RWC 2015: l’Argentina è un incubo per un’ora, poi gli All Blacks vincono (26-16)

Wembley pieno come un uovo per una partita di grande intensità. Pumas enormi per 60 minuti, la stanchezza li condanna

ph. Sebastiano Pessina

ph. Sebastiano Pessina

LONDRA – Uno stadio che definire meraviglioso è poco accoglie la sfida tra AllBlacks e Argentina. A Wembley accorrono in 89.019 (nuovo record assoluto per una partita del Mondiale) e il colore predominante è assolutamente il biancoceleste: tantissimi i sostenitori dei Pumas, al solito tanto colorati quanto rumorosi, nel senso migliore del termine.
E l’Argentina inizia con grande grinta e determinazione ma sono i campioni del mondo a smuovere per primi il tabellone con un piazzato di Dan Carter al 4′. All Blacks che assumono l’iniziativa e al 10′ arriva un cartellino giallo per Matera, la posizione è di quelle facili e Carter non si fa pregare: 6 a 0.
La partita rimane contratta, con l’arbitro che punisce spesso l’Argentina e al 19′ Carter porta a 9 i punti personali e della sua squadra. La prima meta arriva due minuti più tardi ma a firmarla è l’Argentina con una lunga azione insistita conclusa da Petti. Sanchez mette tra i pali e si va sul 7-9.
La Nuova Zelanda prova a prendere in mano la gara ma i sudamericani difendono benissimo e placcano qualunque cosa arrivi loro a tiro e al 29′ Sanchez segna il piazzato che porta avanti i Pumas con tanto di cartellino giallo a Richie McCaw…
Reazione neozelandese ma è poco lucida e i Pumas sono delle furie. Al 37′ cartellino giallo a Conrad Smith e Sanchez porta il risultato sul 9-13. Al 40′ punizione per gli All Blacks, Carter segna e si va al riposo sul 12-13 per l’Argentina.

 

Secondo tempo che inizia come se i Pumas non si fossero mai fermati: argentini aggressivi, mettono subito in grande difficoltà la difesa dei tuttineri e al 42′ Sanchez porta i suoi sul 16 a 12. Partita di grande intensità, al 46′ Milner-Skudder sbaglia un controllo facile facile e la meta All Blacks sfugge via. I campioni del mondo aumentano la pressione e le provano un po’ tutte ma non riescono ad abbattere il muro biancoceleste, con i ragazzi di Hourcade sempre pronti a ripartire e fare male. Al 56′ arriva la meta di Aaron Smith bravo a sgusciare tra le maglie della retroguardia avversaria, Carter non sbaglia e il tabellone dice 19 a 16 per i campioni del mondo uscenti.
La Nuova Zelanda continua a non riuscire ad esprimere il suo solito gioco ma diventa più efficiace con il passare dei minuti, complice probabilmente una stanchezza ch si fa sempre più sentire tra gli avversari, che però non mollano mai e continuano a mordere le caviglie con i calzettoni neri. Al 64′ nuovo errore di handling dei neozelandesi che con Sam Cane si mangiano una meta che sembrava fatta, Cane che però schiaccia la palla oltre la linea bianca al 66′.
argentini che lottano ma che sembrano essere entrati in riserva. Si lotta fino all’ultimo respiro, finisce 26-16.
Gara di grandissima intensità con l’Argentina che conferma ancora una volta di essere in pianta stabile nell’elite mondiale, All Blacks letali ma solo quando la fatica si è fatta sentire negli avversari.

 

Argentina: 15 Joaquin Tuculet, 14 Santiago Cordero, 13 Marcelo Bosch, 12 Juan Martin Hernandez, 11 Juan Imhoff, 10 Nicolas Sanchez, 9 Tomas Cubelli, 8 Leonardo Senatore, 7 Juan Martin Fernandez Lobbe, 6 Pablo Matera, 5 Tomas Lavanini, 4 Guido Petti, 3 Nahuel Tetaz Chaparro, 2 Agustin Creevy (c), 1 Marcos Ayerza
Riserve: 16 Julian Montoya, 17 Lucas Noguera, 18 Ramiro Herrera, 19 Mariano Galarza, 20 Juan Manuel Leguizamon, 21 Martin Landajo, 22 Jeronimo De La Fuente, 23 Lucas Gonzalez Amorosino

 

Nuova Zelanda: 15 Ben Smith, 14 Nehe Milner-Skudder, 13 Conrad Smith, 12 Ma’a Nonu, 11 Julian Savea, 10 Dan Carter, 9 Aaron Smith, 8 Kieran Read, 7 Richie McCaw (c), 6 Jerome Kaino, 5 Sam Whitelock, 4 Brodie Retallick, 3 Owen Franks, 2 Dane Coles, 1 Tony Woodcock
Riserve: 16 Keven Mealamu, 17 Wyatt Crockett, 18 Charlie Faumuina, 19 Victor Vito, 20 Sam Cane, 21 TJ Perenara, 22 Beauden Barrett, 23 Sonny Bill Williams

 

Marcatori per l’Argentina
Mete: Petti (21)
Conversioni: Sanchez (22)
Punizioni: Sanchez (30, 38, 42)

 

Marcatori per la Nuova Zelanda
Mete: Aaron Smith (57), Cane (66)
Conversioni: Dan Carter (58, 67)
Punizioni: Dan Carter (4, 10, 19, 40)

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