Sei Nazioni: il giorno numero uno dell’Italia

Al termine della prima giornata di allenamenti Conor O’Shea e Sergio Parisse hanno incontrato la stampa

ph. Sebastiano Pessina

Doppia sessione di allenamento per gli Azzurri di Conor O’Shea in quel di Roma nella giornata di ieri. Una lunga giornata per lasciarsi alle spalle il weekend di coppe europee e incominciare a pensare al Sei Nazioni, visto anche che il Pro14 osserverà un turno di stop questo fine settimana e, fra i convocati, solo Sergio Parisse sarà in campo con il suo Stade Français.

Proprio il capitano della Nazionale e l’head coach si sono ritrovati a fine giornata davanti ai microfoni della stampa.

“L’emozione è sempre tanta – ha dichiarato Conor O’Shea a proposito del suo secondo Sei Nazioni alla guida degli Azzurri – Abbiamo un gruppo giovane con età media inferiore ai 26 anni: un dato molto importante per il futuro del rugby italiano che aumenta in modo sano la competitività e la possibilità di scegliere i giocatori da convocare in Nazionale. La presenza di senatori come Parisse è di aiuto per tutti i nuovi giocatori che per si affacciano al rugby internazionale con la maglia azzurra. ”.

Gli ha fatto eco Sergio Parisse: “Essere il capitano di un gruppo così giovane è un motivo di orgoglio per me. Stiamo continuando la strada intrapresa insieme a Conor: sappiamo che è dura ma abbiamo un gruppo molto valido che ha grandi margini di miglioramento. Esordire in casa contro l’Inghilterra, davanti al nostro pubblico, sarà emozionante come sempre”.

Alla Gazzetta dello Sport il capitano ha poi rilasciato altre interessanti dichiarazioni: “Vogliamo arrivare al settantacinquesimo con il risultato aperto. E giocarcela sempre. Difenderci e mantenere il possesso non basta più. E’ il momento di attaccare. Ci stiamo lavorando.”

“Se noi giocheremo al nostro top e loro giocheranno al loro top allora perderemo – è il brutale, ma sincero commento di Conor O’Shea alle prime due giornate di torneo contro Inghilterra e Irlanda, rilasciato sempre a Gazzetta dello Sport – Giocheremo per vincere sempre, ma non possiamo nascondere il livello attuale delle squadre in campo.”

Il CT poi vira verso l’ottimismo: “Abbiamo fatto decisivi passi in avanti. Ora abbiamo le fondamenta giuste: possesso, disciplina, difesa e tenuta fisica per 80 minuti sono all’altezza delle nostre avversarie. E’ il momento di prendere dei rischi per finalizzare il nostro gioco.”

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