Sei domande sulla Rugby World Cup 2019

La squadra vincitrice, il miglior giocatore, il percorso azzurro e molto altro nelle tematiche proposte per la competizione iridata

rugby world cup 2019

ph. Paul Childs/Action Images

Mancano meno di ventiquattro ore all’inizio della Rugby World Cup 2019 e la curiosità di fans e addetti ai lavori sul torneo sta inevitabilmente crescendo. La redazione di Onrugby, pronta a vivere con voi l’avventura iridata nipponica, ha deciso allora – a bocce ferme – di dire la propria su 6 grandi temi da verificare nelle prossime settimane. Ecco allora le questioni sollevate e le singole risposte di ogni redattore. Divertitevi a leggerle, a scegliere con chi siete più d’accordo e a formulare anche le vostre riposte personali. Buon Mondiale a tutti

  • Chi vince la Rugby World Cup e perché?

Lorenzo Calamai
Ci sono tre squadre in pole position per la vittoria finale: Sudafrica, Nuova Zelanda e Inghilterra. Tutti speriamo in qualche sorpresa, ma dobbiamo anche essere realisti e sapere che il rugby non è uno sport incline a concederne. Quindi dico Sudafrica, perché è la squadra che più ha impressionato nella preparazione e quella più capace, per DNA, di dare fastidio agli All Blacks.

Daniele Pansardi
Il Sudafrica, perché Rassie Erasmus sta facendo compiere alla sua squadra tutti i passi giusti nell’avvicinamento al Mondiale. È la squadra più fisica in assoluto, ha una mischia rocciosa, una grande difesa e tanti giocatori pronti a prendersi il palcoscenico migliore. Quando servirà attuare un gioco più conservativo e giocare per il territorio, saranno pronti.

Matteo Viscardi
L’Inghilterra perché Eddie Jones, a fari tutto sommato piuttosto spenti negli ultimi 20 mesi, ha portato la formazione britannica alla temperatura ideale, nel momento più importante, potendo contare su una gamma di soluzioni di primo livello, praticamente in ogni reparto, con pochissimi eguali. In più, Owen Farrell e compagni vorranno cancellare per sempre l’onta della figuraccia casalinga di quattro anni fa ed avranno motivazioni super per tornare sul gradino più alto del podio dopo 16 anni.

Michele Cassano
Il Galles: negli ultimi diciotto mesi ultimo ha assunto ulteriore consapevolezza e un set vario di soluzioni nel suo gioco, ha un tabellone che tutto sommato potrebbe – se le cose dovessero andare bene – essere agevole sino alle semifinali e poi andrebbe a coronare il lavoro di un decennio di Warren Gatland con l’affermazione più bella e importante.

Matteo Mangiarotti
Il Sudafrica,perchè son quasi tornati al loro meglio, hanno un paio di annate storte da riscattare e una guida tecnica che sa come gestire i momenti difficili.

Damiano Vezzosi
Gli Springboks. Il Championship ha dimostrato che gli All Blacks non sono la solita macchina imbattibile (lo si era visto anche lo scorso novembre a Dublino) e i sudafricani stanno raggiungendo il massimo rendimento al momento giusto. Oltretutto non hanno un girone molto difficile (la terza è l’Italia…) quindi non dovrebbero avere molti infortuni prima dei quarti di finale.

  • Quale potrebbe essere la squadra con il rendimento più al di sopra delle aspettative?

Lorenzo Calamai
Secondo me potrebbe essere Samoa. Il girone A viene visto come un discorso a tre fra Irlanda, Scozia e Giappone, che proverà a insidiare il dominio delle due favorite europee. Ma attenzione alla squadra del Pacifico, in ripresa, perché probabilmente non arriverà ai quarti ma potrebbe sparigliare le carte nella pool.

Daniele Pansardi
Non penso che ci sarà una squadra capace di fare chissà quale exploit. Dall’Uruguay potrei aspettarmi delle partite coraggiose, anche se la costanza di rendimento non è il punto forte dei Teros, In ogni caso, magari varrà la pena dare un occhio ai ragazzi sudamericani.

Matteo Viscardi
Gli Stati Uniti sono in un girone oltremodo complesso, ma hanno tutte le intenzioni e le possibilità, al di là di quelli che saranno i meri risultati in termini numerici, di mostrare al mondo a che punto è il loro intrigante processo di crescita, che nell’ultimo biennio ha portato le Eagles anche a sconfiggere una Tier 1 come la Scozia, seppur, indubbiamente, in condizioni particolari (fine tour estivo).

Michele Cassano
Attenzione alle Fiji. Se fossero gli isolani a giocare un brutto scherzo ad un’Australia molto umorale – nel Girone D – e e a presentarsi a, sorpresa, nella griglia dei quarti di finale?

Matteo Mangiarotti
La Francia: perchè se arrivano un paio di risultati che girano dalla loro parte nella fase a gironi, poi possono prendere fiducia.

Damiano Vezzosi
Se non ha finito la benzina, l’Argentina. Soprattutto perché come al solito arriva al via del torneo fuori dai radar. La finale raggiunta nel Super Rugby e il Championship dimostrano che sono ormai una grande realtà e penso proprio che lo faranno vedere anche al Mondiale, manifestazione con la quale hanno un ottimo feeling, come dimostra lo splendido torneo di quattro anni fa.

 

  • Quale, invece, quella più deludente?

Lorenzo Calamai
Abbiamo un intermezzo musicale. Una interpretazione esclusiva sul palco di OnRugby: la canzone è Don’t cry for me Argentina, canta Mario Ledesma!

Daniele Pansardi
Per motivi diversi, Georgia e Tonga non arrivano a questa Rugby World Cup con grande credito sulle proprie spalle. Le due squadre hanno prospettive diverse nei rispettivi gironi, ma le prestazioni potrebbero essere più negative di quanto potremmo immaginare.

Matteo Viscardi
Le Fiji arrivano con un hype stellare, giustificato da una rosa oltremodo competitiva, ma il tandem di testa del gruppo D, Australia-Galles, rischia di essere una tenaglia mortale per le ambizioni isolane. Dragoni e Wallabies, infatti, partono a fari tutto sommato spenti, rispetto ad altre big, ma hanno dimostrato di avere motori importanti.

Michele Cassano
La Georgia mi sembra molto più indietro di quattro anni fa, quando tutto sommato sorprese i fans e gli addetti ai lavori andando a prendersi il terzo posto nella pool iridata e la qualificazione a Giappone 2019. La prospettiva attuale dei Lelos è quella di vincere la sfida contro l’Uruguay, nelle altre partite però non li vedo in grado di mettere minimamente in difficoltà Galles, Australia e Fiji.

Matteo Mangiarotti
L’Inghilterra se non dovesse vincere il Mondiale. Discorso che, fra l’altro, si può fare per gli All Blacks.

Damiano Vezzosi
Considerato che c’è chi le considera addirittura favorite per il mondiale, verrebbe da dire una fra Irlanda e Galles. Però per essere deludenti dovrebbero essere eliminate nella fase a gruppi, cosa che non è pronosticabile. Quindi dico Francia, perché non credo riesca ad arrivare ai quarti di finale: cosa che finora non è mai successa.

  • Tre partite dei gironi da non perdere per nessun motivo al mondo.

Lorenzo Calamai
Due sono subito sabato 21 settembre, ma nessuna delle due è Nuova Zelanda-Sudafrica, che sarà una partita importante, ma meno decisiva di Australia-Fiji e di Francia-Argentina. Per la terza scelgo invece Giappone-Scozia del 13 ottobre, l’ultima partita della fase a gironi, che verosimilmente deciderà se i nipponici potranno ottenere il passaggio ai quarti di finale.

Daniele Pansardi
Chi ha bisogno di Nuova Zelanda-Sudafrica quando potrete ammirare Fiji-Uruguay, sfida tra due squadre di vero culto? Darei un occhio anche a Giappone-Samoa, perché potrebbe essere molto interessante per il Girone A, mentre tra i big match bisognerà fare grande attenzione a Galles-Australia nella Pool D, perché da quella partita potrebbero dipendere i delicati equilibri della fase a eliminazione diretta.

Matteo Viscardi
Francia-Argentina è a tutti gli effetti un ottavo di finale mascherato da gara d’esordio. Fiji-Georgia, che, semplificando in modo brutale, e per certi versi pure ingiusto, mette di fronte due “stili” di gioco agli antipodi. All Blacks-Sudafrica, perché pur avendo, purtroppo, un valore presumibilmente relativo in ottica qualificazione, è pur sempre All Blacks-Sudafrica.

Michele Cassano
All Blacks-Sudafrica, Francia-Argentina e Giappone-Scozia: la prima sfida potrebbe addirittura replicarsi nella finale del 2 novembre a Yokohama, la seconda è di fatto un ottavo di finale, la terza è quella che per i padroni di casa avrà il sapore della rivincita contro una Scozia che a me personalmente continua a non convincere. Delirio Samurai, in stile Brighton e Braveheart al tappeto come il Sudafrica nel 2015.

Matteo Mangiarotti
Francia-Argentina, All Blacks-Springboks e la sfida che vedrà coinvolta la perdente del match fra Irlanda e Scozia, la quale poi dovrà sfidare presumibilmente il Giappone per l’accesso ai quarti di finale.

Damiano Vezzosi
Nuova Zelanda-Sud Africa, Argentina-Inghilterra e Galles Australia. Queste tre partite stabiliranno chi vince i rispettivi gironi e daranno molte indicazioni per capire chi sarà in campo il 2 novembre a Yokohama.

  • Il miglior giocatore della Rugby World Cup sarà…

Lorenzo Calamai
La Rugby World Cup è un torneo chiuso, dove ci si gioca la vittoria e la sconfitta spesso dalla piazzola, o con un drop, il che rende automaticamente più incisivi i giocatori che hanno la naturale inclinazione a trovare i pali. Per questo credo che, alla fine, se davvero gli All Blacks punteranno su di lui, Richie Mo’unga potrà avere un ruolo di primo piano in questa edizione della Coppa. La sua calma e la sua capacità di eseguire sotto pressione lo rendono un candidato ideale.

Daniele Pansardi
Pieter-Steph du Toit, il simbolo di questo Sudafrica talentuoso e brutale. Per come veniva considerato da Erasmus all’inizio della sua gestione, sarebbe il picco ideale per un’ascesa senza freni nell’ultimo anno.

Matteo Viscardi
La vittoria inglese passa dal nocchiere Owen Farrell. Il fuoriclasse dei Saracens, nell’ultimo lussuoso quadriennio tra club e selezione nazionale, ha consolidato lo status di eletto del gioco. Se saprà condurre in porto la barca di Eddie Jones anche nel corso delle tempeste ovali previste per gli scontri ad eliminazione diretta, nulla potrà levargli la palma di migliore del torneo.

Michele Cassano
Josh Navidi: sulle orme dei grandi capitani del Galles, oltre a essere una delle migliori terze linee del mondo. Secondo me sarà un protagonista feroce delle partite dei Dragoni e chissà che non possa trovare anche la via della segnatura personale nelle partite da “Dentro o Fuori” dove l’ovale certamente peserà molto di più rispetto alla prima fase.

Matteo Mangiarotti
Sarò sintetico: mi aspetto che Finn Russell trascini la Scozia e si prenda questo ideale riconoscimento.

Damiano Vezzosi
Uno della squadra che secondo me dovrebbe vincere, quindi dico Faf De Klerk. Per lui dovrebbe essere proprio il Mondiale della consacrazione definitiva.

  • L’Italia ha un girone difficile: che cosa vorreste vedere dalla nazionale per ritenere questa edizione una Rugby World Cup positiva?

Lorenzo Calamai
Io credo che questa Italia sia per tanti versi migliore di quella di 4 anni fa. Sfortunatamente sarà difficile sostenere la mia opinione, perché le quattro partite degli Azzurri rischiano di essere poco probanti, con due avversarie troppo forti e due troppo deboli, con tutto il rispetto per Canada e Namibia. Diciamo che una parziale affermazione della crescita della nazionale potrebbe passare nel non incappare nei cali di tensione e nelle difficoltà che hanno contraddistinto le prestazione azzurre contro squadre inferiori nel corso delle ultime edizioni. Vorrei due vittorie davvero convincenti con Namibia e Canada.

Daniele Pansardi
Anche io, come Lorenzo, credo che questa nazionale sia migliore di quella del 2015, ma è una magra consolazione. Dall’Italia vorrei delle prestazioni che, sia contro le squadre più deboli sia contro le squadre più forti, mi facciano sperare in un buon futuro.

Matteo Viscardi
Gli azzurri devono dimostrare di essere molto più vicini allo standard di Sudafrica e Nuova Zelanda che non a quello di Canada e Namibia. Battere le due squadre più deboli senza esitazioni, fornire prestazioni, a 360 gradi, di valore contro le due corazzate.

Michele Cassano
Per ritenere questa esperienza positiva, vorrei vedere un’Italia che riempie il tabellino di punti e mete nelle sfide contro Namibia e Canada – in stile Russia a San Benedetto del Tronto – e che poi prova a mettere in difficoltà, in qualche modo, il Sudafrica o gli All Blacks; anche se tutti sappiamo che sarà molto difficile. L’obiettivo realistico è il terzo posto: cercherei di legittimarlo al meglio.

Matteo Mangiarotti
Che si veda la voglia di vincere lottando in ogni caso fino alla fine, anche in gare proibitive come quelle contro Springboks e All Blacks. Ovviamente poi mi aspetto che si battano senza problemi Namibia e Canada ponendo la giusta attenzione su queste due avversarie.

Damiano Vezzosi
Dalle partite contro Namibia e Canada si devono pretendere 10 punti. Alle altre due non si può ragionevolmente chiedere niente, più che due onorevoli sconfitte. Spero di vedere qualche giocatore che emerga davvero e candido al premio Campagnaro, Minozzi e Ruzza. Per il resto: non succede, ma se succede…

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