Il pilone in una intervista loda il sistema messo in piedi dall’IRFU. E poi fa sapere: “Voglio giocare a lungo”
Ieri Sergio Parisse su La Stampa, oggi Martin Castrogiovanni sul Corriere della Sera: i grandi quotisìdiani italiani, complice l’avvicinarsi del Sei Nazioni, iniziano a tingersi d’azzurro. Il pilone del Tolone e della nazionale azzurra affronta diversi argomenti, a partire dal torneo continentale che scatta il 7 febbraio: “Vedremo come andrà quest’anno. Noi a novembre abbiamo rivisto la luce in fondo al tunnel, ma sarà dura: gli altri sembra stiano tutti bene”.
Il programma del Sei Nazioni dice che la prima partita in programma è contro la lanciatissima Irlanda che poi ritroveremo anche al Mondiale: “Hanno un sistema perfetto, tutti lavorano per la Nazionale, i giocatori sono seguiti passo passo, l’intesa tra club e federazione è totale. Noi italiani litighiamo, siamo fatti così. Facciamo fatica a spingere tutti dalla stessa parte. Siamo noi il problema, non il rugby”.
Infine parla del suo futuro, visto che sta viaggiando verso i 33 anni ma che di voglia di stare in campo ce n’è ancora tanta: “Ora mi sono operato, sto bene, e voglio giocare ancora a lungo, senza ascoltare cosa dicono di me. E se non sarà in un campionato al top, pazienza“. Parole che aprono uno spiraglio anche a una “discesa” dal Top 14 alla Guinness Pro12, magari in quel di Treviso come OnRugby ha già scritto poco meno di un mese fa.
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