RWC 2015: l’Argentina morde e abbatte l’Irlanda, è semifinale!

Primi 20′ di eclusiva marca Pumas, poi il ritorno irlandese ma i biancocelesti non mollano mai: finisce 43 a 20

ph. Peter Cziborra/Action Images

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Che gli argentini fossero carichissimi lo si è capito fin dall’esecuzione degli inni nazionale, con l’intera rosa sudamericana emozionata e commossa come non mai. I primi minuti di partita lo confermano immediatamente con la meta di Moroni innescata da un bellissimo recupero in aria di Tuculet. Una manciata di minuti e arriva la – meritatissima – seconda marcatura biancoceleste con Imhoff: al 10′ 14 a 0 per l’Argentina, con l’Irlanda (che non sembra capirci un granché e che subisce un’arata terrificante in mischia su propria introduzione) che un paio di minuti dopo perde Tommy Bowe per infortunio. Per i detentori del Sei Nazioni un inizio da incubo, visto che al 13′ Sanchez piazza un pallone tra i pali da quasi metà campo e si va sul 17 a 0.
Al 16′ brutto placcaggio (tanto in ritardo quanto stupido) di Herrera su Madigan che si becca un inevitabile cartellino giallo e tre minuti dopo arrivano i primi punti irlandesi con Madigan che mette tra i pali una punizione. Sanchez al 22′ trova altri tre punti per l’Argentina con una punizione ottenuta per un placcaggio al collo, mentre al 24′ il suo calcio da fermo (da lontanissimo) si stampa sul palo.
Al 26′ fiammata irlandese che in maniera un po’ improvvisa trova la meta con Fitzgerald (entrato al posto di Bowe) bravo a sgusciare via a un paio di avversari. Il XV in maglia verde si ricompatta e i Pumas diventano meno ordinati e più indisciplinati. Al 33′ Madigan colpisce il palo da fermo, azione su cui l’Irlanda sembra fermarsi un po’ e la squadra allenata da Hourcade si riporta avanti ma il risultato non cambia più e si va al riposo sul 20-10 per l’Argentina.

 

Secondo tempo che inizia con una lunga azione d’attacco argentina nei 22 metri irlandesi ma gli uomini allenati da Joe Schmidt oppongono una difesa attenta e invalicabile. Al 43′ arriva la meta di Jordi Murphy innescato ancora una volta da una penetrazione profonda di Fitzegrald, Madigan trasforma e Irlanda che si porta a -3. Inerzia completamente cambiata con gli europei che prendono il dominio in mischia e provano a sfondare ma senza riuscirci.
Partita davvero bella e intensa con i Pumas che trovano una punizione con Sanchez che riallunga il gap tra le due squadre. Al 51′ Herrera scampa ad un secondo cartellino giallo (stupido ed evitabile quanto il primo) che ci poteva stare tutto e un minuto dopo Madigan riporta i suoi a -3. L’apertura al 59′ manca il calcio del pareggio, calcio che invece realizza Sanchez al 63′: Irlanda-Argentina va sul 20-26.
Al 68′ arriva la meta di Tuculet che spacca probabilmente la partita, Sanchez non sbaglia e Pumas a +13. Al 72′ arriva la meta di Imhoff che mette la parola fine. Al 76′ Sanchez la mette ancora tra i pali: finisce 43 a 20. Irlanda a casa e Argentina in paradiso.

 

Irlanda: 15 Rob Kearney, 14 Tommy Bowe, 13 Keith Earls, 12 Robbie Henshaw, 11 Dave Kearney, 10Ian Madigan, 9 Conor Murray, 8 Jamie Heaslip, 7 Chris Henry, 6 Jordi Murphy, 5 Iain Henderson, 4 Devin Toner, 3 Mike Ross, 2 Rory Best, 1 Cian Healy
Riserve: 16 Richardt Strauss, 17 Jack McGrath, 18 Nathan White, 19 Donnacha Ryan, 20 Rhys Ruddock, 21 Eoin Reddan, 22 Paddy Jackson, 23 Luke Fitzgerald

 

Argentina: 15 Joaquin Tuculet, 14 Santiago Cordero, 13 Matías Moroni, 12 Juan Martín Hernández, 11 Juan Imhoff, 10 Nicolás Sánchez, 9 Martín Landajo, 8 Leonardo Senatore, 7 Juan Martín Fernández Lobbe, 6 Pablo Matera, 5 Tomás Lavanini, 4 Guido Petti, 3 Ramiro Herrera, 2 Agustín Creevy (c), 1 Marcos Ayerza
Riserve: 16 Julián Montoya, 17 Lucas Noguera, 18 Juan Pablo Orlandi, 19 Matías Alemanno, 20 Facundo Isa, 21 Tomás Cubelli, 22 Jerónimo De La Fuente, 23 Lucas González Amorosino

 

Marcatori per l’Irlanda
Mete: Fitzgerald (26), Jordi Murphy (43)
Conversioni: Madigan (27, 44)
Punizioni: Madigan (19, 52)

 

Marcatori per l’Argentina
Mete: Moroni (3), Imhoff (9, 72), Tuculet (68)
Conversioni: Sanchez (4, 10, 69, 73)
Punizioni: Sanchez (13, 22, 50, 63, 76)

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