Il coach dei Dragoni chiede realismo. Intanto va a caccia di qualità e leadership per il Sei Nazioni 2026

Galles, Steve Tandy non si nasconde: “Dobbiamo evitare il Cucchiaio di Legno” (Ph. Sebastiano Pessina)
Steve Tandy non le ha mandate a dire. Dopo un novembre negativissimo, che si è chiuso con la sola vittoria interna – risicata – contro il Giappone (24-23 nel finale di partita), a fronte di sconfitte interne a Cardiff pesantissime contro Argentina (28-52), All Blacks (26-52) e soprattutto Sudafrica (0-73), l’head coach dei Dragoni ha fotografato la situazione proiettandosi verso il Sei Nazioni 2026.
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Galles, Steve Tandy non si nasconde: “Dobbiamo evitare il Cucchiaio di Legno”
In un incontro con la stampa locale ha detto: “Dobbiamo evitare il Cucchiaio di legno”, in maniera diretta. Poi ha aggiunto: “Non è tempo di pensare a risalite o ai risultati del passato, ora siamo in difficoltà e dobbiamo lottare per cercare di prenderci l’obiettivo minimo, poi si vedrà”.
Tandy, pur non dicendolo direttamente, ha fatto capire che la visione nostalgica dei risultati ottenuti con il primo ciclo di Warren Gatland (diversi titoli del Sei Nazioni e le semifinali ai Mondiali 2011 e 2019, ndr) dev’essere accantonata per calarsi in una realtà più attuale che vede il Galles in difficoltà.
Tornando poi a guardare al Sei Nazioni 2026, che peraltro vedrà Galles e Italia sfidarsi al Principality Stadium nella 5a e ultima giornata del torneo, l’head coach che fino a pochi mesi fa ha ricoperto l’incarico di tecnico della difesa per la Scozia non ha nascosto la volontà di provare a dare fiducia e continuità ai giocatori utilizzati fino a qualche settimana fa per capire quale possa essere la resa di un gruppo che ha ritrovato ad esempio Louis Rees-Zammit e che vuole poggiarsi sulla leadership di elementi come Tomos Williams e Dewi Lake, senza dimenticare che – pur avendo 35 anni – un giocatore come Taulupe Faletau in terza linea potrebbe comunque tornare utile alla causa.
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