Challenge Cup: gli avanti di Bath spostano gli equilibri. Le Zebre sono gagliarde, ma cedono 27-35

Un super Bruno (tripletta) manda le Zebre alla pausa davanti 21-14. Decisive le difficoltà in chiusa

Zebre-Bath

Challenge Cup: Zebre-Bath ph. Luca Sighinolfi

Sotto il sole di Parma, Zebre – alla prima sfida ad eliminazione diretta della loro storia, tra Europa e torneo celtico – e Bath aprono il weekend degli ottavi di finale della Challenge Cup, in una sfida arbitrata dal francese Brousset, nel giorno in cui l’head coach della franchigia italiana è stato eletto ‘allenatore dell’anno del Pro14‘.

L’inizio ducale è immediatamente incoraggiante: al 2′, difesa avanzante nella metà di campo offensiva, gran placcaggio basso di Lucchin e tenuto a terra forzato da Zilocchi. Il piede di Canna consente così di battere una penal’touche nei 22 metri d’attacco, tramutata in oro. Palla vinta in rimessa laterale, gran carica di Boni in mezzo e poi serie di raccogli e vai efficaci. Bath difende concedendo un calcio, con Giammarioli che gioca veloce, venendo portato a terra a ridosso della linea di meta. Bruno raccoglie l’ovale e si svita in maniera acrobatica, marcando la prima meta del pomeriggio, Canna converte ed al 3′ è già 7-0.

La risposta di Bath è immediata e furiosa: persa in avanti in presa aera di D’Onofrio – nella metà campo difensiva, su una contesa aere -, e un poi calcio contro Boni, che non rotola via dal punto d’incontro per tempo, permettono a Bath di battere un paio di rimesse laterali (la seconda per un fallo contro Leavasa in maul) sui 5 metri, ma l’offensiva è vanificata per un lancio maldestro di Walker, con il piede di Violi che sventa il pericolo.

Al 9′, altro gran lavoro di un pilone multicolor sul punto d’incontro: Watson contrattacca e viene imbragato, esponendosi, all’altezza della metà di campo, al tenuto forzato da Fischetti. Canna trova una penal’touche poco fuori dai 22, con le Zebre che si mostrano oltremodo ciniche e marcano la seconda marcatura pesante del pomeriggio. Palla vinta in touche, gran linea di corsa di Lucchin in mezzo al campo, con Violi che attiva subito Canna. Il 10 beneventano, su situazione di vantaggio, esegue un grubber tanto intelligente quanto fortunoso verso l’out destro, dove Bruno arriva sull’ovale e va oltre per il 12-0, prima della conversione dello stesso Canna per il 14-0, al 12′.

Al 15′, nel corso di una mischia con introduzione per Bath, poco oltre i 10 metri offensivi degli inglesi, gli ospiti strappano penalty e giocano alla grande la situazione di vantaggio, con un pallone allargato in maniera superba, grazie alle splendide mani di Watson e Ojomoh sin su Cokanasiga, che sull’out di sinistra brucia il tentativo di placcaggio di D’Onofrio e marca il 14-5, prima della conversione per il 14-7 di Spencer.

Poco dopo, altra mischia a metà di campo ed altro calcio contro la franchigia italiana, con Bath che può così andare a battere una penl’touche nei 22 d’attacco. Sotto pressione, le Zebre difendono sulla linea dei 5 metri, spendendo anche un paio di falli professionali, finché non arriva la persa in avanti dei britannici.

Dopo 10′ di possesso monopolizzato da Bath, arriva una fiammata ducale sull’asse Giammarioli-Bruno – i due migliori della stagione ducale -, che sposta l’equilibrio della partita. Controruck del numero 8, all’altezza della metà di campo, vicino all’out di destra, decina di metri guadagnati palla in mano e possesso tenuto vivo sul lato chiuso con un riciclo da terra per Pierre Bruno, che legge la situazione, vede uno spazio scoperto dietro la prima linea di difesa, calcia per se stesso e vola in meta, firmando una clamorosa tripletta personale. Canna trasforma, ed al 21′ i ducali volano sul 21-7.

Al 25′, poi, il team di Parma, in virtù del placcaggio alto di Reid su Mbandà, resta in superiorità numerica per 10′, e guadagna un piazzato da 50 metri, su cui Canna, sfortunato, centra un beffardo palo. L’indisciplina inglese è fuori controllo, ed un altro placcaggio alto – stavolta di Obano – consente ai multicolor di tornare in attacco, ma su un lungo multifase corrosivo, i ragazzi di Bradley vanificano l’offensiva per un lavoro off-feet di Nagle, che porta al penalty contro.

Prima della pausa, Bath – sempre dominante in chiusa – accorcia il ritardo, tornando a distanza di break. Se al 36′ la meta di Cokanasiga viene annullata per un fuorigioco di Ben Spencer, partito avanti sul calcetto proprio dell’ala inglese ad inizio azione, quella di Stuart, al 38′, che arriva, invece, dopo una serie di cariche corrosive, con gli inglesi che giocano alla mano – con eccellente efficacia una punizione sui 5 metri. Spencer converte, e così all’intervallo si va sul 21-14.

Nella ripresa, al 2′, rimessa laterale in difesa per le Zebre, con il maul che avanza, ma viene fatto crollare con il pallone che non esce, ed arriva un turnover in zona critica. Sulla mischia che si genera – a 10 metri dalla linea di meta – , il pacchetto delle Zebre regge, ma dopo la carica di Rokodoguni, una serie di pick’n’go, sul senso verso sinistra, porta Bath ad andare oltre alla bandierina con Stuart, ma la mano della provvidenza di Pierre Bruno tiene alto l’ovale e si torna così su una mischia ai 5 metri. Sul replay di quanto visto pochi istanti prima, Bath marca la terza meta al 45′, con la carica decisiva di Beno Obano. Spencer converte, ed è tutto in parità (21-21), al 45′.

Al 49′, un pallone perso in avanti da Di Giulio genera una mischia, che porta all’ennesimo fallo, nel frangente, contro i ducali, all’altezza dei 10 metri offensivi. Sulla penal’touche sui 5 metri, tuttavia, gli ospiti perdono il possesso, con il team di Parma che, grazie ad una buona trasmissione dell’ovale sin sull’out di destra, ed alla corsa di Pierre Bruno, si riporta all’altezza della metà di campo.

Dopo i cambi in prima linea, con Fabiani e Lovotti dentro (Bello aveva sostituito Zilocchi all’intervallo), le Zebre strappano un calcio a favore prezioso per la difesa irregolare degli inglesi su un maul avanzante, ma il susseguente lancio del tallonatore ex Lazio in touche è storto.

Poco prima dell’ora di gioco, l’impeto di Sisi e Giammarioli – impressionante palla in mano – e la corsa di Lucchin sull’out di destra riporta le Zebre a ridosso dei 22, ma sul multifase ducale, la palla persa in avanti di Boni porta ad una nuova mischia, nel corso della quale arriva l’ennesimo calcio contro il pack italiano, con tanto di cartellino giallo contro Bello.

In 15 v 14, Bath campeggia nella metà campo ducale, e dopo aver fatto danni con le cariche degli avanti, sempre in avanzamento con un Beno Obano scatenato palla in mano, gli inglesi accelerano in un paio di occasioni, portando le schegge dietro ad avere situazioni di superiorità numerica, il primo sprecato malamente da Watson sull’out di sinistra, la seconda, invece, concretizzata da Watson, attivato da Bailey, Spencer converte, così, per il 28-21 esterno, primo vantaggio inglese del pomeriggio.

Le Zebre rispondono alla grande, tornando subito nei 22 avversari nonostante l’inferiorità numerica, e dopo una superba combinazione ducale con un paio di ricicli notevoli dentro i 22, un penalty a segno di Pescetto – per placcaggio alto ospite – fissa il 24-28 al 66’. L’indisciplina britannica concede, al 70′, un altro penalty a Pescetto, per il 27-28.

Il possesso, nel finale, tuttavia, è monopolizzato da Bath, che allo scadere va oltre con una maul, griffata da du Toit, prima della trasformazione di Spencer, per il definitivo 27-35.

Il tabellino di Zebre-Bath  –  Challenge Cup

Zebre: 15 Gabriele Di Giulio, 14 Pierre Bruno, 13 Tommaso Boni (c), 12 Enrico Lucchin, 11 Giovanni D’Onofrio, 10 Carlo Canna, 9 Marcello Violi, 8 Renato Giammarioli, 7 Maxime Mbanda, 6 Potu Junior Leavasa, 5 Ian Nagle, 4 David Sisi, 3 Giosue Zilocchi, 2 Luca Bigi, 1 Danilo Fischetti
A disposizione: 16 Oliviero Fabiani, 17 Andrea Lovotti, 18 Eduardo Bello, 19 Leonard Krumov, 20 Jacopo Bianchi, 21 Josh Renton, 22 Paolo Pescetto, 23 Federico Mori

mete: Bruno (3)
trasformazioni: Canna (3)
punizioni: Pescetto (66′, 70′)

Bath: 15 Anthony Watson, 14 Semesa Rokoduguni, 13 Max Clark, 12 Max Ojomoh, 11 Joe Cokanasiga, 10 Orlando Bailey, 9 Ben Spencer, 8 Taulupe Faletau, 7 Sam Underhill, 6 Miles Reid, 5 Elliott Stooke, 4 Josh McNally (c), 3 Will Stuart, 2 Jack Walker, 1 Beno Obano
A disposizione:16 Jacques du Toit, 17 Jamie Bhatti, 18 Henry Thomas, 19 Will Spencer, 20 Josh Bayliss, 21 Will Chudley, 22 Max Wright, 23 Alex Gray

mete: Cokanasiga, Stuart, Obano, Watson, du Toit
trasformazioni: Spencer (5)
punizioni:

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