I Wallabies perdono ancora una volta di misura e sprecando l’ultima occasione del match
Partita combattutissima a Dublino, magari non spettacolare, ma tirata fino alla fine con due squadre che non si sono risparmiate e hanno dato battaglia in mezzo al campo per 80 minuti. Alla fine la spunta l’Irlanda con un calcio di punizione a 5′ dalla fine, mentre l’Australia ancora una volta spreca l’ultima occasione per vincere la partita: passano gli irlandesi per 13-10, e per l’Australia arriva la terza sconfitta di misura consecutiva, come se ormai i ragazzi di Dave Rennie non sapessero più vincere.
La cronaca
Sexton non ha recuperato ed è costretto a dare forfait. Al suo posto è promosso titolare Jack Crowley, con Byrne che entra tra i giocatori a disposizione. L’Australia invece perde Paisami dopo soli 2 minuti: il centro mette male il ginocchio dopo un placcaggio e rimane a terra infortunato, al suo posto Petaia. Gli ospiti comunque partono fortissimo, costruiscono un bel multifase e Nic White trova lo spazio per marcare, il TMO però richiama l’attenzione dell’arbitro O’Keffee per una pulizia al collo di Porecki, che viene sanzionata e costa la meta ai Wallabies.
L’indisciplina però resta il tallone d’Achille degli australiani, con 4 falli nei primi 9 minuti. Uno di questi, come detto, è costato una meta già segnata, e un altro permette a Crowley di segnare i primi punti della partita dalla piazzola. I Wallabies però tengono bene il campo, danno battaglia nel breakdown e guadagnano il calcio di punizione del possibile pari, ma Foley colpisce malissimo e spreca una buona occasione. L’Australia perde anche Porecki per concussion, e deve entrare Fainga’a.
La squadra di Dave Rennie è sempre in attacco, ma non riesce costruire vere occasioni da meta, non concretizza nulla e al 37′ finisce anche in 14 per un giallo a Fainga’a per una pulizia al collo, la quarta degli australiani nel primo tempo. L’Irlanda esce dalla modalità “gestione” e con l’uomo in più spinge: rinuncia ai pali per prendersi una touche ai 5 metri, Sheehan si stacca dalla maul ma arriva corto e l’Australia si salva.
L’ammonizione del numero 16 costringe i Wallabies a giocare parte del second tempo in 13: per la stessa regola che condannò l’Italia proprio a Dublino, essendo gli australiani senza tallonatori, si gioca una mischia no contest. L’Irlanda prova a sfruttare la doppia superiorità, va dal lato chiuso su Mack Hansen che con un riciclo stupendo rimette il pallone all’interno per Gibson Park, ma l’ala ha messo il piede fuori e la meta viene annullata. Proprio in quel momento finisce il giallo di Fainga’a e si ritorna 15 contro 15.
I problemi però non finiscono, perché l’Australia perde Valetini per infortunio. L’Irlanda continua a non piazzare per cercare il bersaglio grosso, ma la difesa dei Wallabies regge e si rimane ancora sul 3-0. Dall’altra parte è la mischia ordinata a fare la differenza, grazie alla quale arriva il calcio di punizione del 3-3. Il problema è che si fa male anche Tupou, e deve rientrare Alaalatoa.
La partita vive della battaglia in mezzo al campo, in un equilibrio quasi irreale. Nei minuti successivi nessuna delle due formazioni riesce a prendere il sopravvento. Serve un episodio per sbloccare la partita, e arriva al 64′: altro errore di Gordon, che come a Firenze la scorsa settimana commette un fallo inutile e regala all’Irlanda la possibilità di tornare nei 22 australiani. Si va in touche, poi Doris tira fuori una carica devastante nel canale di Foley, letteralmente travolto. Diventa un assalto, e alla fine è il neoentrato Bundee Aki a marcare la meta del 10-3.
La partita si accende, si aprono gli spazi e l’Australia risponde con una gran bella azione: palloni portati avanti con ottimi impatti, poi Nawaqanitawase allarga su Jordan Petaia che trova l’accelerazione vincente. Foley è preciso dalla piazzola è pareggia: 10-10 a 8′ dalla fine.
Al 75′ la nuova prima linea irlandese fa la differenza in mischia, mentre l’Australia resta ancora con Alaalatoa (obbligato per infortunio di Tupou) e Slipper. Byrne va dalla piazzola per il primo pallone della sua partita, ma resta freddissimo e mette dentro un calcio molto difficile per il 13-10.
Il finale è un assalto dell’Australia, che rinuncia ai pali (da posizione difficile) per giocarsi la touche ai 5 metri. La maul avanza, ma c’è un fallo in attacco che vanifica il tutto. Non c’è più tempo: l’Irlanda batte l’Australia 13-10 e si conferma in testa al Ranking mondiale. Per i Wallabies arriva un’altra sconfitta di misura, dopo quelle contro Francia e Italia.
Francesco Palma
Irlanda: 15 Hugo Keenan, 14 Mack Hansen, 13 Garry Ringrose, 12 Stuart McCloskey, 11 Jimmy O’Brien, 10 Jack Crowley, 9 Jamison Gibson-Park, 8 Caelan Doris, 7 Josh van der Flier, 6 Peter O’Mahony (capitano), 5 James Ryan, 4 Tadhg Beirne, 3 Tadhg Furlong, 2 Dan Sheehan, 1 Andrew Porter.
A disposizione: 16 Rob Herring, 17 Cian Healy, 18 Finlay Bealham, 19 Joe McCarthy, 20 Jack Conan, 21 Craig Casey, 22 Ross Byrne, 23 Bundee Aki.
Mete: Aki 67′
Trasformazioni: Crowley 67′
Punizioni: Crowley 10′
Australia: 15 Andrew Kellaway, 14 Mark Nawaqanitawase, 13 Len Ikitau, 12 Hunter Paisami, 11 Tom Wright, 10 Bernard Foley, 9 Nic White, 8 Rob Valetini, 7 Michael Hooper, 6 Jed Holloway, 5 Cadeyrn Neville, 4 Nick Frost, 3 Allan Alaalatoa, 2 David Porecki, 1 James Slipper (capitano).
A disposizione: 16 Folau Fainga’a, 17 Tom Robertson, 18 Taniela Tupou, 19 Will Skelton, 20 Pete Samu, 21 Jake Gordon, 22 Noah Lolesio, 23 Jordan Petaia.
Mete: Petaia 70′
Trasformazioni: Foley 72′
Punizioni: Foley 55′
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