Mirco Bergamasco e la margherita azzura: andrà al Sei Nazioni oppure no?

Giovedì il ct dell’Italrugby Jacques Brunel diramerà la lista dei 30 convocati per le prime due gare del torneo. Tra loro ci sarà anche BergaMirco?

ph. Daniela Pasquetti

La maglia azzurra l’ha indossata 89 volte, poi ci si è messo di mezzo un infortunio che lo ha messo in difficoltà anche con il suo club. Poi lo sbarco a Rovigo di quest’estate, dove è diventato subito un punto fermo. Nessun atteggiamento da star o da giocatore al quale un posto è dovuto, ma grande umiltà e impegno quotidiano: ora i minuti giocati messi nelle gambe sono 843 con presenze in 11 delle 12 partite ufficiali finora giocate dai rossoblu con 94 punti segnati e una percentuale di realizzazione al piede del 75%. Insomma, 3 calci su 4 finiscono tra i pali.
Mirco Bergamasco vuole la maglia azzurra più di ogni altra cosa, per riconquistarla ha fatto un doppio passo indietro (e forse qualcosa di più…) quando ha scelto il Polesine quando poteva andarsene in Giappone dove lo aspettava un ingaggio di quelli importanti. Lui però vuole l’Italia.

 

Giovedì Jacques Brunel diramerà la lista dei convocati per le partite contro Galles e Francia, due trasferte che aprono il nostro Sei Nazioni 2014. In tanti si chiedono se il nome di Mirco sarà compreso. Non siamo nella testa del ct che in merito avrà sicuramente le idee molto chiare ma lasciare fuori il trequarti biondo ci sembrerebbe una scelta discutibile, se non uno spreco.
Per vari motivi: intanto le assenze sicure di Luca Morisi e Gonzalo Canale che vanno ad aggiungersi a un Tommaso Benvenuti con qualche acciacco e a un Andrea Masi che è fermo da qualche mese, poi perché in squadra tra i piazzatori possiamo contare solo su Orquera e Tommaso Allan, mentre Di Bernardo pare ormai un po’ fuori dai giochi ed entrambi per motivi diversi non hanno ancora dimostrato grande continuità di precisione. E se per il secondo si può tirare in ballo la giovane età e la scarsa esperienza lo stesso non si può dire per il primo (tra i piazzatori però possiamo aggiungere anche Garcia, all’occorrenza).
Poi perché è giocatore di grande esperienza internazionale, grazie alla quale si può soprassedere su quella regola non scritta decisa dal ct secondo la quale un atleta che milita nell’Eccellenza non può essere pronto per l’alto livello. Infine perché grandi alternative non ce ne sono, a parte Ludovico Nitoglia che però ha chiuso da tempo la porta all’azzurro.

 

Tra chi ci legge e tra i tifosi c’è sicuramente qualcuno che alla sola idea di rivedere Mirco Bergamasco in nazionale storce il naso in nome di un non ben meglio definito “nuovismo”. Che uno non debba andare in nazionale solo in virtù del nome che porta o dei bei tempi andati è cosa sicuramente condivisibile e diremmo lapalissiana, che uno invece non debba andarci solo perché ha già legato il suo nome a gestioni e cicli precedenti è tutta un’altra storia, lapalissianamente stupida. La palla, però, l’ha in mano Jacques Brunel.

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