Una mediana, la mischia, ma anche errori macro: cosa ci lascia Brisbane

Bicchiere più che pieno dopo la sfida contro l’Australia. Sperando nella continuità 9-10 in maglia Benetton

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ph. Reuters

Tre sconfitte, una diversa dall’altra e con prestazioni in crescendo. Dopo le partite contro Scozia e Fiji, gli Azzurri hanno chiuso a Brisbane il lungo giugno internazionale: e se contro il XV del cardo non si è visto gioco né conquista, se una settimana dopo a Suva nonostante le percentuali in touche e mischia non si è riusciti a rendersi eccessivamente pericolosi, nella sfida contro i Wallabies si è  vista una squadra capace di essere finalmente pericolosa anche palla in mano. Tre mete, di cui un paio davvero ben costruite, che ci hanno permesso di restare in partita fino a dieci dal termine: poi, le marcature pesanti di Foley e Hodge hanno allargato il gap in maniera eccessiva, ma fino ad allora abbiamo apprezzato la miglior Italia del dopo Twickenham, quando Parisse e compagni spaventarono l’Inghilterra di Eddie Jones nel tempio del rugby.

 

 

Una mediana a cui dare continuità (in maglia biancoverde)

Il duello alla distanza tra i tre numeri 9 portati in tour e volutamente fatti ruotare, è stato vinto da Tito Tebaldi. Vero che con una mischia in avanzamento e con buona conquista diventa tutto più facile, ma l’ex Harlequins e Ospreys ha da subito dimostrato di saper dettare meglio i tempi alla squadra in base al ritmo richiesto dal gioco: velocizzare nelle percussioni, rallentare organizzando gli avanti, guadagnare territorio con calci dal box ben portati e quasi sempre contestabili. La partnership con Allan sembra funzionare, nella speranza che i due possano trovare in maglia Benetton quella continuità che un infortunio allo zigomo a Tebaldi ha in parte impedito questa stagione.

 

 

Mischia ordinata e soluzioni offensive

Una parola  per la mischia ordinata, capace a più riprese di mettere sotto quella Wallabies con un Simone Ferrari sugli scudi. Tornare forti lì davanti è una delle premesse necessarie per la rinascita dell’Italrugby. Così come lo è la costruzione di soluzioni offensive diverse ed efficaci: Venditti da prima fase se ben lanciato è pericoloso (vedi meta Campagnaro, dopo buona piattaforma ordinata), Boni ha dimostrato buon posizionamento quando coinvolto nella seconda ondata  dietro la schiena degli avanti, Campagnaro sta emergendo in tutta la sua superiorità: 8 palle portate avanti, 53 metri guadagnati, 1 break e 2 difensori battuti, ma soprattutto la sensazione sempre maggiore che quando è in giornata sia un giocatore nettamente superiore al livello collettivo.

 

 

Cose da non fare: uscire dal piano di gioco

Dalla partita di Brisbane restano però forti note negative, particolari e generali. Due mete australiane sono arrivate da turnover ball, forzate da errori azzurri: considerando che soffriamo terribilmente il gioco rotto, l’ultima cosa che dobbiamo fare è tentare improbabili offload che se capitano in mani sbagliati si tramutano in break sanguinosi o marcature pesanti. Non crediamo che il piano di gioco di O’Shea prevedesse il tentare di tenere vivo sempre e comunque il pallone, ma anzi cercare di rallentare il gioco incanalandone il ritmo entro i binari a noi più congeniali: quelli della conquista, del possesso, del non allontanarsi troppo dalla fonte di gioco (“Pressione sull’Australia e rispetto del nostro piano di gioco: saranno queste le chiavi della partita di sabato contro i Wallabies”, aveva dichiarato il tecnico irlandese alla vigilia). E così non è stato e ne abbiamo subito le conseguenze con l’offload di Esposito convertito in una marcatura pesante Wallabies. L’ala Benetton continua poi a soffrire il posizionamento difensivo nella scalata: lacuna francamente inaccettabile a questo livello.

 

 

Comunque, non si può non vedere il bicchiere più pieno che vuoto al termine della sfida di Brisbane. “Oggi (ieri, ndr) i ragazzi hanno prodotto uno sforzo incredibile, ma soprattutto sono cresciuti nel corso di queste settimane – ha dichiarato Conor O’Shea – Oggi (ieri, ndr) abbiamo costruito una grande opportunità e lo abbiamo fatto giocando come l’Italia, puntando sulla mischia che è stata brillante anche questa settimana ma anche sui trequarti e sulla magia di campo. Sono dispiaciuto per il risultato, ma fiero di quanto la squadra ha fatto vedere sul campo”. L’Italia dovrebbe inoltre superare Samoa nel ranking guadagnando la posizione numero 14.

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