E i giapponesi gli regalano una katana per l’occasione
Johnny Sexton, centesimo cap – ph. Sebastiano Pessina
Il largo punteggio, la contemporaneità con Italia-All Blacks e la mancata diretta televisiva hanno fatto sì che la partita fra Irlanda e Giappone finisse in coda tra i principali avvenimenti del primo weekend della finestra internazionale.
Merita allora riportare all’attenzione delle cronache il centesimo cap internazionale di Johnny Sexton. L’apertura irlandese ha giocato una grande partita davanti ad un Aviva Stadium non al completo ma ben gremito, segnando anche una meta nel netto 60-5 con cui l’Irlanda ha avuto ragione di uno spento Giappone a Dublino.
“Un momento che metto lassù fra i migliori di sempre” ha commentato Sexton a fine partita, citando la segnatura alla bandierina, emozionato come si può emozionare un giocatore non particolarmente propenso a mostrare al pubblico i propri sentimenti, in particolar modo positivi.
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Anche dietro la sua maschera imperturbabile, però, è stato chiaro che il numero 10 irlandese sia stato commosso dal tributo assordante che la sua gente, quella di Dublino, gli ha destinato.
Applaudito anche dai compagni di squadra radunati presso il tunnel di ingresso degli spogliatoi, Sexton ha voluto citare due compagni di squadra e di club: “Mi sento un po’ in colpa per avere la possibilità di festeggiare questo momento davanti al pubblico, mentre un giocatore come Cian Healy ha dovuto farlo in uno stadio vuoto e Rob Kearney si è ritirato senza anima viva sugli spalti.”
Pieter Labuschagne, capitano del Giappone, si è poi avvicinato all’avversario del pomeriggio per rendergli ulteriore merito con un dono, da parte della federazione nipponica tutta: una katana, la tradizionale spada cerimoniale.
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“Congratulazioni per la tua centesima presenza. Sei un grande ambasciatore per questo sport e lo sei stato per lungo tempo, rappresentando il tuo paese per 100 volte.”
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