Gli All Blacks mettono le mani sul Championship e demoliscono l’Australia

Cinque mete e un dominio quasi totale: Wallabies messi all’angolo e successo consecutivo numero 48 a Eden Park

Rugby Championship, ufficiale la nuova data per Australia-Nuova Zelanda. PH AFP

Rugby Championship, All Blacks-Australia – ph. AFP

Cinque mete, un dominio praticamente totale in tutte le zone del campo e una vittoria mai in dubbio: gli All Blacks dopo lo spavento di Melbourne dominano l’Australia e si mettono in assoluta pole position per vincere il Championship. Il 40 a 14 maturato a Melbourne permette ai tutti neri di salire a quota 19 in classifica, con il solo Sudafrica che può puntare a prenderli. In caso di arrivo a pari sarà decisiva la differenza punti: visto il largo successo di oggi gli All Blacks partono da +39, quindi servirà agli Springboks una vittoria a dir poco travolgente contro i Pumas.

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Intanto Eden Park continua a essere una fortezza praticamente unica nel mondo del rugby, visto che è arrivato il successo consecutivo numero 48 per i neozelandesi in questo stadio.

L’inizio del match è quantomeno complicato per l’Australia, che dopo due minuti perde Holloway per via di un giallo, comminatogli dopo aver ribaltato in ruck Papali’i. Ridotti in 14 uomini però i Wallabies riescono a resistere in un inizio di match molto interrotto dal punto di vista del ritmo, e anche abbastanza frastagliato di errori. I padroni di casa hanno diverse occasioni nei 22 avversari ma non trovano mai la scintilla, quindi una volta che l’Australia ritorna in 15 arriva un bel crash test per la difesa All Blacks impegnata in maniera tosta nei propri 22.

A rompere l’equilibrio ci pensa un piazzato di Mo’unga al 18esimo, arrivato dopo l’ennesimo fallo di un’Australia indisciplinatissima nei primi minuti. Di colpo la partita prende fuoco e sulla ripartenza successiva imbastiscono una lunga azione che stretcha la difesa avversaria, Will Jordan sulla destra ne approfitta e volta in meta per il 10 a 0 tutto nero. Finita? No, perché al 26’ dopo un’altra lunga serie di falli Wallabies l’arbitro decreta la meta di punizione per i tutti neri, la cui maul avanzante da touche viene fatta crollare. C’è anche il giallo per Porecki, quindi la gara sembrerebbe finita, ma ancora una volta in 14 gli australiani reagiscono, arrivando a sfiorare in diverse occasioni la meta (Koroibete “beccato” dal Tmo con un piede fuori prima di schiacciare) e impegnando gli All Blacks in una lunga battaglia di trincea. Finisce quindi 17 a 0 un primo tempo segnato nel punteggio ma non totalmente nello spirito dagli All Blacks, con l’Australia che messa a posto la disciplina ha fatto vedere di avere qualche carta da giocare.

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Dal rientro in campo dopo la pausa però le speranze Wallabies vengono presto ghigliottinate. La Nuova Zelanda infatti entra in campo molto decisa e bastano un paio di minuti per rimetterli nei 22 avversari: serie di cariche con quella decisiva di Whitelock, che dopo la revisione al TMO timbra ufficialmente il 22 a 0. Mo’unga prima trasforma e poi piazza il 27 a 0 nei minuti seguenti, quindi al 52’ il mare di Tasmania diventa enorme perché degli All Blacks in netta superiorità marcano ancora. Dopo un fischio a favore in mischia, i tutti neri ripartono con una touche ai 5 convertita dalla maul e chiusa da Cody Taylor. È un 32 a 0 che fa malissimo a un’Australia ben più che alle corde, ma capace però di arrivare a marcare sei minuti dopo, sfruttando un errore avversario in liberazione e trovando la bella combinazione Samu-Fainga’a per la meta in bandierina.

L’ultimo quarto di gara si apre con gli All Blacks ancora avanti e nei 22 avversari, favoriti comunque da una scarsa qualità gestuale degli avversari, incapaci di evitare errori con l’ovale in mano. Nuova touche ai cinque e solita musica, con tutti a spingere e Taukei’aho a schiacciare la quinta meta per i suoi al 64’ per il +30 (37-7). Il largo vantaggio permette ai padroni di casa di gestire per quanto possibile la gara e le energie, contro una squadra decisamente in giornata no in fase offensiva. A cinque dalla fine Mo’unga aggiunge dalla piazzola altri tre punti, quindi nel finale i Wallabies marcano con Petaia, a cronometro rosso e dopo una lunga azione nei 22 avversari. Poco cambia a livello di concetto, finisce 40 a 14 con un parziale neozelandese di +26 nel computo dei punti fatti/subiti, importantissimo in chiave vittoria finale del Championship (da aggiungere al +13 di partenza). Finisce così la partita, successo pieno per gli All Blacks che rialzano un po’ la testa dopo un 2022 sinora difficile trovando la seconda vittoria convincente di fila in casa dopo il 53 a 3 rifilato all’Argentina.

A questo link la classifica del Rugby Championship 2022.

Il tabellino di Nuova Zelanda-Australia 40-14

Nuova Zelanda: 15 Beauden Barrett, 14 Will Jordan, 13 Rieko Ioane, 12 Jordie Barrett, 11 Caleb Clarke, 10 Richie Mo’unga, 9 Aaron Smith, 8 Ardie Savea, 7 Dalton Papali’i, 6 Akira Ioane, 5 Sam Whitelock (c), 4 Brodie Retallick, 3 Tyrel Lomax, 2 Codie Taylor, 1 Ethan de Groot
A disposizione: 16 Samisoni Taukei’aho, 17 Ofa Tu’ungafasi, 18 Nepo Laulala, 19 Tupou Vaa’i, 20 Hoskins Sotutu, 21 Finlay Christie, 22 Roger Tuivasa-Sheck, 23 Sevu Reece

Mete: Jordan (22’), meta di punizione (26’), Whielock (42’), Taylor (53’), Taukei’aho (64’)

Trasformazioni: Mo’unga (23’, 43’)

Calci piazzati: Mo’unga (21’, 47’, 75’)

Australia: 15 Andrew Kellaway, 14 Tom Wright, 13 Len Ikitau, 12 Lalakai Foketi, 11 Marika Koroibete, 10 Bernard Foley, 9 Jake Gordon, 8 Harry Wilson, 7 Pete Samu, 6 Rob Valetini, 5 Cadeyrn Neville, 4 Jed Holloway, 3 Allan Alaalatoa, 2 Dave Porecki, 1 James Slipper (c)
A disposizione: 16 Folau Fainga’a, 17 Angus Bell, 18 Pone Fa’amausili, 19 Nick Frost, 20 Fraser McReight, 21 Nic White, 22 Reece Hodge, 23 Jordan Petaia

Mete: Fainga’a (58’), Petaia (81’)

Trasformazioni: Foley (59’, 82’)

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