Ruan Pienaar e il bignami del mediano di mischia (in tre minuti e mezzo)

Abbiamo analizzato un’infinita (e splendida) azione di Ulster-Clermont. E il numero nove sudafricano sale in cattedra

ruan pienaar ulster

ph. Henry Browne/Action Images

88 caps con il Sudafrica non si collezionano a caso. E sabato nel corso della sfida tra Ulster e Clermont il mediano di mischia Ruan Pienaar ha offerto un’altra performance di altissimo livello. Abbiamo analizzato in particolare una lunghissima (e spettacolare) azione di gioco, durata oltre tre minuti e mezzo durante i quali il numero nove sudafricano ha riassunto il manuale del perfetto mediano di mischia (in fondo c’è il video completo).

Il gioco al piede (ben eseguito)

Si parte con due calci, entrambi dalla base, eseguiti in modo impeccabile. Il primo (immagine) alto e contestabile, con la rete che sale perfettamente a recuperare l’ovale complice anche un fortunoso rimbalzo (ma aggredire l’area di caduta con tre giocatori aumenta sensibilmente le chance di recuperare il possesso, in un modo o nell’altro); il secondo (gif) nella profondità dietro al box, dopo che il triangolo allargato di Clermont ha perso la copertura salendo per recuperare il primo calcio. Mezza altezza e difficile da gestire sul rimbalzo. Perfetto.

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Placcaggi di recupero e seconda linea difensiva

Pienaar sale poi a formare la rete, tutt’altro che perfetta. A Fofana viene infatti concesso il mismatch con il pilone McCall, che il centro francese attacca rompendo facilmente il placcaggio. Il mediano di mischia, come si vede dalla gif, cambia direzione di corsa prima ancora del placcaggio sbagliato, capendo che la situazione è potenzialmente pericolosa e correndo la linea di corsa poi effettivamente presa da Fofana, recuperato e placcato proprio da Pienaar. Che pochi secondi dopo, risale metà campo e da buon mediano va a posizionarsi sulla seconda linea difensiva seguendo l’asse del pallone (immagine).

 

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Su e giù per il campo a “pulire” palle sporche

Sulla turnover ball successiva dopo la gran cacciata a terra di Best, la scelta più logica sarebbe quella di ricalciare nella profondità (siamo già ad un minuto e 40 secondi di azione). Pienaar e Piutau leggono lo schieramento di Clermont, che a quel punto si è ritrovato con due giocatori pesanti sul lato corto e per di più mal posizionati (immagine sinistra). La scelta di attaccare la chiusa paga con break profondo dell’estremo neozelandese che si divora poi la marcatura preferendo un offload forzato allo scarico per Bowe. La palla si perde per terra e a recuperarla è proprio Pienaar, che cinque secondi dopo essersi rialzato “pulisce” un altro ovale sporco che sta rotolando in touche (gif). Il grillotalpa francese forza un’altra turnover ball, calciata da Spedding e da cui nasce il contrattacco di Ludik che riporta Ulster in piena zona rossa. Dove a fare da primo uomo in piedi dopo il breakdown, c’è proprio Pienaar (immagine destra)

 

 

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I ball carrier vanno a nozze

Dopo tre fasi, il passaggio per Henderson (ma a disposizione di Pienaar ci sono altre tre opzioni) è splendido. All’altezza e “ad uscire” quando basta per mettere il ricevitore già fuori dal frontale del difensore, Vahaamahina, che perde la collisione perché costretto ad un placcaggio che scivola di lato.

Il cross kick decisivo

L’azione prosegue con un paio di cariche che mettono sotto enorme pressione la difesa di Clermont, che non rotola. Forte del vantaggio, Pienaar indovina un perfetto cross kick dalla base. Il resto lo fa Tommy Bowe, con il recupero e il riciclo da terra che manda Henderson in meta. Dall’inizio dell’azione sono passati 3 minuti e 37 secondi (e Pienaar va verso i 33 anni). Eccoli.

di Roberto Avesani

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