Rugby Championship: Australia o Sudafrica, chi avrà la reazione d’orgoglio?

Due nazionali che hanno bisogno di certezze e di vittorie. Lo scorso anno arrivarono due pareggi. Kick off alle ore 12

ph. Reuters

Incostanti e talentuose, umorali e con tanti dettagli ancora da definire. Australia e Sudafrica sono due film con continui colpi di scena negli ultimi anni e si sono spesso contesi la palma di regina dell’emisfero Sud più deludente nel rugby mondiale. I Wallabies hanno mantenuto un livello medio più alto nel post RWC 2015, gli Springboks hanno toccato picchi più bassi: al momento, tuttavia, è difficile indicare quale squadra sia meglio dell’altra, considerando le ultime partite di entrambe.

Gli uomini di Cheika vengono da quattro sconfitte consecutive, è vero, ma sono arrivate tutte contro le prime due nazionali del ranking mondiale: Irlanda e All Blacks. Il modo in cui i Wallabies si sono piegati agli acerrimi rivali neozelandesi, tuttavia, ha scatenato tante critiche in patria contro Cheika e lo staff tecnico, accusati di non preparare al meglio i propri giocatori e di non sfruttarne al meglio le potenzialità. Dalla finale di Twickenham del 2015, inoltre, il record dell’Australia è diventato preoccupante: su 34 partite, l’Australia ne ha vinte appena 14.

Il Sudafrica ha cambiato addirittura la gestione tecnica, passando da Allister Coetzee a Rassie Erasmus. Il giugno internazionale è stato soddisfacente, con due vittorie su tre contro l’Inghilterra, ma alla prima vera trasferta i Boks hanno ceduto un po’ di schianto a Mendoza contro l’Argentina, risollevando dubbi e perplessità su quanto possa essere considerata affidabile la nazionale.

Queste importanti premesse rendono l’idea dell’importanza del match del Suncorp Stadium di Brisbane: chi vince potrebbe tirare una decisa riga ed evitare la formazione di una crisi e scacciare i fantasmi che circolano nell’ambiente. Per cercare di dare una scossa – e per non offrire all’altro un’occasione di redenzione -, entrambi gli allenatori hanno operato alcune modifiche di notevole importanza ai rispettivi XV iniziali.

– Leggi anche: perché bisogna seguire la terza giornata del Rugby Championship

Cheika ha estromesso Bernard Foley, titolare inamovibile da diversi anni senza concorrenza, per dare spazio a Kurtley Beale come mediano d’apertura: una scelta coraggiosa, perché tira fuori dalla sua comfort zone l’attuale miglior primo centro del mondo, che pure ha le qualità per adattarsi in cabina di regia. Al suo fianco ci sarà Matt Toomua, per una combo di grande fascino che avrà il compito di lanciare un attacco apparso asfittico e poco coordinato nelle fasi statiche.

È stata una scelta forzata invece quella di lasciar fuori David Pocock, costretto a dare forfait per problemi al collo. Sarà meno affascinante dunque la lotta nel breakdown, dove mancheranno (dall’inizio) i due giocatori più influenti al mondo sui punti d’incontro: uno è Pocock, l’altro è Malcolm Marx, che dopo una prestazione scialba in Argentina si accomoderà a sorpresa in panchina per far posto a Bongi Mbonambi. Tanti riflettori accesi anche per Elton Jantjies, giocatore lunatico se ce n’è uno e che dovrà integrarsi in un sistema di gioco che prevede un Willie Le Roux grandemente coinvolto nel playmaking della squadra.

Non sarà una sfida che potrà definire un eventuale anti All Blacks, sempre se ne esista una, ma sarà soprattutto una partita che servirà a stabilire delle gerarchie e a far ritrovare l’orgoglio ad una delle due squadre. A meno che non finisca con l’ennesimo pareggio, dopo i due consecutivi del 2017.

Calcio d’inizio alle ore 12, diretta tv su Sky Sport Arena

Ultim’ora: Israel Folau non sarà della partita a causa dei persistenti problemi alla caviglia che lo stanno affliggendo. Al suo posto giocherà ancora Jack Maddocks, mentre Tom Banks andrà in panchina.

Ultim’ora/2: secondo cambio per i Wallabies. Adam Coleman, a causa di ragioni familiari, non potrà giocare; al suo posto Izack Rodda, con Simmons in panchina.

Australia: 15 Jack Maddocks, 14 Dane Haylett-Petty, 13 Reece Hodge, 12 Matt Toomua, 11 Marika Koroibete, 10 Kurtley Beale, 9 Will Genia, 8 Pete Samu, 7 Michael Hooper (c), 6 Lukhan Tui, 5 Izack Rodda, 4 Rory Arnold, 3 Allan Alaalatoa, 2 Tatafu Polota-Nau, 1 Scott Sio
A disposizione: 16 Folau Fainga’a, 17 Tom Robertson, 18 Taniela Tupou, 19 Rob Simmons, 20 Ned Hanigan, 21 Joe Powell, 22 Bernard Foley, 23 Tom Banks

Sudafrica: 15 Willie le Roux, 14 Makazole Mapimpi, 13 Jesse Kriel, 12 Damian de Allende, 11 Aphiwe Dyantyi, 10 Elton Jantjies, 9 Francois de Klerk, 8 Warren Whiteley, 7 Pieter-Steph du Toit, 6 Siyamthanda Kolisi (c), 5 Franco Mostert, 4 Eben Etzebeth, 3 Frans Malherbe, 2 Mbongeni Mbonambi, 1 Steven Kitshoff
A disposizione: 16 Malcolm Marx, 17 Tendai Mtawarira, 18 Wilco Louw, 19 Rudolph Snyman, 20 Francois Louw, 21 Embrose Papier, 22 Handré Pollard, 23 Cheslin Kolbe

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