Test Match 2018: la Scozia cerca l’impresa contro gli Springboks

Il Sudafrica parte favorito al BT Murrayfield, ma in casa gli scozzesi possono dire la loro. Diretta streaming su DAZN

ph. Reuters / Phil Noble

EDIMBURGO – Oggi pomeriggio (calcio d’inizio fissato per le 5.20pm ora locale, le 18:20 in Italia, diretta streaming su DAZN) la Scozia scenderà in campo al BT Murrayfield contro il Sudfarica in quella che Gregor Townsend ha definito “la sfida più dura che il suo gruppo ha affrontato finora.”

“Quella di sabato credo sia LA sfida, quella che testerà i nostri giocatori dal punto di vista fisico nel modo più assoluto; abbiamo sfide molto fisiche nel 6 Nations ogni anno contro Francia ed Inghilterra (anche l’Irlanda, ultimamente) ma credo che se chiedi a chiunque, ad ogni coach, quale squadra al mondo ti testi maggiormente dal punto di vista fisico, non ci sono dubbi che tutti diranno il Sudafrica. Da quando è arrivato Rassie (Erasmus) hanno un pò cambiato il loro modo di giocare ma non il fatto che scelgono sempre i giocatori fisicamente più prepotenti per il loro pack,” ha detto l’head coach della Scozia durante la conferenza stampa pre-gara.

La Scozia, sotto la gestione di Toony, ha inanellato una serie impressionante di vittorie casalinghe, rendendo il BT Murrayfield una vera e propria fortezza – nelle ultime nove gare giocate nella Highland Cathedral dall’inizio del 2017, infatti, la Scozia ha perso solo contro gli All Blacks vincendo tutte le altre. I risultati ottenuti sul campo (con la Calcutta Cup riportata in bacheca come punta di diamante dell’ultimo biennio) hanno riacceso l’entusiasmo del pubblico che ha gremito il BT Murrayfield nelle ultime uscite, facendo registrare un “sold out” dopo l’altro (anche la gara di oggi vedrà 67,144 spettatori sugli spalti).

“La vittoria contro l’Inghilterra ha un sapore particolare per come è arrivata e per tutto quello che si porta in dote (l’aver fermato le vittorie consecutive degli avversari e la conquista del Trofeo, la Calcutta Cup – ndr), ma se dovessimo vincere sabato sarebbe davvero la vittoria più grande delle ultime stagioni recenti. A mio parere, per come hanno giocato contro le migliori squadre al mondo – sono andati a vincere in Nuova Zelanda, sono andati vicini a batterla ancora, settimana scorsa in Francia hanno vinto in rimonta – gli Springboks al momento sono una delle squadre più difficili da affrontare e un successo contro di loro sarebbe un risultato fantastico. La prestazione messa in campo durante l’ultima Calcutta Cup è stata speciale, vedremo cosa succederà sabato.”

“Noi crediamo di poter vincere,” ha chiuso Townsend. “Ottenere vittorie per il nostro Paese è il nostro lavoro, come staff tecnico e giocatori. Nelle ultime stagioni il pubblico al BT Murrayfield ci ha dato un sostegno extra, abbiamo giocato le grandi sfide davanti ad un pubblico che ci ha sempre sostenuto e ci ha dato qualcosa in più da mettere in campo. Ovviamente anche i giocatori in campo hanno saputo dare il meglio e questa settimana mi aspetto che la squadra giochi al meglio, ancora una volta.”

Di fronte, però, ci saranno gli Springboks rigenerati da Rassie Erasmus, tornati (quasi) al livello che compete loro dopo aver saputo superare una stagione (il 2016 e, per l’onda lunga che si è portata dietro, anche in parte il 2017) tra le più difficili della loro storia.

Certo, il Sudafrica dovrà fare a meno di qualche elemento importante come de Klerk ed Etzebeth ma può comunque contare su una squadra che, anche nelle ultime uscite (sconfitta di misura a Twickenham, vittoria in rimonta allo Stade de France) ha dimostrato di potersela davvero giocare contro chiunque. Un dato su tutti: oggi pomeriggio, nel XV di partenza, i Boks contano 430 caps.

“Le sfide nell’emisfero nord sono sempre gare molto tirate e le fasi statiche sono sempre una delle chiavi,” ha detto Erasmus. “Per questo è importante saper cogliere il momento giusto per far fruttare le occasioni create.”

Anche l’assistant coach dei Boks, Matt Proudfoot, ha puntato l’attenzione in settimana sulle fasi statiche come chiave del match. “Il nostro pack sta migliorando e quando giochi nell’emisfero nord è importante essere capaci di costruire piattaforme di attacco e mettere sotto pressione gli avversari. Oltretutto, vincere la sfida al breakdown è sempre fondamentale quando giochi un test match; in quest’area la Scozia è meglio della Francia dal punto di vista tecnico, dal punto di vista difensivo, mentre i francesi sono più fisici. Sono anche una squadra molto disciplinata, capace di difendere per più fasi e per questo non è facile metterli in difficoltà. Devi essere molto paziente contro un avversario come la Scozia, che è anche brava nel ribaltamento del gioco sfruttando il gioco al piede.”

Gli Springboks sono in vantaggio negli scontri diretti avendo vinto ventuno delle ventisei sfide tra le Nazionali – ultima delle quali giocatasi al St James’s Park di Newcastle durante la RWC2015. I Bokke hanno anche vinto le ultime due gare giocate al BT Murrayfield (2012 e 2013) e in generale hanno vinto dodici delle sedici gare giocate alla Highland Cathedral (si sono giocati 18 incontri in Scozia in totale). L’ultima vittoria della Scozia risale al novembre 2010, con Dan Parks eroe di giornata avendo messo a referto tutti i 21 punti (contro i 17 degli Springboks), da allora per i Dark Blues solo delusioni (la più cocente, forse, lo 0-28 del novembre 2013).

Dirige la gara il francese Romain Poite, al sessantesimo test in carriera, assistito dal neozelandese Ben O’Keeffe e dall’irlandese Frank Murphy. Previsti 10°C, cielo sereno e vento praticamente assente, le migliori condizioni per una grande gara.

Scozia: 15 Stuart Hogg, 14 Tommy Seymour, 13 Huw Jones, 12 Pete Horne, 11 Sean Maitland, 10 Finn Russell, 9 Greig Laidlaw (c), 8 Ryan Wilson, 7 Hamish Watson, 6 Sam Skinner, 5 Jonny Gray, 4 Ben Toolis, 3 Willem Nel, 2 Stuart McInally, 1 Gordon Reid
A disposizione: 16 Fraser Brown, 17 Allan Dell, 18 Simon Berghan, 19 Josh Strauss, 20 Jamie Ritchie, 21 Ali Price, 22 Adam Hastings, 23 Chris Harris

Sudafrica: 15 Willie le Roux, 14 Sbu Nkosi, 13 Jesse Kriel, 12 Damian de Allende, 11 Aphiwe Dyantyi, 10 Handré Pollard, 9 Embrose Papier, 8 Duane Vermeulen, 7 Pieter-Steph du Toit, 6 Siya Kolisi (c), 5 Franco Mostert, 4 RG Snyman, 3 Frans Malherbe, 2 Malcolm Marx, 1 Steven Kitshoff.
A disposizione: 16 Bongi Mbonambi, 17 Thomas du Toit, 18 Vincent Koch, 19 Lood de Jager, 20 Francois Louw, 21 Ivan van Zyl, 22 Elton Jantjies, 23 Cheslin Kolbe

Matteo Mangiarotti

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