita è piuttosto importante. La squadra ha praticamente scordato come si faccia a perdere.”
E’ la decima vittoria consecutiva per Alun Wyn Jones e compagnia, che ora hanno la possibilità di scendere a Roma per pareggiare il record di vittorie consecutive di una nazionale gallese. Il capitano racconta così il match di ieri: “Penso che siano state le condizioni meteo a vincere la partita più di noi. C’è un sacco di lavoro da fare, ma anche un risultato positivo. Dobbiamo ammettere che probabilmente siamo scesi in campo poco pronti. Abbiamo forse cercato di strafare, ma ci siamo adattati piuttosto rapidamente all’inizio del secondo tempo.”
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