Dal 10 gennaio prossimo, anche per quanto concerne il rugby
Mentre nelle scorse ore la FIR ha annunciato – in attesa di emanare nei prossimi giorni un nuovo protocollo – la sospensione dell’attività agonistica (ad eccezione del Top10) sino al 30 gennaio prossimo (compreso), a breve dovrebbero esserci cambiamenti di rilievo per quanto concerne l’accesso ad ambienti al chiuso (come palestre, spogliatoi ed ovviamente docce),.
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A partire dal 10 gennaio 2022, infatti, in zona bianca, gialla e arancione, l’accesso a eventi e competizioni sportivi e l’accesso a servizi e attività di piscine, centri natatori, palestre, sport di squadra, centri benessere, anche all’interno di strutture ricettive, limitatamente alle attività al chiuso, nonché agli spazi adibiti a spogliatoi e docce sarà consentito esclusivamente ai soggetti in possesso di Green Pass Rafforzato, nonché ovviamente alle persone di età inferiore ai dodici anni ed ai soggetti esenti dalla campagna vaccinale.
Una situazione che, anche se indirettamente (visto che partite ed allenamenti – almeno in buona parte – si svolgono all’aperto), colpisce di riflesso anche il rugby, soprattutto quello dei pro perché stando a quanto presente nelle FAQ (risposte alle domande più frequenti) pubblicate in settimana dal Dipartimento dello Sport, infatti, non ci sarebbero deroghe di sorta nemmeno per gli atleti di interesse nazionale.
Cosa cambia?
Difficile pensare ad atleti (tra i non vaccinati che non sono già guariti) del Sei Nazioni (per citare un esempio) – professionisti che lavorano con il proprio corpo -, che non si cambino e vivano l’atmosfera dello spogliatoio (prima della gara) o che non utilizzino le docce (a margine dell’incontro). Insomma, un incentivo importante alla vaccinazione nell’ottica del contenimento dei contagi.
Va rimarcato, ad ogni modo, come le FAQ siano una linea guida, benché formale e governativa, mentre le regole definitive verranno stilate e comunicate solamente nei prossimi giorni.
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