Soluzione fantasiosa sperimentata in Nuova Zelanda: con lo “zampino” di Nigel Owens

VIDEO – Schema su calcio piazzato: calcio? No è rugby
Meta o non meta: in Nuova Zelanda durante la partita di un campionato universitario hanno provato a creare uno schema su calcio piazzato. Una nuova frontiera per il rugby, quasi paragonabile a quelle del calcio.
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VIDEO – Schema su calcio piazzato: calcio? No è rugby
Punizione: la squadra in attacco sceglie di piazzare verso i pali, ma al momento di calciare il giocatore incaricato della trasformazione finta il gesto e in men che non si dica apre il gioco al largo per un compagno che arriva a schiacciare il pallone giusto in tempo per andare in meta.
Consulto fra l’assistente e l’arbitro del match, che decidono di assegnare la meta ma, da regolamento, non prendono la decisione corretta perché, come spiega l’ex arbitro internazionale Nigel Owens, l’eventuale sviluppo successivo a un calcio piazzato può avvenire soltanto a seguito di un tentativo “genuino” di trasformazione, non in maniera volontaria.
Vi ricordate le mete di Venditti con la maglia dell’Italia, abilissimo a leggere i rimbalzi del pallone dopo che questo aveva sbattuto sui pali a seguito di trasformazioni leggermente imprecise? Quella casistica è ok, questa no. Di seguito il video dell’accaduto.
Try or No Try? 🤔
Gotta love schoolboy rugby!
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— Sky Sport NZ (@skysportnz) May 29, 2025
Qualcun altro sul web ha paragonato questa azione a quelle che ogni tanto si vedono nel calcio relative ai tiri dal dischetto: secondo il regolamento del gioco è possibile, anche per un tiro dagli 11 metri, poter passare la palla in avanti a un compagno che arriva da dietro cercando di eludere il portiere e la difesa avversaria, anche se non sono situazioni che si verificano spesso.
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