Altezza dei placcaggi: test per il rugby professionistico ai Mondiali U20 del 2026

Il torneo planetario giovanile dell’anno prossimo sarà il “banco di prova” per un eventuale cambio di regole

Altezza dei placcaggi: test per il rugby professionistico ai Mondiali U20 del 2026 (Ph. Sebastiano Pessina)

Dopo essere intervenuta con una proposta per quanto riguarda il rugby di base, World Rugby “allarga i confini” della sua decisione rispetto al tema dell’altezza dei placcaggi andando a introdurre la questione anche per il rugby professionistico passando da una “fase di test” molto importante come quella che potranno rappresentare i Mondiali U20 del 2026, che si disputeranno in Georgia.

Leggi anche, World Rugby sta lavorando per regolamentare l’altezza dei placcaggi nel rugby di base

Altezza dei placcaggi: test per il rugby professionistico ai Mondiali U20 del 2026

Nel corso del torneo planetario della prossima estate, che sarà disputato da 16 squadre fra cui anche l’Italia, questi saranno gli indirizzi di World Rugby:

– Altezza del placcaggio in corrispondenza dello sterno, così come proposto per il rugby di base;
– Eventuali idee per la modifica del regolamento, in maniera tale che possa comunque essere tutelato lo spirito del gioco;
– Raccolta di dati e feedback per capire sino a che punto potersi “spingere in avanti” sul regolamento.

Nel concreto, ai Mondiali U20 del 2026 vi saranno dei focus sul:

– Consentire azioni di “Pick & Go” vicino alle ruck e ai giocatori con la volontà di segnare, momento nel quale l’altezza dello sterno diventa molto più difficile da placcare,  a causa del baricentro più basso del giocatore che compie l’azione;

– Sanzionare i portatori di palla che attaccano utilizzando in maniera pericolosa la testa (“l’incornata);

– Consentire ai difensori di compiere placcaggi in raddoppio (1 vs 2), a patto che il primo placcatore compia un intervento sul pallone stando sempre sotto lo sterno del portatore dell’ovale.

La decisione di effettuare questo “passo di prova” da parte di World Rugby arriva con così tanti mesi rispetto all’inizio del torneo per consentire a squadre e alla componente arbitrale di prepararsi adeguatamente allo svolgersi degli incontri.

World Rugby inoltre, nel comunicato pubblicato sul suo sito ufficiale, ci ha tenuto a specificare che la sperimentazione arriva nel rugby d’alto livello dopo una lunga consultazione con: l’International Rugby Players Association, l’International Rugby Match Officials, i Boardi di Sei Nazioni, United Rugby Championship, Major League Rugby, Ligue National de Rugby, Rugby Football Union, South Africa Rugby Union, SANZAAR Rugby, Fédération Française de Rugby e vari esperti internazionali indipendenti.

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