Mischie, Giappone e azzurro Italia: il Mondiale di Fabio Ongaro

L’ex tallonatore della nazionale ha parlato con OnRugby. Una chiacchierata in cui si sono toccati vari argomenti

ph. Henry Browne/Action Images

ph. Henry Browne/Action Images

Presentare Fabio Ongaro non è necessario, basti un numero: 81 caps con la maglia azzurra. Fabio oggi – tra le altre cose – fa il commentatore di cose ovali su Sky nella trasmissione in programma ogni sera alle 23 “Quarto Tempo” con Federica Lodi, Giulia Candiago, Stefano Meloccaro e l’inseparabile amico (in campo, nella vita e negli affari) Totò Perugini.
Con lui abbiamo fatto una chiacchierata che parte dal Mondiale e arriva all’Italia passando per Giappone e mischie…

 

Che Mondiale hai visto finora?
Da un punto di vista organizzativo è fantastico, meglio anche dell’ultima RWC europea, quella del 2007 in Francia. In Inghilterra hanno messo in piedi una vetrina incredibile, è tutto all’ennesima potenza. Da un punto di vista tecnico-sportivo sono spettacolari, ci sono state grandi sorprese ma anche conferme importanti, a partire dagli All Blacks.

 

C’è qualcuno che invece ti ha deluso?
Mah, siamo ancora in una fase iniziale… Un po’ il Sudafrica, soprattutto a livello di gioco. Io però penso che da parte delle squadre più importanti ci sia una programmazione che “pensa” ad un Mondiale lungo, devono arrivare in forma dai quarti in poi. E importante sarà arrivare alla fase successiva a quella a gironi con le rose il più integre possibili.

 

Inghilterra: ce la farà a passare il turno?
Sabato è la prova del nove. Contro l’Australia deve vincere e secondo me vincerà. Se perderà significa che non capisco niente di rugby… (lo dice ridendo, ndr)

 

Tra le sorprese non si può non citare il Giappone, con la clamorosa vittoria sul Sudafrica. Una sorpresa che però non è arrivata così improvvisa ma è frutto di lavoro e programmazione. E quella giapponese è una realtà che tu conosci benissimo visto che negli ultimi due anni hai più volte collaborato con Eddie Jones e il suo staff…
In Giappone c’è una programmazione a breve, medio e lungo termine. A giugno 2014 sono andato a Tokyo e già si stava programmando il Mondiale partita per partita. Ma il risultato con il Sudafrica è frutto di un lavoro di almeno 3 anni fatto da Eddie Jones e dalla federazione. Quello è stato un exploit fantastico, quello con gli springboks dico, poi con la Scozia c’è stata forse un po’ troppa confidenza, con scelte che personalmente non avrei fatto in quel frangente.
E’ come una moneta a due facce: nel primo tempo si sentivano così confidenti che hanno deciso in alcune occasioni di cercare la touche e di non andare per i pali. Poi il Giappone ha pagato un calendario poco favorevole, il recupero tra Sudafrica e Scozia è stato minimo e nel secondo tempo contro la squadra di Cotter hanno finito la benzina. Ora c’è la gara con Samoa che è una mezza finale, perché se la battono le possibilità di andare ai quarti di finale ci sono tutte…

 

Visto che conosci bene quell’ambiente ti stupisce che Eddie Jones se ne vada a fine Mondiale? Magari non ha sbattuto la porta però ha messo di sicuro dei puntini sulle “i”
No no, ha proprio sbattuto la porta. Non ha avuto carta bianca e il totale controllo che voleva dalla federazione giapponese soprattutto per quanto riguarda la costruzione della franchigia che parteciperà al Super Rugby. Lui voleva inserire sull’intelaiatura della nazionale cinque giocatori stranieri di livello, giocatori di qualità che avrebbero aiutato gli altri a crescere. Con la federazione c’è stato uno scontro e sono state fatte altre scelte.

 

Parliamo di mischia. Qual è lo stato di salute di questo aspetto del gioco in quanto visto al Mondiale?
Ormai le nuove regole sono state introdotte due anni fa e io sono molto positivo. Ci sono molti meno reset, c’è stata una fase intermedia dove forse c’era più scetticismo ma io direi che ora la situazione è ottima, ci sono stati netti miglioramenti.
Devo dire che inizialmente anche io ero un po’ scettico ma va ammesso che con queste regole l’aspetto tecnico è molto più presente. Conta ovviamente anche la forza ma prima l’impatto aveva un peso specifico enorme, ora la mischia chiusa è molto più interessante, è aumentata la parte di lavoro di coesione da parte di tutti gli uomini del pack. E senza quella coesione non hai risultati.

 

Chiudiamo con Italia-Irlanda. Una partita determinante anche se battere questa Irlanda sarebbe davvero un’imprea. Secondo te l’Italia può:
a) fare bene
b) vincere?
Deve fare bene. Deve. Se c’è questo possiamo anche pensare al punto B, ovvero di battere l’Irlanda, ma se non fai bene non possiamo proprio pensare di vincere contro una squadra così forte. Bisogna partire bene e sono sicuro che lo faremo, io ho paura sulla lunga distanza, sul secondo tempo: in una partita così non puoi sbagliare l’approccio, non puoi sbagliare proprio nulla. E non devi sbagliare soprattutto quando magari le energie iniziano a venire meno. E loro, gli irlandesi, sono bravissimi ed abituati a colpire quando abbassi un po’ la guardia, ad approfittare della tua stanchezza.
Non dimentichiamoci che l’Irlanda è una delle squadre che gioca il più bel rugby in questo momento.

 

In caso di sconfitta con l’Irlanda la partita con la Romani potrebbe diventare particolarmente tosta, insidiosa…
Facciamo un passo alla volta, pensiamo prima all’Irlanda. Poi la Romania… anche se dovessimo perdere con l’Irlanda sono sicuro che avremmo l’approccio giusto per chiudere al meglio il Mondiale.
Poi noi non possiamo permetterci di perdere con la Romania: sono cresciuti, sono migliorati ma noi siamo ancora un’altra cosa, non siamo a quel livello e non dobbiamo esserlo. I nostri avversari, quelli con cui dobbiamo confrontarci, devono essere Francia, Irlanda, questo tipo di squadre. Non voglio togliere davero nulla alla Romania che è un’ottima realtà e sta facendo molto bene, ma il nostro livello è e deve essere un altro, anche se tutti hanno i loro alti e bassi.

Per essere sempre aggiornato sulle nostre news metti il tuo like alla pagina Facebook di OnRugby e/o iscriviti al nostro canale Telegram.
onrugby.it © riproduzione riservata

Cari Lettori,

OnRugby, da oltre 10 anni, Vi offre gratuitamente un’informazione puntuale e quotidiana sul mondo della palla ovale. Il nostro lavoro ha un costo che viene ripagato dalla pubblicità, in particolare quella personalizzata.

Quando Vi viene proposta l’informativa sul rilascio di cookie o tecnologie simili, Vi chiediamo di sostenerci dando il Vostro consenso.

item-thumbnail

Cinque anni fa il miracolo di Brighton, quando il Giappone sconfisse il Sudafrica

La partita più incredibile nella storia dei Mondiali di rugby

19 Settembre 2020 Rugby Mondiale / Rugby World Cup / RWC 2015
item-thumbnail

Sam Burgess: “Mike Ford ha sabotato Stuart Lancaster nel 2015”

L'ex nazionale inglese, tornato al rugby league, ha raccontato la sua esplosiva versione dei fatti sulla Rugby World Cup 2015

4 Giugno 2020 Rugby Mondiale / Rugby World Cup / RWC 2015
item-thumbnail

OnRugby Relive: Inghilterra v Galles, Rugby World Cup 2015

A Twickenham il delitto perfetto ad opera di Dan Biggar e soci, commento speciale di Tom Shanklin e David Flatman

29 Maggio 2020 Rugby Mondiale / Rugby World Cup / RWC 2015
item-thumbnail

OnRugby Relive: Georgia v Namibia, Rugby World Cup 2015

Rivivi l'intrigante sfida del Mondiale inglese

10 Maggio 2020 Rugby Mondiale / Rugby World Cup / RWC 2015
item-thumbnail

Rugby World Cup 2015: polverizzati i numeri delle precedenti edizioni

Pubblicato il report sull'impatto economico degli ultimi Mondiali. E le cifre sono da record

24 Maggio 2016 Rugby Mondiale / Rugby World Cup / RWC 2015
item-thumbnail

Joubert e la fuga dopo Scozia-Australia: l’ho fatto per tutelare il contesto, non me stesso

Il fischietto sudafricano torna sulla controversa uscita dal campo al termine del quarto di finale iridato

15 Aprile 2016 Rugby Mondiale / Rugby World Cup / RWC 2015