Serie A Elite: le riflessioni dei club sull’alto livello, la collaborazione con FIR e la visibilità del Torneo

Seconda parte del nostro sondaggio sul massimo campionato italiano

Serie A Elite: le riflessioni dei club sull’alto livello, la collaborazione con Fir e la visibilità del Torneo

Se nella prima parte del sondaggio si è concentrata principalmente sugli aspetti “di campo”, nella seconda abbiamo chiesto ai club cosa pensassero del processo di inserimento della Serie A Elite nell’alto livello, della collaborazione con la Fir per quanto riguarda gli accademici e sulla trasmissione delle partite in streaming su DAZN e in tv su Rai Sport.

La prima parte del nostro sondaggio la trovate a questo link: Serie A Elite: i club analizzano la prima parte della stagione 2023/24

5. Quali altri strumenti o opportunità potrebbero essere messi a disposizione per proseguire nello sviluppo tecnico del Torneo funzionalmente alle necessità dell’alto livello?

Romagnoli (Colorno): “Non credo molto alla formula di questo campionato. Diminuire le squadre del massimo torneo diminuisce la visibilità e la conoscenza del rugby verso i media italiani. Un campionato con almeno 10/12 squadre coprirebbe meglio il territorio nazionale, metterebbe in luce anche atleti che oggi non hanno spazio e opportunità per giocare. Per cui una revisione di questo campionato, anche con la formula finale dei playoff attuali, potrebbe aumentare la qualità delle prestazioni delle squadre. Non mi sento di chiamare “alto livello” lo stato attuale della Serie A Elite, ma preferisco parlare di livello legato alla performance, mi spiego meglio: sarebbe interessante e preferibile valutare la crescita dei giocatori dei club sulla prestazione delle partite giocate in campionato”.
Gaudiello (Fiamme Oro): “L’opportunità di alzare il livello di gioco effettivo e l’intensità. Su questo abbiamo bisogno anche dell’aiuto degli arbitri. Pertanto sarebbe opportuno che allenatori e arbitri avessero a disposizioni più occasioni di interazione e confronto costante. Magari, si potrebbe dedicare a questo un giorno fisso durante la settimana”.
Groppi (Lyons Piacenza): “Il calendario spezzettato da pause e turni di riposo non ha aiutato la squadra a prendere ritmo partita e amalgama: nel girone d’andata noi Lyons non giocheremo mai per più di due settimane di fila. Avere delle giornate di gara più ravvicinate e continue aiuterebbe ad innalzare il livello delle prestazioni e l’intensità delle partite. Inoltre, giocare le partite in giorni diversi crea squilibri sui tempi di recupero, in quanto chi gioca alla domenica ha solo 5 giorni di recupero prima della gara successiva se programmata al sabato. Servirebbe più continuità e maggior attenzione alla stipula del calendario”.
Brunetta (Mogliano): “L’aumento del valore tecnico del torneo richiede investimenti monetari da parte dei club che hanno come unico ‘prodotto vendibile’ lo spettacolo in campo. Ritengo che ogni azione che porta ad un aumento di
visibilità del nostro sport e di questo torneo e permetta di aumentare la base di pubblico uscendo dalla nicchia degli appassionati e degli ex giocatori sia da perseguire per permettere ai club di sviluppare i propri progetti”.
Zambelli (Rovigo): “No comment”.
Fantelli (Vicenza): “Mantenere l’ottima collaborazione col Benetton; chiedere agli arbitri di accelerare la ripresa del
gioco da fasi statiche; chiedere maggiore attenzione agli arbitri nei punti di incontro agli ingressi laterali”. Cavinato (Vicenza): “Giocare tutti di sabato invece che di domenica e avere un confronto con la classe arbitrale più sereno, e ritornare ad un campionato con più partite consecutive”.
Prampolini (Valorugby): “Giocare un campionato senza tutte le pause previste, soprattutto nel girone di ritorno. giocare più partite”.
Pavan (Viadana): “Riducendo il numero di squadre partecipanti alla massima serie si è ridotto anche il numero di partite, con conseguente aumento di pause. Questo può influire sull’avere squadre che giocano con meno continuità. Queste pause potrebbero essere riempite con partite internazionali con squadre di campionati di seconda fascia come Spagna, Scozia, Germania”.

6. Con l’ingresso nell’Alto Livello si è aperta una nuova opportunità di collaborazione tecnica con FIR. Qual è stato in questa prima stagione l’apporto degli atleti inseriti nelle vostre rose provenienti dalle Accademie di Franchigia?

Romagnoli: “Personalmente ero abbastanza scettico sulla proposta federale, ma valutando il problema infortuni che ci ha assillato, in alcuni momenti i due giocatori che Fir ci ha concesso per aiutarli a proseguire il loro percorso formativo ci sono serviti molto, devo riconoscere che sia Taddei che Gesi sono due atleti davvero interessanti”.
Gaudiello: “Avere giocatori giovani dalle accademie è certamente un valore aggiunto, sia per gli atleti che possono fare minutaggio e mettersi in mostra, sia per i club per avere rose più ampie. Purtroppo, quando la Federazione ci ha proposto di inserire nel nostro organico alcuni giovani accademici, la nostra rosa era già al completo. Per il futuro, se la proposta da parte di FIR arriverà in tempi congrui (sarebbe ideale nel mese di marzo, quando tutte le società iniziano a pensare ai giocatori da inserire per la stagione successiva) noi saremo sicuramente disponibili”.
Groppi: “Abbiamo a disposizione tre giocatori, il tallonatore Quattrini, la seconda linea Filoni e il terza linea Henderson. L’inserimento di questi giocatori è stato rallentato dal fatto di averli avuti a disposizione a partire da settembre, a preparazione già conclusa e amichevoli precampionato iniziate, addirittura Quattrini è arrivato a Piacenza la settimana della prima giornata di Serie A Elite. Attualmente solo Filoni è stato impiegato in campionato”.
Brunetta: “I giovani provenienti dalle accademie di franchigia si sono dimostrati dei validissimi innesti nella nostra rosa, portando oltre al contributo tecnico anche la fame agonistica che è doveroso possedere a quell’età”
Zambelli: “Non abbiamo elementi per ritenerci considerati di Alto Livello”.
Fantelli: “La collaborazione tecnica con la Fir è stata laboriosa ed intermittente, ma in ogni caso importante per la nostra crescita tecnica; credo che il rientro nelle società di livello degli atleti in Accademia sia utile in termini di minutaggio e soprattutto in termini di allenamenti e partite dove l’impatto fisico è stato molto allenante anche per questi atleti”. Cavinato: “È un apporto fino ad ora positivo, credo si debba dare agli atleti più stabilità all’interno del club”.
Prampolini:“Valorugby non ha atleti FIR nella propria rosa”.
Pavan: “Qui a Viadana hanno mandato quattro giocatori, dei quali solo uno ha giocato due partite in Elite per un totale di 47 minuti. Nei periodi in cui sono stati a disposizione sono stati positivi. Purtroppo per i vari impegni con accademia/nazionale e per degli infortuni dell’ultimo periodo sono stati disponibili. È difficile la gestione di giocatori che non sono parte del gruppo squadra e che si allenano per il 70% lontano dal club. Sicuramente per i prossimi anni si può migliorare questo aspetto programmando meglio tutta la stagione per dare a questi ragazzi giovani la possibilità di giocare più partite possibili e mettersi in gioco in una squadra seniores”.

7. Il nuovo modo di fruire lo sport, in streaming e sui social, ha portato a nuovi accordi con DAZN e RaiSport e a nuovi canali social dedicati alla Serie A Elite. Come state approfittando di queste opportunità?

Romagnoli: “Avere la possibilità, con una programmazione precisa, di poter usufruire dei canali social e TV per le nostre partite credo sia molto utile al movimento. Colorno, sul piano della gestione del club, ha creato sinergie con i nostri sponsor dedicando ogni partita in casa a un Naming Sponsor il quale contribuisce all’organizzatore dell’evento”.
Gaudiello: “Sicuramente il passaggio dalla piattaforma di Eleven sports a Dazn per la trasmissione delle partite in diretta (oltre alla conferma delle dirette Rai), ha ampliato il bacino di utenza e dato, presumibilmente, maggior visibilità al campionato. Sarebbe interessante sapere quale sia stata l’audience effettivamente raggiunta, in modo tale da poter trovare la collocazione oraria migliore per le partite e renderle così fruibili ad un numero maggiore di telespettatori. Per quanto riguarda invece i canali social dedicati al campionato, riteniamo sia una scelta giusta quella fatta da Fir, ma che attualmente (ad un occhiata dall’esterno) non sembra stia ripagando tanto in termini di pubblico (la pagina FB conta poco meno di 3k followers, così come quella IG poco più di 2k); la collaborazione con pagine “esterne” (ad es. Eliterugby) che producono numerosi contenuti sulla Serie A Elite, potrebbe rivelarsi una scelta vincente, ma alla fine andrebbe fatta la scelta di far confluire una delle due identità nell’altra, così da non disperdere il bacino di utenza. In riferimento all’utilizzo dei contenuti prodotti dai social Fir, per quanto riguarda Fiamme Oro spesso vengono condivisi i video degli highlights e alcune stories IG durante i match day, mentre tutti gli altri contenuti grafici e audio-video sono solitamente autoprodotti internamente”.
Groppi: “Trasmettiamo tutte le nostre partite in trasferta nella nostra Club House, per cercare di mantenere forte il legame tra la squadra e la nostra realtà. Con Eleven Sports eravamo molto più seguiti, il campionato era ritenuto un asset importante e ci fornivano aiuti e feedback durante la settimana per promuovere il prodotto, ad esempio con la realizzazione di interviste e documentari. Con DAZN finora non abbiamo visto nulla di ciò. Il Canale Instagram della Serie A Elite è appena partito, ed è importante avere un canale diretto su cui veicolare risultati, immagini e contenuti di una competizione importante come la nostra a un pubblico più ampio”.
Brunetta: “Il nostro team marketing e social sta cercando di sfruttare ogni opportunità di visibilità che le nuove tecnologie permettono, contemporaneamente una copertura televisiva stabile ci permette di presentarci a nuovi soggetti con un prodotto più facilmente vendibile”.
Zambelli: “No comment”.
Fantelli: Il nostro settore Marketing e Comunicazione ha dovuto in primis affrontare un nuovo mercato che da interregionale è divenuto nazionale; questa opportunità ci ha costretti ad avviare un nuovo progetto di comunicazione molto integrato col marketing con l’obiettivo di gestire il settore in maniera professionale”. Cavinato: “Noi sinceramente ci sentiamo poco considerati, nessuna partita in rai e costretti a giocare di domenica quasi tutte le partite”.
Prampolini: “Difficile approfittare di questa bella opportunità sulla carta, dato lo spezzettamento del campionato e gli orari delle finestre RAI. in questo senso si è fatto un passo in avanti ma la strada è ancora lunga per dare uno spazio dignitoso al rugby in TV. Così come funziona oggi, è comunque una buona visibilità per gli sponsor. Molto meno per fidelizzare il pubblico, allo stadio come davanti alla tv, perchè gli orari cambiano di volta in volta e le frequenti pause non favoriscono la fidelizzazione.“
Pavan: “È importante avere visibilità attraverso DAZN e Rai Sport per dare l’opportunità a tutti di vedere le partite di questa Serie A Elite. Con il fatto poi che il campionato sia più equilibrato di quanto si pensasse, con partite combattute fino agli ultimi minuti, speriamo possa portare ancora più gente a vedere le partite”.

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