Rugby Championship: show iniziale dei Wallabies, l’Australia spegne l’Argentina 36-20

Tre mete in dodici minuti lanciano i canguri, Pumas disordinati e poco lucidi. Gli All Blacks vincono il torneo

ph. Henry Browne/Action Images

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Come nell’ultimo incontro tra le due squadre, nella semifinale di Coppa del Mondo, l’inizio per i Pumas è shock: Foley spacca la difesa argentina, Genia muove al largo e Samu Kerevi marca la meta del 7-0 dopo appena un minuto di gioco. Le cariche dei soliti Isa e Creevy provano a dare una scozsa ai sudamericani, ma la difesa australiana è aggressiva e risale il campo mettendo pressione agli ospiti. E all’8′ i Wallabies colpiscono ancora, con una meta sublime: Quade Cooper finta un passaggio al largo e lancia invece nell’interno Haylett-Petty, che schiaccia in mezzo ai pali (14-0). L’Argentina fa fatica, la mediana è sotto pressione e lo dimostra un placcaggio di Sanchez operato da uno straripante Genia, che si invola a caccia dell’ovale e marca la terza in undici minuti per un clamoroso 21-0.

Questa volta la reazione dei Pumas è rabbiosa tanto da sfiorare una meta con una serie di cariche del pack, salvo poi sprecare una ghiotta chance da rimessa laterale. L’Argentina vorrebbe accelerare le operazioni, ma il rischio di strafare è dietro l’angolo e la confusione regna sovrana. A mettere ordine ci pensa la difesa australiana, che commette qualche fallo di troppo nel breakdown e concede tre punti a Sanchez al 21′. I sudamericani ora fanno la partita e danno verticalità al proprio gioco, i Wallabies continuano ad essere indisciplinati ma il secondo tentativo di Sanchez dalla piazzola sbatte sul palo. Australia che progressivamente sembra prendere le misure ai ball carrier argentini costringendo i Pumas a spostare il gioco al largo, dove gli ospiti dimostrano di avere poche idee e confuse. È Cubelli, con un’iniziativa personale alla mezzora, a creare finalmente un break e ad avanzare nei 22 australiani: i Pumas appaiono comunque poco lucidi ma mettono a referto tre punti, per di più conquistando la superiorità numerica a causa di un giallo a Scott Sio per placcaggio irregolare. Con l’uomo in più, tuttavia, sono i Wallabies a creare grattacapi alla difesa argentina, pur non concretizzando alcuna occasione. Dall’altra parte, invece, gli ospiti continuano nelle loro azioni insistite contornate da tanti (troppi) offload e dalla scarsa attenzione nell’esecuzione.

 

L’inizio della ripresa è ancora all’insegna degli assalti Pumas, che alla prima occasione utile però trovano il bersaglio grosso: a marcare è Santiago Cordero, che batte un paio di avversari e segna il 21-13. La reazione dei Wallabies non tarda ad arrivare, ma prima Reece Hodge spreca con un improbabile calcetto e poi è Will Genia ad essere fermato in maniera dubbia (ostruzione) dopo aver creato il break. Gli uomini di Cheika, tuttavia, sono più presenti rispetto alla seconda parte del primo tempo e hanno uno Sean McMahon in più nel motore: il terza linea semina il panico tra i Pumas e arriva ad un passo dalla linea di meta. A beffare le guardie argentine poi ci pensa Genia, per il 26-13.

L’Argentina accusa il colpo e ritorna sullo stesso leitmotiv del primo tempo: tante forzature, altrettanti errori gratuiti e con il passare dei minuti anche una mischia non più superiore a quella Wallabie, che spesso e volentieri offrono ghiotti palloni in avanzamento alla loro mediana. Pane, insomma, per Quade Cooper, che al 64′ replica il no-look all’interno del primo tempo e lancia in meta Hooper per il +20 australiano (33-13). Cooper che pochi minuti più tardi commette una sciocchezza placcando con la spalla (e senza palla) Nicolas Sanchez, rimediando un cartellino giallo evitabile. L’Argentina si rimette in pista per cercare quantomeno di accorciare il gap, trovando la meta dopo una serie di pick&go con il migliore dei suoi, Facundo Isa (33-20). Ci pensa una punizione di Reece Hodge, poi, a riportare i Wallabies sul doppio break di vantaggio. Finisce 36-20.

 

Australia: 15 Israel Folau, 14 Dane Haylett-Petty, 13 Samu Kerevi, 12 Bernard Foley, 11 Reece Hodge, 10 Quade Cooper, 9 Will Genia, 8 David Pocock, 7 Michael Hooper, 6 Dean Mumm, 5 Adam Coleman, 4 Rob Simmons, 3 Sekope Kepu, 2 Stephen Moore (c), 1 Scott Sio
A disposizione: 16 Tatafu Polota-Nau, 17 James Slipper, 18 Tom Robertson, 19 Rory Arnold, 20 Lopeti Timani, 21 Sean McMahon, 22 Nick Phipps, 23 Tevita Kuridrani

Marcatori Australia

Mete: Kerevi (1). Haylett-Petty (8), Genia (11, 53), Hooper (64)
Conversioni: Foley (1, 8, 11, 64)
Punizioni: Hodge (76)

Argentina: 15 Joaquín Tuculet, 14 Santiago Cordero, 13 Matías Moroni, 12 Santiago González Iglesias, 11 Lucas González Amorosino, 10 Nicolás Sánchez, 9 Tomás Cubelli, 8 Facundo Isa, 7 Juan Manuel Leguizamon, 6 Pablo Matera, 5 Matías Alemanno, 4 Javier Ortega Desio, 3 Ramiro Herrera, 2 Agustín Creevy (c), 1 Nahuel Tetaz Chaparro
A disposizione: 16 Julian Montoya, 17 Lucas Noguera, 18 Enrique Pieretto, 19 Marcos Kremer, 20 Leonardo Senatore, 21 Martín Landajo, 22 Gabriel Ascarate, 23 Matías Orlando

Marcatori Argentina

Mete: Cordero (45), Isa (71)
Conversioni: Sanchez (45, 71)
Punizioni: Sanchez (21, 34)

 

Di Daniele Pansardi

 

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