Rugby Championship 2018: gli All Blacks vincono, ma i Pumas impressionano. A Nelson finisce 46-24

TJ Perenara gran protagonista e autore di due mete

Ph. REUTERS/Nigel Marple

La partita inizia subito con l’Argentina costretta a concedere una punizione su una mischia a propria introduzione consentendo a Mo’unga di piazzare i punti del 3-0. Sul kick off di ripartenza Frizell recupera l’ovale ma commette un tenuto: i Pumas conquistano una buona punizione, ma Sanchez non riesce ad indirizzare al meglio verso i pali.
Al quarto d’ora poi, la prima scossa della partita. Multifase sudamericano con l’ovale che arriva al largo per Moyano: l’ala slalomeggia ubriacando di finte Perenara, Mo’unga e Taylor che non riescono a fermarlo. La meta è da antologia.
Il sorpasso degli ospiti, per un temporaneo 3-7, sveglia immediatamente gli All Blacks che sfoderano subito un’azione corale che ha il merito di liberare Taylor e soprattutto il rientrante Milner-Skudder, il quale corre alla bandierina schiacciando. C’è la realizzazione pesante e anche la conversione. Si va sul 10-7.
Le formazioni tirano un po’ il fiato, anche se l’elevata intensità rimane una caratteristica della sfida. Gli errori di handling si susseguono nella fase centrale della prima frazione, alla mezz’ora però i padroni di casa organizzano dei pick & go ripetuti all’interno dei ventidue rivali, con Perenara che va oltre per l’ultimo decisivo allungo. I neozenlandesi si sistemano a distanza di break, mentre Sanchez e Moroni inventano un duetto straordinario all’ala che ha il solo torto di essere annullato – dal TMO – per un’irregolarità del centro nel calpestare la linea laterale. Il primo tempo giunge agli sgoccioli, c’è giusto il tempo per un ultimo tentativo al piede di Mo’unga che trasforma; per il 18-7 che manda le formazioni al riposo.

 

Il secondo tempo inizia subito con i Pumas a spingere e a prodursi in una combinazione vincente culminata dalla corsa di taglio di Sanchez che batte le guardie vicino al raggruppamento andando in meta. La stessa apertura converte per il 18-14.
Gli uomini di Hansen vanno in affanno, l’Argentina fiuta la chance. Landajo allora prova a dare ritmo per le cariche degli avanti che però si infrangono sul grillotalpa di Ardie Savea, che toglie le castagne dal fuoco per i suoi. Il pericolo scampato rianima i “Tuttineri”. Ben Smith si accende ricevendo l’ovale a centrocampo sfrutta il buco della difesa trasmettendo al largo per capitan Read che fa la voce grossa e realizza. Mo’unga questa volta non sbaglia. Si va sul 25-14.
L’Argentina comunque non molla e ricomincia a macinare gioco. Al cinquantacinquesimo Sanchez accorcia le distanze sfruttando al meglio una punizione centrale, ma la legge degli All Blacks – in corrispondenza dell’ora di gioco – si materializza a Nelson. Lienert-Brown elude tre marcature creando un break profondo, la difesa è sguarnita. Perenara accorre in sostegno ricevendo col tempo giusto per andare a firmare la doppietta in mezzo ai pali. Il divario si allarga sul 32-17.
Eppure il gruppo allenato da Ledesma, nonostante lo svantaggio, rimane ancora attaccato alla partita. Gli albiceleste mettono alla frusta i campioni del mondo che si rivelano particolarmente indisciplinati. A seicento secondi dalla fine, una mischia sotto ai pali consente agli ospiti di assorbire i neozelandesi, che non riescono a fermare il duo Sanchez-Boffelli. L’estremo arriva a tutta velocità non concedendo possibilità di recupero. C’è la meta e pure la conversione del 32-24.
L’elastico nel punteggio è continuo, ma negli ultimi cinque minuti gli All Blacks ritoccano le cose andando a caccia del punto di bonus offensivo: prima Frizell di forza e poi una bella corsa di Goodhue trovano soddisfazioni in una difesa argentina più tenera del solito. Si chiude sul 46-24. La Nuova Zelanda prosegue la sua marcia quindi a punteggio pieno: 15 punti in 3 partite.

Nuova Zelanda: 15 Ben Smith, 14 Nehe Milner-Skudder, 13 Jack Goodhue, 12 Ngani Laumape, 11 Waisake Naholo, 10 Richie Mo’unga, 9 TJ Perenara, 8 Kieran Read (c), 7 Ardie Savea, 6 Shannon Frizell, 5 Scott Barrett, 4 Brodie Retallick, 3 Owen Franks, 2 Codie Taylor, 1 Karl Tu’inukuafe
A disposizione: 16 Nathan Harris, 17 Tim Perry, 18 Ofa Tuungafasi, 19 Samuel Whitelock, 20 Luke Whitelock, 21 Te Toiroa Tahuriorangi, 22 Damian McKenzie, 23 Anton Lienert-Brown

Marcatori Nuova Zelanda
Mete: Nehe Milner-Skudder (18), TJ Perenara (30, 58), Kieran Read (50), Shannon Frizell (74), Jack Goodhue (80)
Conversioni: Richie Mo’unga (20, 51, 59, 74, 80)
Punizioni: Richie Mo’unga (5, 40+2)

Argentina: 15 Emiliano Boffelli, 14 Bautista Delguy, 13 Matias Moroni, 12 Jeronimo de la Fuente, 11 Ramiro Moyano, 10 Nicolas Sanchez, 9 Martin Landajo, 8 Javier Ortega Desio, 7 Marcos Kremer, 6 Tomas Lezana, 5 Tomas Lavanini, 4 Guido Petti, 3 Chaparro Tetaz, 2 Agustin Creevy (c), 1 Santiago Garcia Botta
A disposizione: 16 Julian Montoya, 17 Juan Pablo Zeiss, 18 Gaston Cortez, 19 Matias Alemanno, 20 Pablo Matera, 21 Tomas Cubelli, 22 Bautista Ezcurra, 23 Juan Cruz M

Marcatori Argentina
Mete: Ramiro Moyano (15), Nicolas Sanchez (41), Emiliano Boffelli (70)
Conversioni: Nicolas Sanchez (16, 42, 71)
Punizioni: Nicolas Sanchez (55)

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