Sei Nazioni 2017: la Scozia vince la battaglia. Irlanda battuta 27-22

Partita combattutisima e dai due volti a Murrayfield, decisa da due piazzati di Laidlaw nei minuti finali

ph. Reuters / Russell Cheyne Livepic

ph. Reuters / Russell Cheyne Livepic

EDIMBURGO – Finalmente ci siamo, il tempo delle parole è finito quando Finn Russell, col drop da metà campo, dà il via alla prima gara del Sei Nazioni, edizione 2017.

In fase di presentazione avevamo detto che la gara di oggi, molto probabilmente, si sarebbe decisa nei dettagli; nei primi minuti, l’Irlanda vince la prima mischia chiusa, la Scozia è più reattiva nei primi breakdown ma nei primi tre minuti perde due volte l’ovale in-avanti, Best sbaglia una touche e Kearney il primo calcio di liberazione sotto pressione.
Fraser Brown deve lasciare il campo al 4′ per un colpo al naso; al suo posto entra Ross Ford ma la musica in chiusa non cambia, con il pack in Verde che vince anche la seconda mischia chiusa di giornata.
Da una touche ben eseguita sui 22m irlandesi nasce l’azione che porta Hogg, dopo qualche fase giocata con intelligenza e pazienza, oltre la linea di meta avversaria. La Scozia costringe l’Irlanda a fare le barricate alla sinistra dei pali, prima di allargare il gioco sotto l’East Stand – di Finn Russell il passaggio decisivo per l’estremo. Laidlaw trasforma da posizione angolata e la Scozia all’8′ conduce 7-0.
La reazione irlandese non si fa attendere e una ‘dormita’ scozzese al breakdown consente a Sean O’Brien di prendere l’ovale e avanzare dentro i 22m avversari, con la Scozia costretta all’indisciplina – regalando due punizioni consecutive che Paddy Jackson calcia sempre in touche. La ghiotta occasione viene sprecata, però, per un velo in maul e si riparte con una mischia chiusa sui 5m dei padroni di casa, che il pack scozzese stavolta riesce a vincere – prima di concedere un’altra punizione nell’azione successiva.
Problemi in chiusa a parte, la Scozia continua a giocare la sua partita e passa ancora al 20′, quando Stuart Hogg, ricevuto l’ovale da Huw Jones appena fuori dai 22m avversari, va fino in fondo infilandosi tra due avversari. Laidlaw è ancora preciso e la Scozia vola sul 14-0.
L’Irlanda adesso sente che il match sta scappando di mano e ha una reazione rabbiosa, che porta, dopo qualche fase – e un vantaggio per irregolarità al breakdown – alla meta di Keith Earls, che Paddy Jackson, al primo calcio di giornata, non trasforma (al 25′, il risultato è 14-5).
Ma la Scozia è in controllo della partita e passa ancora, stavolta con una ‘furbata’ di Ross Ford (tornato in campo definitivamente al posto di Brown) che serve Dunbar in una touche sui 5m – nata da recupero disperato di Zebo su grubber di Russell – e coglie impreparata la difesa irlandese. Laidlaw è ormai una garanzia e porta i suoi, al 29′, sul 21-5. Jackson al 33′ accorcia le distanze da quaranta metri a punire un fuorigioco scozzese (21-8) ma i Verdi non riescono a cambiare il ritmo delle loro giocate, perché la difesa scozzese continua a placcare ogni loro avanzata, stroncando le iniziative irlandesi alla fonte.
Un brutto errore di Russell, che si fa intercettare un passaggio quando i suoi compagni sono tutti riversati in avanti quasi costa carissimo, ma Hogg riesce a recuperare l’ovale calciato in avanti da Zebo e salva il risultato, con le squadre che vanno a riposo sul 21-8.

 

L’Irlanda parte meglio nella ripresa, ma va anche detto che la Scozia decide di aspettare gli avversari, una tattica un po’ troppo rischiosa se li fai avanzare ben addentro i tuoi 22m. Dopo sette minuti di pressione, l’Irlanda va in meta con Iain Henderson, bravo nel pick-and-go decisivo mentre il direttore di gara, Poite, aveva concesso un vantaggio per l’ennesimo fuorigioco scozzese. Jackson trasforma e riporta i suoi sotto il break (21-15).
Al 57′ Russell commette un’altra, imperdonabile leggerezza regalando l’ovale agli avversari con un grubber inutile sui propri 10m; Murray avanza e serve Jamie Heaslip, che non riesce a concretizzare l’occasione solo per il disperato recupero di Huw Jones che lo costringe a sbagliare l’offload. La Scozia è adesso in confusione e l’Irlanda continua a spingere, con Maitland decisivo su Kearney lanciato in meta sotto l’East Stand. La pressione irlandese non si esaurisce e, dopo qualche fase che mette alle corde la difesa scozzese, è Paddy Jackson a trovare il varco per la terza meta, prima di completare il sorpasso con la trasformazione che al 63′ manda i suoi avanti di un punto, 21-22, dopo un parziale di 14-0.
La Scozia ha, adesso, un quarto d’ora per cercare di rimettere in piedi la partita ma ai Dark Blues serve uno sforzo mentale notevole, prima ancora che fisico, dopo aver concesso possesso e territorio agli avversari per quasi tutto il secondo tempo.
I padroni di casa tornano avanti (24-22) al 72′ con un piazzato di Laidlaw, a punire un’irregolarità di Jackson in un breakdown sui 22m irlandesi e adesso la gara è apertissima, perchè anche i Verdi sembrano un po’ a corto di fiato dopo lo sforzo profuso.
Gli ultimi minuti sono tesissimi, con tutto il pubblico del Murrayfield che ruggisce il sostegno ai quindici in blu. Come dicevamo in apertura, i dettagli avrebbero fatto la differenza. Un placcaggio alto di Tommy Bowe su Alex Dunbar al 76′ regala una punizione alla Scozia che Russell calcia in touche, da cui nasce un’altra punizione che Laidlaw calcia tra i pali, mentre i 67mila del Murrayfield intonano “Flower of Scotland”. La Scozia vince con merito, per l’Irlanda solo un punto di bonus.

 

Scozia: 15. Stuart Hogg 14. Sean Maitland 13. Huw Jones 12. Alex Dunbar 11. Tommy Seymour 10. Finn Russell 9. Greig Laidlaw (C) 1. Allan Dell 2. Fraser Brown 3. Zander Fagerson 4. Richie Gray 5. Jonny Gray 6. Ryan Wilson 7. Hamish Watson 8. Josh Strauss
A disposizione: 16. Ross Ford 17. Gordon Reid 18. Simon Berghan 19. Tim Swinson 20. John Barclay 21. Ali Price 22. Duncan Weir 23. Mark Bennett

Marcatori Scozia
Mete: Hogg (8′, 20′), Dunbar (29′)
Conversioni: Laidlaw (9′, 21′, 29′)
Punizioni: Laidlaw (73′, 80′)

Irlanda: 15. Rob Kearney 14. Keith Earls 13. Garry Ringrose 12. Robbie Henshaw 11. Simon Zebo 10. Paddy Jackson 9.  Conor Murray 8. Jamie Heaslip 7. Sean O’Brien 6. CJ Stander 5. Devin Toner 4. Iain Henderson 3. Tadhg Furlong 2. Rory Best (C) 1. Jack McGrath
A disposizione: 16. Niall Scannell 17. Cian Healy 18. John Ryan 19. Ultan Dillane 20. Josh van der Flier 21. Kieran Marmion 22. Ian Keatley 23. Tommy Bowe

Marcatori Irlanda
Mete: Earls (25′), Henderson (47′), Jackson (61′)
Conversioni: Jackson (48′, 62′)
Punizioni: Jackson (33′)

 

di Matteo Mangiarotti

Per essere sempre aggiornato sulle nostre news metti il tuo like alla pagina Facebook di OnRugby e/o iscriviti al nostro canale Telegram.
onrugby.it © riproduzione riservata

Cari Lettori,

OnRugby, da oltre 10 anni, Vi offre gratuitamente un’informazione puntuale e quotidiana sul mondo della palla ovale. Il nostro lavoro ha un costo che viene ripagato dalla pubblicità, in particolare quella personalizzata.

Quando Vi viene proposta l’informativa sul rilascio di cookie o tecnologie simili, Vi chiediamo di sostenerci dando il Vostro consenso.

item-thumbnail

Sei Nazioni Femminile: la sanzione disciplinare a Sarah Beckett dell’Inghilterra

La giocatrice inglese si era resa protagonista di un intervento scorretto ai danni di Michela Sillari

item-thumbnail

Sei Nazioni: Lorenzo Pani candidato per la miglior meta del Torneo

Tra le quattro marcature in corsa per il titolo di più bella c'è quella dell'Azzurro contro il Galles

item-thumbnail

Sei Nazioni femminile: risultati, classifica e highlights della prima giornata

Le Azzurre reggono finché possono, grande sorpresa tra Galles e Scozia mentre la Francia parte bene

item-thumbnail

Sei Nazioni Femminile: un buon primo tempo dell’Italia non basta ad arginare l’Inghilterra

Dopo una strenua difesa nella prima frazione le Azzurre finiscono le energie e devono cedere allo strapotere delle Red Roses

item-thumbnail

Sei Nazioni femminile 2024: tutte le formazioni del primo turno

Imminente l'inizio del Torneo: sei squadre in cerca del trofeo

item-thumbnail

George North, stagione finita dopo l’infortunio di sabato contro l’Italia

Brutte notizie dopo l'uscita dal campo del centurione gallese nella sua ultima partita per la nazionale