Coronavirus: “Distanti ma uniti” anche nel rispetto delle regole

Il lancio della campagna del Ministero dello Sport ci offre l’occasione per ricordare a tutti quanto si importante la disciplina

Luca Bigi - Distanti ma uniti

Luca Bigi nella campagna “Distanti ma uniti”

Si intitola “Distanti ma uniti” (#DistantiMaUniti) la campagna social lanciata dal Ministero dello Sport per affrontare l’emergenza Coronavirus. I protagonisti sono tantissimi campioni dello tra cui, giusto per citarne alcuni, Valentino Rossi, Federica Brignone, Andrea Dovizioso, Fabio Fognini, Kiara Fontanesi, Gianmarco Tamberi, Filippo Tortu, Bebe Vio e anche il capitano della Nazionale Italiana Rugby, Luca Bigi.
Come dichiarato dal ministro Spadafora: “In questo momento in cui abbiamo chiesto al Paese di rispettare indicazioni particolarmente impegnative, tra cui quelle della ‘distanza di sicurezza’ e di evitare il contatto fisico, c’è il rischio che questo possa presto trasformarsi in ‘isolamento’ e che ci si allontani l’uno dall’altra. Ma dobbiamo essere una comunità anche nella distanza”.
Anche grazie all’assist offertoci dall’iniziativa, per quanto Onrugby sia “solo” un sito sportivo, ci sembra quanto mai opportuno, anche in ragione dei valori di disciplina e rispetto incarnati dal nostro sport, promuovere le indicazioni del decreto #iorestoacasa e ricordare a tutti le principali regole da seguire scrupolosamente in questo periodo difficile. Nell’interesse personale, dei nostri cari e di tutti gli altri cittadini.

La prima fondamentale regola, come dice l’hastag che da il nome al decreto, è quella di restare a casa evitando al massimo gli spostamenti che eventualmente devono essere solo per casi di “comprovate esigenze di lavoro”, necessità improrogabili o motivi di salute. La normativa è in vigore fino al 3 aprile prossimo su tutto il territorio nazionale.
Importantissimo anche lavarsi spesso e bene le mani con acqua e sapone per almeno 60 secondi o con soluzioni a base di alcol (con concentrazione di alcool di almeno il 60%). Evitare di toccarsi occhi, naso e bocca con le mani. Starnutire e/o tossire in un fazzoletto evitando il contatto delle mani con le secrezioni respiratorie. Mantenere una certa distanza dalle altre persone – almeno un metro – evitando tassativamente ritrovi affollati anche all’aria aperta, abbracci e strette di mano.
In caso di febbre, tosse o difficoltà respiratorie rimanere a casa, senza recarsi al pronto soccorso negli studi medici ma chiamare telefonicamente il medico di famiglia, il pediatra, la guardia medica, o il numero verde regionale. Utilizzare i numeri di emergenza 112/118 soltanto se strettamente necessario.
Per ulteriori informazioni e dettagli sui comportamenti e da tenere vi esortiamo a consultare il sito del Ministero della salute.

Infine invitiamo tutti a riflettere con un banale esempio ovale. A differenza di una partita di rugby dove l’indisciplina del singolo provoca conseguenze negative “solo” alla propria squadra e nei casi più sfortunati all’avversario che subisce il fallo, in questa partita le ripercussioni coinvolgono anche tutti gli altri giocatori, l’arbitro, gli assistenti, lo staff e il pubblico.

Leggi anche CONI: stop allo sport fino al 3 aprile, con richiesta di decreto al governo

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