Zebre contro Leoni, cosa ci lascia il secondo derby celtico della stagione

Dopo il match di parma a sorridere sono le Zebre, che portano a casa punti fondamentali per la classifica e per il morale

ph. Sebastiano Pessina

Ottanta minuti combattuti, giocati con intensità e cercando di guadagnare ogni singolo centimetro. Alla fine a spuntarla sono state le Zebre, che hanno convertito alla meglio le occasioni avute nel corso del match, ribaltando il risultato maturato la settimana scorsa a Monigo, dove invece hanno peccato di eccessiva indisciplina concedendo a Berquist i calci della vittoria.

In continuità con quanto fatto vedere nelle ultime uscite, la franchigia federale ha confermato l’ottimo stato di forma difensivo: linea in avanzamento, aggressiva, e con la bella abitudine di raddoppiare il placcaggio impedendo all’avversario offload e ricicli veloci. Una menzione d’onore, tributata soprattutto dallo staff tecnico, è andata al pacchetto di mischia. A Monigo la superiorità in rimessa laterale non era stata accompagnata da una maggiore efficacia in mischia ordinata, ma soprattutto in fase di difesa dei drive avversari, una delle frecce più efficaci nell’arco trevigiano. A Parma le cose sono andate leggermente in modo diverso: Treviso ha in parte aggiustato i problemi in touche, ma i padroni di casa sono stati abili a far crollare o a non far avanzare le casseforti impostate dai veneti. Le Zebre si confermano poi squadra propositiva, in grado di creare gioco e di mettere in difficoltà le difese avversarie, attaccando gli angoli giusti e creando occasioni che talvolta vengono vanificate da eccessiva foga o da errori di handling. Una sensazione è poi che non vengano sfruttati a dovere i chili della linea veloce, che dai set pieces potrebbe tentare di scassinare maggiormente la linea di difesa. Comunque, l’aver conquistato il primo derby e aver abbandonato l’ultimo posto in classifica, non può che dare morale alla squadra, allo staff, e, perché no, alla città.

 

Treviso da parte sua nel primo tempo ha interpretato bene e forse meglio il match. Bene la risalita del campo al piede, e battaglie tattiche spesso vinte, nonostante l’ottima copertura offerta là dietro da Palazzani. Rispetto alla settimana scorsa si è visto forse un maggior ordine in campo, dato anche dal fatto che le condizioni esterne in qualche modo imponevano una partita a ritmi più lenti e con meno multifase. Dalla mezzora in poi, come ha sottolineato Goosen, c’è stato un calo della squadra, apparsa forse stanca e incapace di creare eccessivi pericoli alla difesa avversaria, vanificando anche un paio di belle manovre a più fasi con dei ritardi nei sostegni. La squadra appare forse un po’ scarica, e quando le energie fisiche vengono meno anche a livello mentale la fatica aumenta e tutto diventa più difficile. Il recupero di qualche infortunato dovrebbe allungare la coperta e offrire a Goosen più possibilità di scelta, permettendo magari ai suoi di ritrovare certi meccanismi che nella scorsa stagione hanno funzionato meglio.

Di Roberto Avesani  @robyavesani

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