Sei Nazioni 2020: un 13 per gli Azzurri

Con Michele Campagnaro fuori dai giochi, diamo un’occhiata alle alternative sul tavolo di Franco Smith

OnRugby.it

Michele Campagnaro è stato la certezza della nazionale italiana in maglia numero 13 negli ultimi anni, ma non potrà essere al Sei Nazioni 2020, a causa del suo infortunio. La coperta nel ruolo di centro è corta già da tempo: basta infatti tornare indietro di appena 10 mesi per riportare la mente alla partita del Torneo 2019, con i soli Morisi e Zanon a coprire il ruolo nell’ultima gara contro la Francia, o anche alla Rugby World Cup, con solo 3 giocatori convocati nella posizione di centro (in realtà 4, con Bisegni selezionato come ala).

Al primo raduno della sua Italia, Franco Smith ha convocato quattro giocatori su trentasette come centri. Quali possono essere le alternative a disposizione del tecnico sudafricano della Nazionale in vista del suo primo Sei Nazioni? Mettendo da parte le soluzioni estemporanee come Jayden Hayward, che prima di arrivare in Italia a fare l’estremo giocava soprattutto secondo centro in Nuova Zelanda, e Mattia Bellini, che nasce numero 13 in quel di Padova, abbiamo individuato 5 alternative.

Leggi anche: Dieci anni di Italia: il miglior XV Azzurro 2010-2019

Giulio Bisegni
Zebre Rugby, 27 anni, 14 caps

1189. 1752. 1649. Sono i minutaggi delle ultime tre stagioni di Giulio Bisegni con la maglia delle Zebre: sempre presente. La continuità di rendimento è la dote principale del giocatore laziale, che in questa stagione sta conoscendo un ulteriore maturazione anche dal punto di vista della rilevanza nello spogliatoio, portando al braccio la fascia di capitano del club ducale.

In questo momento della stagione la soluzione Bisegni sembra essere quella più logica per Franco Smith: un giocatore maturo, che fa dell’aspetto difensivo il suo principale punto di forza. Il centro laziale è un gran placcatore frontale, che spesso riesce a leggere la propria uscita dalla linea difensiva con il giusto tempismo per andare a prendere l’avversario dietro la linea del vantaggio e metterlo immediatamente a terra grazie al suo impatto fisico. Di contro, Bisegni è un attaccante non eccezionale e la sua voglia di portare su velocemente il muro difensivo lo porta a qualche eccesso di irruenza, come nell’occasione della meta di Ian Keatley in uno contro uno su di lui nel derby di ritorno a Treviso.

Nelle liste delle convocazioni dell’Italia Giulio Bisegni viene sempre inserito nel lotto delle ali, e sappiamo che quelle collocazioni hanno più rilevanza di quanto si pensi. Tuttavia, in un momento storico dove la profondità nel triangolo allargato supera nettamente quella nel ruolo di centro, riportare il capitano delle Zebre nel ruolo dove sta di casa sembra doveroso. Gli appena 14 caps ottenuti dal suo esordio nel 2015 sono forse un bottino un po’ esiguo per un giocatore come Bisegni che, data anche una serie di congiunture, si trova potenzialmente di fronte al momento più importante della propria carriera.


Che meraviglioso mondo l’Internet! Su YouTube c’è un video che insegna a tutti come pronunciare Giulio Bisegni. Qui, invece, c’è una compilation di placcaggi della nazionale italiana contro gli All Blacks, di cui tanti del centro delle Zebre, fra cui una botta particolarmente arcigna a Steven Luatua a 00:47

Juan Ignacio Brex
Benetton Rugby, 27 anni, 0 caps

L’ex Viadana, presente a Calvisano in qualità d’invitato, è stato uno dei migliori in maglia biancoverde in un momento dove le cose non sono esattamente girate benissimo per i Leoni. La maglia numero 13 è stata di sua proprietà in tutte le partite importanti, ed ha già disputato un quantitativo di minuti appena inferiore a quello totalizzato nell’intera stagione scorsa. Come per Bisegni, la caratteristica principale del giocatore cresciuto nel San Cirano è il placcaggio e la fase difensiva: Brex è un grande lettore dei tempi di volo del pallone, capace di salire a prendere l’avversario con il pallone nel proprio campo e specializzato nel placcaggio tranciante all’altezza del ginocchio dell’avversario, per terminare immediatamente il suo avanzamento.

In fase offensiva Brex è un secondo centro potente, che sfrutta i propri chili per andare oltre il difensore e magari riuscire a dare continuità all’ovale. E’ principalmente un corridore per linee dirette, che sfida la difesa sul piano fisico, ma che non eccelle nel giocare il pallone davanti alla difesa. Smith lo ha lasciato fuori dal primo giro delle convocazioni, portandolo nel bresciano in qualità d’invitato (secondo quanto risulta ad OnRugby, l’argentino è eleggibile per la selezione azzurra), ma sappiamo che in vista del Torneo la lista ufficiale degli atleti potrebbe variare: l’ingresso di Brex nel gruppo potrebbe essere una delle novità.


In questo video prodotto dal Benetton che annuncia il rinnovo di contratto di Brex c’è una summa di cosa può offrire il giocatore alla Nazionale azzurra. Non perdetevi comunque il suo profilo Instagram: nella storia in evidenza troverete un importante highlight della sua carriera

Tommaso Benvenuti
Benetton Rugby, 29 anni, 62 caps

Inizialmente lasciato fuori dalla lista per il raduno di Calvisano e poi aggregato in extremis, Benvenuti è il giocatore con più caps che Smith ha finora convocato, complice la forzata assenza di Sergio Parisse per gli impegni con il proprio club. Talento luminoso classe 1990, Benvenuti ha mantenuto solo in parte le promesse di gioventù. Nella prima parte della sua carriera, a Treviso, Benvenuti brillava per due caratteristiche: una velocità fuori dal comune e una grande capacità di leggere le linee di sostegno.

Fra il 2013 e il 2015 gioca poco con l’Italia, nel momento in cui è all’estero fra Perpignan e Bristol, e quando torna in patria è un giocatore un po’ diverso: meno appariscente in attacco, meno esplosivo nello scatto, ma più ordinato difensivamente. Nelle ultime tre stagioni ha ritrovato continuità con il Benetton, mentre in maglia azzurra ha spesso e volentieri indossato la maglia numero 14, alternando prestazioni di valore ad altre più incolori. Il Tommaso Benvenuti che si presenta a questo nuovo inizio azzurro è un centro che difficilmente può fare la differenza in attacco per i suoi mezzi fisici, ma che si porta dietro un bagaglio di esperienza notevole e una capacità di lettura del gioco al largo affinata nel corso degli anni, che ha portato Kieran Crowley ad avvicinarlo alla fonte del gioco dandogli la maglia numero 12 nelle poche occasioni in cui è sceso in campo dopo il mondiale nipponico (solo 4 presenze in stagione).

La sua flessibilità lo rende un giocatore sempre utile alla causa, difficile da lasciar fuori. Forse non sarebbe la prima scelta di Franco Smith se tutti i giocatori fossero pienamente disponibili, ma in una situazione dove la coperta è corta e neanche tanto spessa, Benvenuti è un usato sicuro a cui potersi affidare e uno dei pochi specialisti del ruolo di numero 13 presenti in Italia. Rispetto ai contenders, infatti, è un secondo centro più classico, che può ricevere il pallone nei canali esterni del campo e scegliere una soluzione già davanti alla difesa.


Questo vecchio video datato 2012 non è di eccelsa qualità, ma basta per riportare alla mente il Benvenuti travolgente della prima parte della sua carriera

Marco Zanon
Benetton Rugby, 22 anni, 1 cap

Marco Zanon è stato il giocatore deputato a sostituire Michele Campagnaro un anno fa, dopo la frattura al piede rimediata durante il Sei Nazioni 2019. Il giovane centro del Benetton ha dimostrato nella stagione scorsa un ammontare di talento davvero interessante, anche se con caratteristiche più da numero 12, posizione nella quale è cresciuto anche nelle nazionali giovanili. Nella sua sola presenza con l’Italia, contro la Francia, si ricorda lo sfortunato rimbalzo del pallone sul palo dell’Olimpico che gli impedisce la gioia della meta, e il seguente scippo quando oramai sta planando oltre la linea nella ripresa. Nonostante questo, è chiaro che il centro rappresenta un giocatore di sicuro interesse per il prossimo futuro della Nazionale: è veloce, ha buone letture ed una presenza fisica superiore a quella che ci si attende da un fisico così longilineo. Il suo punto di forza rispetto ai colleghi di questo lotto è la varietà delle armi a sua disposizione in attacco, mentre rischia di essere

Il suo sviluppo però ha subito un brutto colpo questa estate: in agosto, in procinto di fare la sua seconda apparizione in maglia azzurra contro l’Irlanda nel warm up premondiale, Zanon si ferma nel riscaldamento. Salterà la Rugby World Cup e l’inizio del Pro14, tornando disponibile solamente a ottobre contro i Southern Kings. Nella partita casalinga contro i sudafricani entra dalla panchina per giocare i 18 minuti conclusivi dell’incontro, per poi ritornare stabilmente nella lista degli infortunati. E’ tornato a disposizione dello staff tecnico biancoverde nell’ultima settimana, ma è stato lasciato fuori dalla sfida contro i Warriors.

La convocazione ricevuta da Franco Smith per il miniraduno del 6 gennaio certifica l’interesse dello staff tecnico azzurro nei suoi confronti, ma il limitatissimo minutaggio avuto in questa stagione rischia di precludergli la convocazione, almeno in questa prima parte di Sei Nazioni.


Un Marco Zanon di due anni e mezzo fa, che spera di seguire le orme di Campagnaro. Profetico?

Luca Morisi
Benetton Rugby, 28 anni, 29 caps

Nell’ultima partita giocata dalla nazionale italiana, contro il Sudafrica al mondiale, la maglia numero 13 non era sulle spalle di Michele Campagnaro, dirottato per l’occasione all’ala, ma di Luca Morisi, che l’ha vestita per la verità diverse volte nell’arco dei suoi 29 caps. Il giocatore meneghino si è col tempo specializzato come primo centro, soprattutto grazie alle combinazione delle doti tecniche a quelle fisiche, che lo vedono preponderantemente un giocatore più potente che rapido. La sua intelligenza tattica gli permette comunque di disimpegnarsi efficacemente anche come secondo centro, dove soprattuto le responsabilità difensive sono più accentuate. E’ uno dei giocatori più in forma del momento fra gli Azzurri, tornato in grande spolvero dopo la pausa conseguente alla Rugby World Cup.

Una sua selezione come numero 13 significherebbe dirottare un altro giocatore a numero 12. Fra i convocati in raduno da Franco Smith c’era Tommaso Boni, che in assenza di Tommaso Castello si è appropriato del ruolo alle Zebre. Nella partita in Giappone contro gli Springboks era Jayden Hayward che si era spostato a primo centro, una soluzione principalmente di carattere difensivo che sarà improbabile rivedere. Ancora più improbabile l’eventuale spostamento di Tommaso Allan a primo centro per una soluzione con doppio playmaker che non ha mai portato da molte parti nei pochi minuti in cui è stata provata, né in nazionale né a Treviso.


Una meta memorabile di Luca Morisi con la 13 sulle spalle

Lorenzo Calamai

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