Il Times e il Guardian elogiano l’Italia: “Una squadra votata all’attacco, e Lamaro è un gran capitano”

Il Times e il Guardian elogiano l’Italia: “Una squadra votata all’attacco, e Lamaro è un gran capitano” (ph. Sebastiano Pessina)

La partita contro la Francia, e in generale le ultime uscite dell’Italia, hanno risvegliato l’attenzione di tanti importanti media esteri. Già subito dopo la partita di domenica contro i Bleus, l’Equipe aveva sottolineato la grande prestazione degli azzurri. Adesso si va a Twickenham, e due delle più importanti testate inglesi – il Times e il Guardian – si sono lasciate andare a lodi smisurate verso gli azzurri.

“Per anni ci si è chiesti se il Sei Nazioni fosse il posto giusto per l’Italia. È stato difficile inserire nuovi giovani giocatori in un gruppo in cui i più esperti erano ormai troppo abituati a perdere, per cui non bisogna minimizzare quanto stanno facendo gli Azzurri in quest’ultimo periodo” scrive sul The Guardian il giornalista Robert Kitson.

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“Quando Kieran Crowley è arrivato sulla panchina dell’Italia, nel 2021, ha cercato subito di dare una nuova identità alla squadra. La prima decisione presa è stata quella di assegnare i gradi di capitano al tanto giovane quanto impressionante Michele Lamaro. Lo scorso anno aveva detto che l’obiettivo era trovare una nuova identità a questa squadra, e lo sta facendo con un gioco la cui base principale è ‘attaccare, attaccare'”.

“Proprio parlando di attacco, un talento offensivo come Ange Capuozzo domenica ha aggiunto un’altra meta al suo bagaglio sempre più spettacolare, che gli ha già fruttato un lucroso contratto con Tolosa. Nemmeno i francesi, che lo conoscono bene, sono riusciti a fermarlo” continua Kitson, che poi riprende il discorso sulle possibili modifiche al Sei Nazioni.

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“La presenza dell’Italia nel Sei Nazioni non è più in discussione. Si può pensare, magari non ora ma in futuro, alla possibilità di allargarlo a 8 squadre, magari con il Sudafrica e la Georgia, e chi ottiene il cucchiaio di legno può giocare uno spareggio contro la migliore di Rugby Europe. Magari il nuovo CEO del Sei Nazioni, Harrison, può pensarci, o forse è uno slancio eccessivo dell’immaginazione basato sui primi lampi di esuberanza italiana. Ma se diffondere il vangelo del rugby consiste nello sperare e persistere con idee audaci nonostante le avversità, forse Harrison dovrebbe iniziare il suo mandato prenotando un volo per Roma e visitando la Cappella Sistina”.

Anche Elgan Alderman del Times non ha risparmiato lodi all’Italia, identificando in particolare quelli che sono secondo lui i giocatori chiave di questa squadra: “Innanzitutto, bisogna ricordare che molti elementi di questa squadra hanno battuto più volte Scozia e Galles negli ultimi Sei Nazioni under 20. Pensiamo ai fratelli Cannone, Danilo Fischetti, Paolo Garbisi, Tommaso Menoncello, Stephen Varney, che sono stati tutti portati poi in Nazionale maggiore. Lo scorso anno la selezione under 20 ha battuto due volte l’Inghilterra, e quest’anno ha iniziato facendo 5 mete alla Francia e perdendo di un punto”.

Alderman ha poi selezionato quelli che secondo lui sono i tre giocatori chiave di questa squadra. Il primo è Ange Capuozzo: “È la principale minaccia offensiva dell’Italia, e la seconda meta segnata contro l’Australia a novembre è l’esempio del gioco d’attacco degli azzurri, nel quale i trequarti non si allargano subito ma spuntano dopo, all’improvviso”.

Il secondo è il capitano Michele Lamaro: “È l’ispiratore di questa squadra. È diventato capitano nel 2021 quando aveva solo 7 caps, perché Crowley gli ha riconosciuto subito delle grandi qualità di leadership. Si vede che gioca con cuore e passione, fin da quando canta l’inno, ma usa anche un linguaggio da leader attento come “exit strategy” ed “esecuzione”. Insieme a lui, il Times cita anche le altre due terze linee Sebastian Negri e Lorenzo Cannone, ricordando anche che gli Azzurri sono senza Jake Polledri dal 2020, per far capire la profondità italiana in questo ruolo.

Il terzo è il pilone sinistro Danilo Fischetti: “Il pilone dei London Irish non solo garantisce una solida base davanti, ma impressiona anche in campo aperto. Contro la Francia la mischia ha tenuto molto bene, e in generale secondo le statistiche è stata nel 2022 la quarta mischia al mondo per percentuale di successo (93%) dietro solo a Irlanda, Francia e Nuova Zelanda. Avanti come lui e come Federico Ruzza sono fondamentali per giocare anche il pallone con le mani, oltre a lavorare in mischia”.